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venerdì 26 aprile 2013

Lo Sapevate Che: Uguaglianza Per Le Donne...


Uguaglianza Per Le Donne? Serve Buon Senso

Questa storia dell’uguaglianza dei sessi, lungi dal placarsi, imperversa, e dà luogo a sempre nuovi malintesi.
Se  si nomina una commissione per affrontare problemi di carattere generale, è ridicolo pretendere a priori che ne facciano parte, in quote da stabilire, uomini e donne: si scelgono le persone adatte, punto e basta. Senza chiedersi a quale sesso appartengono. Se si nominano i dirigenti di una società, è importante che la scelta cada sulle persone dotate dei requisiti necessari affinché la società abbia successo, che cosa importa se sono maschi o femmine? E così avanti.
Il sistema delle quote è utile, anzi è necessario, quando abbia lo scopo di proteggere una minoranza, etnica o di altra natura. I tirolesi di lingua tedesca hanno mille ragioni se chiedono che la loro lingua sia difesa, che trovi uno spazio nella vita pubblica. Ma le donne parlano italiano come gli uomini: non sono una minoranza. Aggiungo che il ricorso a un colore per indicarle, per di più un colorino tenue e delicato come il rosa, mi sembra addirittura, oltre che ridicolo offensivo.
Cose già dette. Ma vorrei esporre un’altra considerazione. Non è un’assurdità parlare di “uguaglianza” in senso assoluto? Che uomini e donne in un paese civile abbiano gli stessi diritti, è ovvio. Era ridicolo negare alle donne il diritto di voto le persone, una volta elette, governano tanto gli uomini quanto le donne. Ma le differenze ci sono, fisiche e intellettuali, e sono importanti. Le donne hanno qualità preclare, ma sono qualità diverse da quelle degli uomini. Le donne svolgono meglio certe attività, peggio certe altre. Possibile che qualcuno sostenga che non bisogna tenerne conto? Il concetto di eguaglianza è stato
giustamente affermato nel corso della storia per abolire i privilegi: ma è poi stato esteso in modo assurdo a situazioni che non possono essere livellate: secondo concetti astratti. Lo esige un elementare buon senso. Ma so bene che il buon senso è merce sempre più rara.
Piero Ottone- Venerdì di Repubblica – 19-04-13

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