“Se non studio un giorno, me ne accorgo io. Se non
studio due giorni, se ne accorge il pubblico.”
Niccolò Paganini
Magia sulla punta delle dita
Niccolò Paganini nasce il 27 ottobre 1782 a Genova, in
Liguria. Proviene da una famiglia di modeste condizioni: il padre è Antonio
Paganini, uomo che ha la passione per la musica e che si occupa di imballaggi,
la madre è Teresa Bocciardo. Durante la giovinezza il padre gli impartisce
lezioni di mandolino e di chitarra. Il padre lo indirizza inoltre anche verso
lo studio del violino.
In ambito musicale Niccolò è un autodidatta, poiché ha
ricevuto delle lezioni da maestri di scarso valore e di scarsa preparazione.
Continua i suoi studi di violino, ricevendo delle lezioni che gli vengono
impartite da Giovanni Costa, maestro della Cappella della Cattedrale di Genova
e da Francesco Gnecco, che svolge la professione di operista.
Nel 1795, dopo aver partecipato a svariati concerti
tenutisi nella Cattedrale di Genova, parte per Parma con l'obiettivo di
intraprendere gli studi in compagnia di Alessandro Rolla. Quest'ultimo affida
il ragazzo a Ferdinando Paer che, essendo in partenza per l'Austria, gli
consiglia di rivolgersi a Gaspare Ghiretti, maestro che gli da lezioni di
composizione e di contrappunto.
Nel periodo trascorso a Parma si ammala di polmonite,
per cui è costretto a fare dei salassi per guarire
dalla malattia. In questa circostanza, a causa della cura che deve seguire, si
indebolisce fisicamente; trascorre quindi un periodo di convalescenza a
Romairone, nella casa paterna. Qui il padre lo obbliga a studiare per circa
dieci o dodici ore al giorno violino.
La creatività di Paganini è notevole al punto da
essere in grado di riprodurre, con il violino, i suoni della natura, il verso
degli uccelli e quello degli altri animali. In questi anni tiene vari concerti
in Italia settentrionale e grazie al suo estro creativo viene accolto con
grande entusiasmo in Toscana.
Sei anni dopo, durante il suo soggiorno in Toscana,
suona nella Cattedrale di Lucca in occasione della Festa di Santa Croce.
Diventato quindi uno stimato concertista, nel corso dello stesso anno ha tempo
per dedicarsi allo studio più approfondito della chitarra a sei corde e
all'agricoltura.
Nel 1802 partecipa a vari concerti che si tengono a
Livorno e dal 1805 al 1809 è in servizio a Lucca presso la corte della sorella
di Napoleone,
Elena Baciocchi. In questi anni trascorsi a Lucca dà ripetizioni al marito di
Elisa Baciocchi, Felice, e si esibisce con il violino nei concerti che si
tengono a corte. Grazie a queste esibizioni inoltre inizia la sua esperienza
come direttore d'orchestra; dirigere l'opera: "Il matrimonio segreto di
Cimarosa".
Ritenendo troppo gravosi gli impegni di corte, nel
biennio successivo, Niccolò Paganini lascia Lucca per dedicarsi completamente
all'attività concertistica. In questi due anni si esibisce soprattutto in
Emilia Romagna. Nel 1813 soggiorna a Milano, dove ha modo di esibirsi presso il
Teatro della Scala e presso il Teatro Carcano. L'anno successivo si esibisce in
vari concerti a Pavia e nel Teatro Carignano di Torino.
Tornato a Genova, conosce Angiolina Cavanna con cui
intrattiene una relazione amorosa e scappa con lei a Parma. La giovane rimane
incinta, per cui è costretto a tornare nella città ligure, dove il padre della
sua convivente lo denuncia per rapimento e per seduzione di minore. In
quest'occasione Paganini è costretto a passare una settimana in carcere.
Nello stesso anno si esibisce a Genova nel
Teatro S. Agostino.
Dopo essersi esibito, negli anni successivi, nel Teatro della Scala di Milano,
a Venezia, Trieste, Torino, Piacenza, nel 1818 soggiorna a Bologna, dove
conosce Maria Banti, con cui ha una relazione.
Nel biennio successivo tiene concerti a Roma, Napoli e
Palermo e all'inizio degli anni Venti del 1800 il suo stato di salute peggiora,
infatti, contrae la sifilide che cura a Milano, dove si trasferisce. Dopo
essersi rimesso, conosce la cantante Antonia Bianchi con cui convive per alcuni
e da cui nel 1825 ha un figlio, Achille.
In seguito si esibisce a Napoli, Roma, Firenze,
Bologna, Genova, Milano e Torino; nel 1828 parte per Vienna, dove ottiene un
grande successo, al punto che il pubblico gli chiede più volte la ripetizione
del suo concerto.
Sempre in questo periodo si separa legalmente dalla
compagna, ottenendo l'affidamento del figlio.
Nel biennio successivo partecipa a una fortunata
tournée concertistica in Germania e in Polonia, dove conosce Chopin, Schumann,
Pontini, Clara Wieck e
Meyerbeer. Inoltre, in questo periodo, viene nominato dal re di Prussia
"Maestro di Cappella di Corte" e vive con il figlio nella città
tedesca di Francoforte.
L'anno dopo Paganini parte per Parigi, dove tiene
numerosi concerti. Durante questo soggiorno l'impresario inglese Laporte gli
propone di tenere concerti in Inghilterra. Fino al 1833 quindi tiene concerti
sia in Francia sia in Inghilterra. Dopo uno scandalo in cui rimane coinvolto, a
causa della sua relazione amorosa segreta con Charlotte Watson, torna in
Italia.
Soggiorna a Parma, dove ottiene anche una medaglia
d'oro coniata appositamente per lui e nello stesso anno la Marchesa di Parma
Maria Luigia gli propone di diventare membro della Commissione artistica del
Teatro Ducale. Inoltre assume l'importante carica di sovrintendente della
Commissione, che però lascia presto a causa di intrighi contro i suoi progetti.
Nel 1836 ottiene dal re Carlo Alberto la
legittimazione del figlio, dopo una lunga pratica legale. In questi anni tiene
numerosi concerti tra Nizza, Marsiglia, Torino e Genova. Dopo aver effettuato
un viaggio a Parigi, le sue condizioni di salute peggiorano nonostante
provi cure omeopatiche.
Dopo aver trascorso un breve periodo di tempo a Genova, si reca a Marsiglia,
dove le sue condizioni di salute si aggravano ulteriormente.
Niccolò Paganini diventa afono a causa dell'aggravarsi
della sua malattia, la tisi laringea di origine sifilitica: muore il 27 maggio
1840.
Il famoso detto "Paganini non ripete"
ha origine origine nel febbraio del 1818 al Teatro Carignano di Torino, quando
il re Carlo
Felice di Savoia, dopo aver assistito ad un suo concerto
fa in modo che gli arrivi la preghiera di ripetere un brano. Paganini durante i
concerti amava improvvisare molto e l'energia che metteva nelle sue prestazioni
era massima, arrivando talvolta a procurarsi importanti lesioni ai
polpastrelli; nell'occasione il musicista fa arrivare al re la sua risposta
"Paganini non ripete". Per questa risposta viene
conseguentemente revocato a Paganini il permesso di eseguire un terzo concerto
in programma.
https://biografieonline.it/biografia-niccolo-paganini
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