Etichette

lunedì 21 maggio 2012

Lo Sapevate che: Il Don Chichotte

Forza E Malinconia Del Don Quichotte Firmato Massenet

Jules Massenet morì, settantenne, esattamente cento anni fa. Anche se la sua fama fu immensa, resta ancora una figura da chiarire.
Malgrado si tratti di un musicista grande, autentico poeta, è stato spesso bersagliato da critiche astiose perché trovare qualcosa di suo scarso o insignificante è pressoché impossibile. Eppure ci è come remoto.
Degno della sua gloria è il direttore Valery Gergiev, che ha da poco registrato una delle ultime opere, il Don Quichotte del 1909-10, con l’Orchestra del Mariinsky e con cantanti superbi come Ferruccio Furlanetto, Anna Kiknadze e Andrei Serov.
Il risultato è esaltante. Gergiev, tra i migliori direttori d’orchestra del nostro tempo, si segnala per una finezza e delicatezza di approccio che lo collocano sul più alto livello, tanto la sua lettura risulta affettuosa, dolce introspettiva. E’ un interprete sovente prodigioso e rivelatore (esempio magnifico è la sua interpretazione delle Sinfonie di Mahler) e con Massenet la scoperta risulta di una felicità e una soddisfazione assolute.
Verdi alla fine della sua vita scrisse una sublime opera “comica” come il Falstaff e anche Massenet nell’età tarda concentrò la sua attenzione di operista su quel versante. Gergiev esegue il Don Quichotte per quello che è: uno scrigno di epifanie musicali in cui una inesausta attitudine a descrivere e a farci sentire la quintessenza del moto incessante del sentimento, assume quello forma musicale, così tipica di Massenet, del fatale andare del moto melodico che scorre sempre nella pienezza delle sue energie anche quando sembra ridursi a un filo sottile e quasi impalpabile. Una malinconia suprema tinge del suo colore ogni frase, ogni inflessione ma ne bandisce i due estremi, quello della derisione e quello della disperazione. Così Massenet onorava la nobile tradizione dell’Opera francese, appresa dal suo maestro Ambroise Thomas, e riverificata sul colto Léo Delibes. Quale saggezza è racchiusa in questo modo di far musica! Grata alla giovinezza, necessaria alla maturità, discreta compagna della vecchiaia.
Claudio Strinati – Venerdì di Repubblica – 04-05-12


Nessun commento:

Posta un commento