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sabato 20 aprile 2013

Lo Sapevate Che: L'Aids....


Guarire Dall’Aids?
Il Segreto Sarebbe Intervenire Subito

In una neonata americana l’Hiv è scomparso dopo una terapia  con antivirali. In Francia alcuni sieropositivi hanno sospeso i farmaci e non si sono ammalati. Merito – sembra – della precocità delle cure.

Si può guarire dall’Aids, e non essere costretti a una vita di cure continue? Questo fanno pensare due recenti notizie: Una neonata “liberata” dall’Hiv negli Stati Uniti e alcuni sieropositivi francesi che non hanno più manifestato sintomi, dopo aver sospeso le terapie. “Sono casi molto diversi fra loro” precisa Piergiuseppe De Berardinis, immunologo dell’Istituto di biochimica delle proteine del Cnr di Napoli, “ma entrambi indicano quanto sarebbe importante riuscire a eliminare la “riserva nascosta” del virus nell’organismo”. L’Aids, infatti, risulta impossibile da guarire proprio per la capacità dell’Hiv di penetrare, restando inattivo, nei linfociti di tipo CD4+, che hanno un ruolo centrale nel sistema immunitario. Le terapie antivirali colpiscono solo il virus che circola nel sangue. Così, quando vengono interrotte, la riserva nei linfociti si riattiva e l’infezione riparte. Più tempo passa fra l’infezione e le prime cure, e più grande diventa questa riserva di virus dormienti. Alla neonata di Jackson, Mississippi, contagiata in utero dalla madre, è stato somministrato un cocktail di tre antivirali ad appena 30 ore dalla nascita e, dopo 18 mesi, la bambina è risultata libera da Hiv. “Di norma la cura nei neonati avviene con due antivirali, e riesce solo a tenere sotto controllo il virus, senza eliminarlo. Questa volta la terapia d’urto ideata dal team della specialista in Hiv pediatrico Hannah Gay, dell’Università
Del Mississippi, sembra aver distrutto il virus prima che potesse nascondersi nei CD4+”. E una terapia molto precoce sembra poter funzionare, talvolta, anche negli adulti, come dimostra lo studio fatto da Asier Sàez-Ciriòn dell’Istituto Pasteur di Parigi su 70 sieropositivi che, alla fine degli anni 90, avevano iniziato a curarsi non più di 10 settimane dopo l’infezione. Tutti, negli anni successivi, per varie ragioni, hanno interrotto la terapia. Ebbene, 14 di loro non l’ha più ripresa perché l’Aids non si è più manifestato . “Queste persone non sono guarite: nel loro sangue, infatti, il virus continua a circolare, anche se a livelli molto bassi. Sembra però che il nostro sistema immunitario riesca da solo a contenere l’Hiv al di sotto della soglia patologica”. I ricercatori stanno cercando ora di capire quale fattore, genetico o di altro tipo, accomuni i14 fortunati. “Ma anche qui, la chiave sembra sia stata d’aver iniziato le cure prima che si formasse una grande riserva di virus nascosti. Questo fa intravedere la possibilità di una terapia preventiva, da iniziare dopo essersi esposti al rischio di contagio”.
Altri ricercatori invece stanno prendendo direttamente di mira gli Hiv nascosti nei linfociti. “Robert Siliciano, della John Hopkins University, sta sviluppando una terapia che abbina l’uso del farmaco antitumorale. Vorinostat, che si è scoperto indurre l’attivazione degli Hiv dormienti, rendendoli così sensibili agli antivirali, con una vaccinazione che spinge il sistema immunitario a distruggere i CD3+ infetti, individuati grazie alle proteine del virus presenti sulla loro membrana”.
I risultati arriveranno fra pochi anni.
Alex Saragosa – Venerdì di Repubblica – 12-4-13

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