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venerdì 18 maggio 2012

Lo Sapevate Che: La Felicità...


Che Cosa Vi Rende Felici?
Le Risposte Insolite (Da 34 Paesi)

“Non possiamo, non dobbiamo rimanere in disparte, relegandoci al ruolo di semplici e inerti spettatori”, Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia.

Non si ricorderà mai abbastanza che l’uscita dalla Grande Crisi, che attanaglia il mondo dal 2007, non potrà avvenire attraverso i tradizionali paradigmi che hanno contrassegnato l’economia mondiale dal Dopoguerra a oggi. Il Pil, misuratore dei beni e servizi prodotti in un paese, da solo non può assicurare il ben-essere dei cittadini. Una recentissima analisi degli economisti Sarah Fleche, Conal Smith e Piritta Sorsa conferma che oltre al reddito, lo stato di salute e le relazioni sociali sono particolarmente importanti. La ricerca, su 34 paesi Ocse, evidenzia che le differenze culturali non sono fattori determinanti nel livello di soddisfazione dei cittadini. Viceversa, incide una vasta gamma di elementi non connessi  al reddito: il tempo libero, la salute, lo stato dell’ambiente e il livello di coesione sociale. In aggiunta a questi, ce ne sono altri che influenzano pesantemente la percezione di ben-essere. I ricercatori dell’Ocse hanno incluso la qualità del governo, l’estensione dell’impegno democratico, una bassa inflazione e la sicurezza. La corruzione ha un impatto negativo rilevante, misurato in un peggioramento pari a 1 punto del ben-essere, mentre la diseguaglianza economica fra i cittadini incide per uno 0,3. Le differenze di reddito hanno, ovviamente, una relazione significativa con il livello di soddisfazione ma, nel complesso, una maggiore disponibilità economica derivante dalla retribuzione incide maggiormente nei paesi con minor Pil pro capite (per esempio Estonia, Israele, Corea e Polonia). Globalmente, le donne riportano livelli più elevati di soddisfazione rispetto agli uomini, tranne in Austria, Danimarca, Irlanda, Italia, Corea, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Svizzera e Regno Unito.
Andrea Di Stefano – Donna di Repubblica -  28-04-12

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