Verso la
metà degli anni Settanta la "Silicon Valley" è già
una realtà nella Contea di Santa Clara (California settentrionale). Qui fanno
il bello e il cattivo tempo, nella produzione di microchip e altri componenti
legati all'informatica, aziende rinomate come la Hewlett-Packard (attiva
dal 1939), l'Intel e la Xerox. È qui che si formano e
hanno le prime esperienze professionali le nuove leve dell'elettronica.
Frequentando le stesse conferenze della HP a Palo Alto nasce
l'amicizia tra Steve Jobs, che in quel periodo si occupa di videogames
per Atari, e Steve Wozniak, grande appassionato di elettronica che
aveva messo a punto una radio amatoriale e un computer a transistor.
Quest'ultimo ha in mente da tempo un progetto: progettare un computer tutto
suo. Dal momento che quelli in commercio hanno prezzi inaccessibili per le sue
tasche, si accontenta di buttare giù degli appunti che incontrano l'entusiasmo
di Jobs.
È lui a convincere l'amico a costruire la macchina, impegnandosi personalmente
a trovare un compratore. La disponibilità arriva da un negoziante di
apparecchiature elettroniche che si offre di comprarne 50 esemplari al prezzo
di 500 dollari ciascuno, chiedendo di averli già assemblati. La richiesta
costringe i due Steve a racimolare i fondi necessari all'acquisto dei componenti
da assemblare e a creare un vero e proprio laboratorio nel garage dei genitori
di Jobs, a Cupertino.
È qui che insieme a un vecchio amico, Ronald Wayne, il 1° aprile del 1976
fondano la società Apple Inc.. Il nome pare sia legato alla
passione di Jobs, fruttariano convinto, per il popolare frutto, già reso famoso
dai Beatles come simbolo della loro casa discografica. Da quel garage esce l'Apple
I, che in sostanza è una scheda madre assemblata, che per funzionare
necessita di alimentatore, tastiera e display. Rapportato ai giorni nostri
sembra una cosa bizzarra, in realtà in quegli anni il computer è appannaggio
degli hobbisti dell'elettronica, esperti di assemblaggio e con una certa
disponibilità economica.
Occorrono infatti 666,66 dollari per acquistare un Apple I, messo in commercio
nel luglio del 1976 e in numero di 200 esemplari in tutto. L'anno seguente
viene lanciata la versione "II" che ottiene un considerevole
riscontro di vendite, facendo guadagnare alla società i fondi necessari per i
progetti futuri.
In questa fase viene adottato como logo ufficiale la "mela
morsicata" in versione multicolore, mantenuta fino al 1998 quando
subentrerà quella "grigia", tuttora in uso.
Gli anni Ottanta segnano l'ingresso in borsa di Apple, con conseguente ritorno
milionario per la proprietà, ma è un benessere che dura poco. L'Apple III si
rivela un flop e stessa sorte tocca nel 1983 al progetto Lisa, da
cui Jobs viene tenuto fuori per i rapporti sempre più tesi che ha con gli altri
soci, al punto di rischiare più volte l'allontanamento dalla società che lui
stesso ha fondato. La crisi viene temporaneamente superata con il lancio
del primo Macintosh, presentato dallo stesso Jobs in grande stile,
il 24 gennaio del 1984.
Vuoi per il prezzo, vuoi per alcuni difetti di funzionamento, il Mac 128 non
sfonda e l'anno dopo i due Steve abbandonano la Apple, lasciando il ruolo
di CEO a John Sculley. Gli anni Novanta fanno calare il buio
sull'azienda di Cupertino, che viene schiacciata dalla spietata concorrenza
di Microsoft Windows. Il ritorno di Jobs, nel 1997, inverte la
tendenza e quattro anni dopo matura il primo di una serie di progetti
rivoluzionari: esce l'iPod che cambia il modo di ascoltare la
musica e insieme il mercato delle case discografiche.
Il resto è storia recente con i successi strepitosi di iPad e iPhone che nel
2012, nonostante la prematura scomparsa di Jobs (5 ottobre 2011), consegnano
alla Apple il primato di società con maggiore capitalizzazione di mercato di
sempre, scalzando i rivali di sempre della Microsoft. Il 2013, che vede
l'uscita del potente PC Mac Pro insieme ai nuovi modelli di
iPhone "5S" e "5C", segna un fatturato di 170 miliardi di
dollari, arrivando a superare i 260 miliardi nel 2019.
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