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venerdì 18 dicembre 2015

Lo Sapevate Che: Inizia da Parigi il lungo inverno europeo...



L’Europa Si Dissolve nelle urne francesi. Con il voto democratico, ovvero lo strumento più sofisticato e popolare che la nazione dei Lumi abbia regalato alla modernità. Il successo del duo Le Pen e nipote, è suffragato da un vasto consenso elettorale, libero, legittimo, incontrovertibile. Che viene da lontano, maturato ben prima dello choc provocato dal massacro terrorista del 13 novembre. E’ il paradosso rappresentato dalle elezioni regionali francesi. L’esercizio della democrazia premia un partito razzista, xenofobo, nazionalista. Poco o nulla democratico. (..). E’ il secondo paradosso di questa stagione politica: più l’Europa pesa nelle vite dei cittadini europei, più cresce un sentimento di ripulsa verso l’Unione. (..). Marine Le Pen racconta il suo successo come “la rivolta del popolo contro le élite”. Può diventare il titolo di un manifesto del populismo montante in tutto il Vecchio Continente. E’ la contrapposizione tra la massa dell’uomo qualunque vessato e tartassato e la casta politico.tecnocratica-intellettuale che ha modellato una struttura di Europa sul valore della moneta anziché sui valori ideali dell’Occidente. Un superpotere transazionale, politicamente irresponsabile, capace di accapigliarsi per mesi sullo zero-virgola-qualcosa, ma imbelle nel gestire il dramma dei migranti jihadista ora. Europa matrigna, odiosa, lontana.(..). Se Questo Sentimento si è radicato in Francia, paese fondatore del primo nucleo a se, ormai più di mezzo secolo fa, il pericolo serpeggia in forme diverse in tutti i 28 paesi dell’attuale Ue, una comunità di 500 milioni di abitanti. Le famiglie politiche europee, socialdemocratici e cristiano-popolari, sono culturalmente impreparati e subiscono l’iniziativa dei partiti populisti. Otto anni di incessante crisi economica hanno ridisegnato la fisionomia delle forze politiche in campo un po’ dovunque, con l’eccezione della Germania. E si spiega: la Grande Crisi ha fatto sempre emergere un’Europa tedesca, più che una Germania europea. (..). Il tonfo della sinistra e del centrodestra francesi sono l’epifenomeno di quel che cova anche altrove. Il Populismo, per sua natura, usa argomenti facili, netti, senza dubbi di fronte alle incognite di un mondo sempre più difficile da leggere e interpretare. Il popolo, per un partito come il Fn, ha sempre ragione e lotta contro i privilegi di chi detiene il potere. Insieme alle ideologie vanno in crisi gli schemi classici destra/sinistra, sostituiti da una nuova contrapposizione sistema/antisistema. Solo apparentemente non ideologica. A soffrirne è innanzitutto la cultura di sinistra prigioniera del suo passato. E scopre smarrita che i ceti più popolari sono attratti dalle parole d’ordine del populismo, non si sentono tutelati di fronte a una deriva oligarchica della democrazia, vedono un peggioramento delle condizioni di vita causato dal prolungarsi della recessione. Insomma le classi lavoratrici e il nuovo ceto medio proletarizzato hanno finito per divorziare da una sinistra senza identità. Destinata alla marginalità. Senza un blocco sociale di riferimento (Gramsci) e senza forze morali per un programma di rinnovamento (Croce), l’inverno europeo sarà lungo.
Luigi Vicinanza – Editoriale www.lespresso.it @vicinanzal – L’Espresso – 17 Dicembre 2015 -

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