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domenica 27 maggio 2012

Lo Sapevate Che: Passato e Futuro




Un Piede Nel Passato E Uno Nel Futuro

La Cina giovane vive ai ritmi dell’Occidente ma gli antichi costumi sono ancora la regola.

La Cina è oggi un universo indeciso tra la nostalgia per la grandezza passata e l’orgoglio per le conquiste del presente. A ogni passo le tradizioni si scontrano con le novità. La vita degli anziani è totalmente estranea a quella dei giovani. A Pechino milioni di persone conservano le abitudini di un mondo tramontato.
Al mattino escono di casa e vanno nei parchi a ballare, a esercitarsi nelle arti marziali e a concentrarsi con lo yoga. Molti camminano per le strade in pigiama e si infilano la verdura sotto il braccio, senza confezione. Le rive dei laghi a nord della città proibita si animano prima che sorga il sole. Gli uomini pescano con lunghe canne di bambù. Vanno in canoa a raccogliere i fiori di loto, provano con il tamburo il giusto ritmo per le sfide con le barche del drago. Nei luoghi più tranquilli portano a spasso i propri uccelli, affinché si irrobustiscano le zampe e le ali, oscillando dentro le gabbie di legno. Quando incontrano altri proprietari di merli, di canarini o di dracule religiose, si fermano e danno vita a poetici concerti. Portare a spasso gli uccelli in Cina è un’usanza secolare. Serve a restituire un po’ di felicità ad animali tenuti in gabbia, come accade ai grilli in estate. E’ però salutare anche per le persone, costrette a rafforzare polsi e mani, e a trascorrere un po’ di tempo ascoltando gorgheggi prodigiosi. Mentre cani, uccelli e grilli prendono una boccata d’aria, i loro padroni
Giocano a ping pong, o esercitano la precisione camminando sopra sassi sporgenti e colpendo un bersaglio con la spada.
I cinesi conservano il piacere di giocare insieme e all’aperto per tutta la vita, come se restassero per sempre bambini pieni di amici. Gli abitanti di Pechino, imbattendosi negli operai immigrati dalle campagne, si fermano e li sfidano a mahjong, oppure a dama, o in giochi di carte. Aprono la scacchiera portatile su un mattone e non dimostrano alcuna fretta di terminare la partita. Altra gente mangia insetti, molluschi e frattaglie allo spiedo, o succhia frutti caramellati.
Quando il sole è già alto si spogliano e fanno il bagno nei laghi. Nuotare nell’acqua fredda mantiene giovani. Per gli abitanti degli ultimi hutong, i vicoli con le vecchie case ad un piano, è prima di tutto il solo sistema per lavarsi. Infilano il costume dietro un cespuglio fiorito, si immergono lentamente e appena giunti al largo si strofinano con spugna e sapone. Un passante occasionale attende i bagnanti sulla riva con una tanica di acqua tiepida che si trasforma nella doccia. Il bagno si consuma al suono di una cetra, o nel corso di un concerto di flauto, diffuso da una cassa montata dentro un risciò elettrico. Nelle vicinanze dei parchi e laghi operano i barbieri di strada, abilissimi in tagli e rasature con strumenti d’epoca. I cinesi amano leggere nei giardini, mentre un garzone spalma le guance di schiuma, lima le unghie e accorcia i peli delle orecchie. Le donne indugiano nelle sale del massaggio. In Occidente è un piacere sospetto. In Cina fa parte della quotidianità e viene considerato una scienza alla portata di tutti. Si ritiene che un buon massaggio curi gli organi interni, allontani i malanni dell’età, spazzi la mente dai pensieri negativi e prepari alla cerimonia del tè. L’infuso caldo di foglie fresche è un’irrinunciabile medicina collettiva, che precede la cena da consumare nel tardo pomeriggio, prima di tornare a giocare, a ballare e a camminare all’aperto.
Questa Cina antica, fondata sull’armonia e su un’idea essenziale delle necessità individuali, resta una realtà dominante. Le si contrappone però oggi il mondo dei giovani, sempre più uguale a quello che si estende oltre la Grande Muraglia. I giovani cinesi vivono come i loro coetanei del resto del mondo globalizzato, sospesi tra computer, telefoni, fast-food e centri commerciali. Adulti e anziani sognano un ritorno alla grandezza della Cina imperiale. I loro figli cercano di assomigliare alle star americane e sperano di andare a vivere lontano, in Europa o negli Usa. Coesistono oggi due Cine, estranee e distanti, diverse e incapaci di comprendersi. Prevarrà quella creata dai ragazzi, se pure fino ad oggi non abbia creato alcuna novità. L’estinzione di quella vecchia, così meravigliosa, è però una perdita che addolora e regala tristezza,
Giampaolo Visetti – Donna di Repubblica – 12-05-12

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