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lunedì 29 aprile 2013

Lo Sapevate Che: Ospedali Pericolosi...


Ospedali Pericolosi: Cadere In Corsia
Prima Causa Di Rischio

Non solo diagnosi sbagliate ed errori chirurgici.
In un rapporto l’Hit parade dei casi più gravi

Firenze. Incappare in un dottore che non azzecca la diagnosi? In un chirurgo che sbaglia l’intervento? No, non sono questi i pericoli maggiori a cui va incontro chi entra in ospedale. Il vero richio è molto più banale. La prima causa di morte o di danno grave per chi è ricoverato, infatti, è la caduta in corsia. E’ questo il più comune “evento sentinella”, ovvero quegli episodi che il sistema sanitario utilizza per capire su cosa lavorare per migliorare l’assistenza ai cittadini.
A giudicare dai risultati di un rapporto del ministero alla Salute basato sui dati inviati dalle Regioni, è prima di tutto necessario curare di più l’assistenza in corsia. Le persone malate, soprattutto anziane, vanno seguite con maggiore attenzione, vanno aiutate ad alzarsi dal letto di degenza, accompagnate, accudite. Altrimenti cadono e si fanno male. O peggio.
Sono 1.723 gli “eventi sentinella” presi in considerazione tra il 1723 e il 2011. Non molti, perché la cultura della segnalazione degli errori non è ancora entrata in molte Regioni, ma comunque abbastanza per capire cosa non funziona negli ospedali italiani. Si parla di fatti gravi, che hanno provocato la morte del 36 per cento dei pazienti. Nel 22 per cento dei pazienti. Nel 22 per cento dei casi, sono stati segnalati “decesso o grave danno per caduta del paziente”. Seguono suicidi o tentati suicidi (15 per cento), e “altri eventi” (14 per cento) una categoria che comprende infezioni ospedaliere, pratiche cliniche non adeguate, ritardi ed errori di diagnosi, problemi gravi legati all’anestesia.
Alti i dati della chirurgia. L’8,5 per cento delle segnalazioni è avvenuta per un errore grave, che si pensa essere rarissimo ed evidentemente non lo è. Ovvero classica pinza (o altro materiale sanitario) rimasta nella pancia, che rende necessario un altro intervento.
Un altro stereotipo della malasanità, ovvero l’operazione in una parte sbagliata del corpo è stato segnalato nell’1,5 per cento dei casi.
Riguardo all’area dell’ospedale “a rischio” in testa c’è il reparto (38 per cento) e, subito dopo la sala operatoria (19,6 per cento).
Michele Bocci – Venerdì di Repubblica – 19-04-13

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