Nella
seconda metà dell'Ottocento, mentre l'Italia unita era impegnata a costruire il
nuovo assetto statale, Trieste viveva un periodo di splendore con gli Asburgo,
che qui avevano stabilito il porto dell'Impero. Alla vitalità
economica, legata agli intensi traffici marittimi, corrispondeva una crescita
architettonica che diede un'impronta definitiva alla città. Tra i monumenti più
noti portati a termine in quella fase, lo splendido Castello di
Miramare (1856-60), voluto dall'imperatore Massimiliano I.
L'aumento del volume di scambi commerciali e la nascita di nuove fabbriche
resero necessari il miglioramento e la velocizzazione degli spostamenti, sia
dei lavoratori che delle merci. La questione fu sollevata alle autorità
comunali dalla borghesia imprenditoriale, che nello specifico
chiedeva un collegamento più rapido dal capolinea della linea ferroviaria
Vienna-Trieste alle fabbriche della periferia e ai magazzini del Borgo
Teresiano.
Si realizzò inizialmente un servizio di carrozze a cavalli, che si dimostrò non
all'altezza delle aspettative dell'utenza e caratterizzato da costi accessibili
a una fascia ristretta della popolazione. Archiviato il flop, venne incaricata
una società internazionale con sede a Bruxelles, che aveva aperto una filiale
locale con il nome Società Triestina Tramway (Stt).
Quest'ultima disegnò una linea tranviaria a cavalli molto più moderna e
funzionale e vicina all'immagine classica del tram.
Il servizio partì ufficialmente il 30 marzo del 1876 sulla tratta via
Battisti–rotonda del Boschetto, con corse dalle prime ore del mattino fino
alle 22 e a una frequenza di una ogni quindici minuti. Per allargare il bacino
di utenza furono istituite due classi di viaggio: la prima, più comoda, costava
dieci soldi; la seconda solo cinque, prezzo alla portata dei ceti sociali più
bassi.
Sebbene in quegli anni fosse fuori dai confini del Regno d'Italia, in seguito
si riconobbe a Trieste il primato di aver creato il primo servizio di
trasporto pubblico. Grandi città come Milano, Roma e Bologna dovettero
aspettare qualche anno prima di mettersi al pari. Nei decenni seguenti Trieste
continuò a investire sul potenziamento dei collegamenti urbani, risultando tra
le prime città in Europa a dotarsi di una linea elettrificata e di carrozze
sempre più confortevoli.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1453001
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