“Io preferisco l'emozione che corregge la regola.”
Juan Gris
L'arte con lo spirito
razionale e scientifico
Juan Gris (il cui nome vero è Josè Victoriano
Gonzàlez) nasce il 23 marzo del 1887 a Madrid. Inizia a studiare disegno
industriale nella sua città natale tra il 1902 e il 1904, e nello stesso
periodo realizza alcune vignette umoristiche per quotidiani locali: un'attività
che proseguirà anche quando diventerà un pittore celebre, vista la sua passione
per le illustrazioni satiriche. Tra il 1904 e il 1905, poi, Gris ha
l'opportunità di studiare pittura insieme con Josè Maria Carbonero, artista
accademico che si rivela decisivo per la sua formazione.
Poco dopo, si sposta a Parigi, dove riesce a entrare
in contatto con Amedeo Modigliani e
altri importanti artisti del tempo come Fernand Leger, Georges Braque e Henri Matisse.
Sempre nella capitale francese ha modo di conoscere Pablo Picasso,
suo connazionale, di cui diventa amico. La loro affinità non è solo personale,
ma anche artistica, come dimostrano già le opere del 1910, che rivelano un
interesse palese per il cubismo: interesse che negli anni seguenti si rafforza
sempre di più, per poi trasformarsi in uno stile cubista analitico. Basti
pensare al ritratto di Picasso realizzato nel 1912, che per altro costituisce
una delle opere cubiste più significative realizzata da un pittore diverso da
Picasso o Braque.
La maturazione artistica di Juan Gris si verifica nel
periodo compreso tra il 1914 e il 1918, quando il pittore iberico si discosta
parzialmente dal cubismo analitico per
avvicinarsi al cosiddetto cubismo sintetico, rispetto al quale diventa uno dei
più interessanti esponenti. Il cubismo dell'artista madrileno, differentemente
dalle opere del medesimo arco di tempo di Braque e di Picasso, si fonda su uno
spirito razionale e scientifico, che lo conduce verso un intellettualismo
piuttosto classicheggiante.
Rimanendo lontano dal monocromatismo, Gris utilizza
colori luminosi e contraddistinti da una certa armonia, per cui l'interesse si
sposta, nelle zone di colore intenso, dal soggetto alla struttura del dipinto.
In altre parole, l'immagine viene sintetizzata e analizzata sulla base di
modelli matematici e geometrici: da parte dei critici, è stata notata una certa
influenza di Matisse nei suoi confronti.
In questi anni, Gris prosegue il suo studio teorico,
continuando la ricerca di nuovi modi (nell'arte cubista) di identificare
mediante modelli astratti la realtà, e prendendo parte a numerose conferenze e
interventi pubblici. All'inizio degli anni Venti comincia a lavorare per i
costumi e le scenografie dei "Balletti Russi", e nello stesso periodo
espone i propri dipinti in occasione di mostre tenute a Berlino, Parigi e
Dusseldorf.
Juan Gris muore, a soli quaranta anni di età, l'11
maggio 1927 a Boulogne-sur-Seine, a causa di una crisi renale conseguenza di
problemi cardiaci. Lascia la moglie Josette, da cui aveva avuto un figlio,
Georges.
Gris ha sempre considerato Picasso un suo maestro, e
al tempo stesso Picasso ha sempre apprezzato la bravura di Gris. Tra di loro si
era instaurato un rapporto di amicizia (così come con Georges
Braque) e di solidarietà: il loro sodalizio,
tuttavia, era più personale che artistico.
I quadri dell'artista madrileno attualmente possono
raggiungere cifre straordinarie: "Violete et guitare", per esempio,
nel 2010 è stato venduto per ventotto milioni di dollari.
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