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sabato 19 maggio 2012

Lo Sapevate Che: "Mafia"


Mafia, Un Libro E Un Docu-Film Su Una Guerra Di Uomini Soli

Un cronista si aggira da solo per la città delle lapidi nei luoghi degli agguati. Tanti, troppi. Sono passati trent’anni dai delitti politici (La Torre e Dalla Chiesa) e vent’anni dlle stragi (Falcone e Borsellino). In mezzo, tra le due date, una carneficina. Il cronista ha scritto un libro e ora è la figura guida di un documentario, che vuole raccontare tutta la storia. In un locale rievoca i morti (“quelli di mafia” parlano “sempre”) e Letizia Battaglia, la fotografa di una guerra combattuta anche se mai dichiarata, gli tocca la mano: “Attilio, basta”: Di fronte al mare di Sferracavallo si incontrano giudici e poliziotti, parenti delle vittime e sopravvissuti. “Ciccio, stai bene?” chiede il procuratore antimafia Grasso a Francesco Accordino, l’ultimo sbirro della leggendaria squadra mobile di Ninni Cassarà. “Benissimo, benissimo” risponde Ciccio. Non è vero. Uomini distrutti. Da una strage. Politica, istituzionale, civile. Che ha decapitato lo Stato, Partiti, tribunali, apparati investigativi, giornali, economia. E lo Stato, per tanto tempo, è stato zitto. Poi ha reagito (il maxiprocesso) e poi è tornato complice (la trattativa, il covo di Riina mai perquisito). Ricorda Accordino: “La mafia la combattevano le persone, non le istituzioni. Accordino, Cassarà, Borsellino. Era una lotta personalizzata”. Per questo li uccisero quasi tutti. Certo, si poteva scegliere. Tra paura e vigliaccheria. “ Tutti avevamo paura. Ma non eravamo vigliacchi”. Il silenzio, quello no. Quello non era l’abito di gente cresciuta tra le raffinerie di droga di via Messina Marine e il pane e panelle del litorale di Mondello. Dice Attilio Bolzoni:” Non puoi dimenticare, non esiste anestesia. Palermo non si cancella”. Spiega un altro cronista, Francesco La Licata: “Un mafioso mi disse: lei non è un giornalista, lei è parte lesa. Vero, gli risposi. Voi avete ucciso il nostro sangue, i nostri parenti”. Il libro di Bolzoni e il documentario di Paolo Santolini (di cui vi abbiamo raccontato i frammenti) dimostrano come il rito degli anniversari possa diventare  un’occasione per risistemare i pezzi di una storia. E rileggere il contesto dei segreti d’Italia. “Trent’anni dopo, non so ancora chi ha ucciso Dalla Chiesa” dice Bolzoni. Il figlio Nando annuisce : “Neanche io”.
(piero melati)Venerdì di Repubblica – 11-05-12
In edicola il DVD inedito e il volume di Attilio Bolzoni sui delitti La torre e Dalla Chiesa e sulle stragi Falcone e Borsellino, di 30 e 20 anni fa.        

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