Nato a Groot Zundert (la casa natale è ancora
visibile sulla piazza principale!), iniziò a dipingere a trent'anni,
realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di
vita. La sua produzione, che raccoglie ben 864 tele e di più di mille disegni,
consta soprattutto di autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti
con cipressi, rappresentazioni di campi di grano e girasoli.
Lavorò come apprendista per la casa Goupil, che
vendeva riproduzioni di opere d'arte, e qui approfondì le tematiche artistiche.
Licenziato, si dedicò agli studi teologici e finì a fare il predicatore tra i
minatori, ma fu allontanato per il suo fanatismo religioso. Nel 1885 realizzò
la prima grande opera, I mangiatori di patate, in cui celebrava il
lavoro umile dei contadini.
Oltre che dalla povertà e dalla mancata
considerazione degli altri, fu perseguitato dalla psicosi epilettica, con
"stadi crepuscolari" seguiti da attacchi di panico, che lo portarono
più volte a tentare il suicidio. L'ultimo tentativo fu fatale: il 29 luglio del
1890 morì nella sua casa di Auverse, due giorni dopo essersi sparato un colpo
di rivoltella.
Fonte d'ispirazione per le correnti pittoriche
del XX secolo, su tutti L'espressionismo, van Gogh lasciò diverse
opere battute poi all'asta per cifre altissime, come "Autoritratto senza
barba" (venduto per 71,5 milioni dollari nel 1998 a New York) e
"Autoritratto con orecchio bendato" (ceduto nel 1990 per 90 milioni
di dollari).
http://www.mondi.it/almanacco/voce/258003
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