Eterno vagabondo
Mezza Italia ancora canta a squarciagola le sue
canzoni, dirette ed immediate, malinconiche ma senza fronzoli esattamente
com'era lui. Con la scomparsa di Augusto Daolio avvenuta tragicamente per una
forma aggressiva di cancro allo stomaco, sembrava che nel gorgo sarebbe finito
anche il suo gruppo, i Nomadi. Fortunatamente gli altri componenti della band
hanno saputo reagire, e i Nomadi sono ancora oggi protagonisti del panorama
italiano con le loro stupende canzoni.
Augusto Daolio nasce a Novellara (Reggio Emilia) il 18
febbraio 1947. La sua avventura nel mondo della musica comincia da adolescente
e già da subito con il gruppo 'Nomadi': il complesso sarà destinato a diventare
una band culto nella storia della musica leggera italiana.
La personalità tenera e al tempo stesso debordante di
Augusto segna nel profondo il destino dei Nomadi. La sua voce unica,
leggermente nasale ma capace di mille inflessioni, il suo modo di stare sul
palco, la sua capacità di trascinare il pubblico, ne fanno fin da subito una
sorta di bandiera, nonchè il simbolo e l'anima del complesso.
Anche la sua vena creativa non è seconda a nessuno.
Autore di testi bellissimi, poi diventati capisaldi del vasto repertorio dei
Nomadi, i suoi inni, le sue invenzioni poetiche sono fondamentali per tanti
giovani degli anni '60 e '70.
L'attività artistica di Daolio non si esprime nella
musica. Riversa la sua straripante voglia di vivere anche nella pittura e nella
scultura, con risultati per nulla disprezzabili. La sua mano è guidata da una
grande fantasia che lo porta alla ricerca di un modo e di uno stile
assolutamente magici.
La sua compagna di sempre è Rosanna Fantuzzi che dopo
la morte del vantante fonderà l'Associazione "Augusto per la vita".
Il rapporto con il suo pubblico è stato sempre
stupendo. Augusto non si è mai considerato un grande "divo", amava
stare con la gente comune, con i fans, o meglio, gli amici che accorrevano
numerosi ai vari concerti. Una delle sue doti principali era proprio la
semplicità.
Anche nelle ultime fasi della sua malattia, continuava
ad avere quella forza, quella caparbietà che lo aveva reso quel grande uomo che
era.
Augusto Daolio è scomparso il 7 ottobre 1992.
Il 13 marzo 1993, dopo il grande dolore, la band ha
ripreso la sua attività.
A tenere alta la bandiera dei Nomadi, e implicitamente
quella di Augusto, sono poi entrati a far parte del gruppo Danilo Sacco (voce
e chitarra)
e Francesco Gualerzi (voce e strumenti vari).
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