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mercoledì 24 aprile 2013

Lo Sapevate Che: Retorica dell'Eguaglianza...


Così Dalla Retorica Dell’Eguaglianza Si E’Passati A Quella Dell’Eccellenza

Caro Serra, sto per laurearmi in architettura a Palermo, collaboro con uno studio dal quale non percepisco neanche un rimborso spese. Da anni ormai si parla di meritocrazia, di dare spazio alle eccellenze. Giustissimo. Mi chiedo però quale sia il destino di coloro i quali non appartengono all’eccellenza. Io non mi ritengo appartenente alla fascia dei primi della classe, un po’ per umiltà, un po’ perché sono sempre cresciuto accorgendomi che molti erano più bravi di me.
Mio fratello ha vinto l’ultimo premio Mastroianni al Festival di Venezia, è sempre stato tra i più bravi. Ma anche lui ha evidenti difficoltà a trovare nuovi lavori che gli permettano di vivere in serenità.
Mi chiedo allora: se non c’è spazio neanche per i più bravi, cosa sarà di noi “fasce medie”? Non vorrei aver dato l’impressione di un elogio dei fannulloni e degli incompetenti, il mio interrogativo era più nobile.
Daniele Falco – Palermo

Caro Daniele, il tuo interrogativo non solo è “nobile”, è anche fondamentale. Rimette l’accento sulla funzione stessa di una società equa e vivibile, che è migliorare le condizioni di vita del maggior numero possibile di persone. Sono d’accordo con te, da molti anni si parla solo di eccellenze incomprese e di talenti frustrati. C’è una retorica del merito che ha via via soppiantato la vecchia retorica dell’uguaglianza. E’ uno dei più vistosi segni della sconfitta politica e culturale della sinistra.
L’esclusione sociale non riguarda solo “i primi”, o presunti tali. Riguarda la moltitudine dei normali. Tra l’altro, questo ossessivo parlare della questione giovanile solo in termini di talenti incompresi e di eccellenze frustrate, crea equivoci e ulteriori frustrazioni. Tu sei capace di giudicarti con invidiabile equilibrio, ma molti saranno indotti a pensare di essere vittime dell’incomprensione del mondo, e dell’invidia dei mediocri.
Cito spesso e volentieri Lucio Dalla: la cosa eccezionale, dammi retta, è essere normale. La tua lettera è dunque eccezionale.
Venerdì di Repubblica – 12-4-13

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