Piccolo schermo e grandi film
Soprannominato Ronny per quanti sforzi faccia per fare
film sempre più meravigliosi e belli, sarà sempre ricordato da una certa
generazione come Richard 'Ricky' Cunningham, o il bravo ragazzo serio e un po'
imbranato che nella celebre serie televisiva "Happy days" era grande
amico dell'altrettanto mitico Fonzie.
Ron Howard nasce in Oklahoma il giorno 1 marzo 1954 da
una famiglia di attori. Il padre Rance Howard realizza il sogno di recitare
dopo la laurea in drammaturgia. La madre Jean Speegle studia recitazione a New
York. La prima apparizione cinematografica avviene a 18 mesi nel film
"Frontier woman" (1955), ma la prima interpretazione è a cinque anni,
nel film d'avventura con Yul Brinner e Deborah Kerr, "Il viaggio", di
Anatole Litvak.
Tra gli anni '60 e '70, ancora bambino, lavora in
numerose serie televisive di successo come ad esempio "The Andy Griffith
show", sfortunatamente mai approdate nel nostro paese. Nel 1963 recita il
ruolo dell'intraprendente figlio di Glenn Ford nell'opera di Vincente Minnelli,
"Una fidanzata per papà". Vista la sua familiarità con i set
cinematografici, i genitori nel tentativo di fargli vivere una vita normale, lo
iscrivono alle scuole pubbliche. Così per un po' Ron Howard si concentra solo
sugli studi. A livello artistico passa così direttamente da attore bambino a
regista adulto.
Nel 1975 sposa la sua compagna di scuola Cheryl Allen.
Nel 1976 riceve una nomination al Golden Globe per la sua interpretazione ne
"Il
pistolero" accanto ad attori del calibro
di John Wayne, James Stewart e Lauren Bacall.
Come attore cinematografico più maturo è da ricordare la partecipazione al film
"American Graffiti" nel 1973, diretto da George Lucas,
con Richard Dreyfuss.
Effettua le prime riprese come regista ad appena
quindici anni con la sua Super8. Animato da grande passione, dopo le scuole
superiori frequenta per due anni il "Film Program" dell'Università
della California del Sud. Interrompe il corso decidendo di imparare
direttamente sul campo.
Happy Days
Diviene famoso in tutto il mondo come attore grazie al
ruolo di Richie Cunningham, il miglior amico di Fonzie,
nella celebre serie tv Happy Days, che va in onda dal 1974 al 1984
(11 stagioni complessive). Dopo sette stagioni (nel 1980) Ron Howard decide di
abbandonare Happy Days per seguire la carriera di regista (nella trama l'uscita
di scena di Richie Cunningham, è giustificata con l'adesione alla carriera
militare). Ron Howard tornerà nei panni di Richie solo per quattro puntate tra
il 1983 e il 1984.
I primi film come regista
Nel 1977 realizza la sua prima pellicola grazie ad un
accordo con Roger Corman.
Ron avrebbe recitato nel film prodotto da Corman "Eat
my dust!" ed in compenso lui avrebbe prodotto la prima pellicola di Howard
"Attenti a quella pazza Rolls Royce", da lui scritto e interpretato.
Nel 1982 gira "Turno di notte" con Henry
Winkler, il Fonzie di Happy Days, come protagonista.
Il successo di pubblico arriva nel 1984 con
"Splash - Una sirena a Manhattan". L'anno dopo gira "Cocoon -
L'energia dell'universo". La pellicola, incentrata su un gruppo di allegri
vecchietti, vince due Oscar e un premio a Venezia.
Ron Howard negli anni '90
Negli anni '90 Ron Howard acquista rispetto
nell'ambiente cinematografico e il consenso del pubblico. Realizza opere di
successo, come "Fuoco
assassino" con Robert De Niro e Kurt Russell nel
1991. Nel 1992 gira "Cuori
ribelli", pellicola con Tom Cruise e Nicole Kidman.
Nel 1995 realizza "Apollo
13" (con un intenso Tom Hanks)
nel quale, in un cameo, recitano anche i suoi genitori e la figlia Bryce.
L'anno seguente dirige Mel Gibson in
"Ransom - Il riscatto".
Il 1999 si apre con "Ed TV", controversa pellicola sul mondo della
televisione (con Elizabeth Hurley).
Gli anni 2000
Due anni dopo, nel 2001, Ron Howard è
un regista ormai maturo. È il momento del capolavoro. Si tratta del commovente
"A
beautiful mind", che ottiene uno strepitoso
successo grazie anche alla presenza di un indovinato Russell
Crowe nella parte del geniale matematico
schizofrenico John
Nash. Alla notte degli Oscar, la pellicola
si porterà a casa quattro delle otto statuette cui era candidata, tra cui Miglior
film e Miglior regia.
Alla sua sapiente ed esperta mano è stata affidata la
regia de "Il Codice da Vinci",
film tratto dal libro di Dan
Brown, fenomeno editoriale degli ultimi anni.
Il film-evento (con Tom
Hanks, Jean
Reno e Audrey Tatu) è uscito in
contemporanea mondiale il 19 maggio 2006.
Artista a tutto tondo Ron Howard ha quattro figli:
Bryce Dallas, i gemelli Jocelyn e Page Carlyle, e Reed. Ha anche un fratello,
Clint, spesso chiamato a recitare nei suoi film.
Gli anni 2010
Dopo il primo film con protagonista Robert Langdon ha
girato i due capitoli successivi "Angeli
e Demoni" (2009) e "Inferno"
(2016), sempre tratti dagli omonimi romanzi di Dan Brown, e sempre con Tom
Hanks come attore protagonista. Nel mezzo ci sono stati vari film di successo
come "Frost/Nixon
- Il duello" (2008), "Il
dilemma" (2011), "Rush"
(2013), "Heart of the Sea - Le
origini di Moby Dick" (2015). Nel 2017 viene chiamato
per dirigere il secondo film spin-off della saga di Star Wars,
dedicato al racconto del personaggio di Han Solo (Solo - A Star Wars Story).
Nel 2019 gira il documentario biografico
"Pavarotti", sulla vita del tenore italiano Luciano Pavarotti.
Nel novembre 2020 esce su Netflix il suo nuovo film "Elegia
americana", con protagoniste Glenn Close e Amy Adams,
entrambe candidate al premio Oscar.
https://biografieonline.it/biografia-ron-howard
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