Timbro d'amore
Il suo timbro fondo e tenebroso ha accompagnato un
numero spropositato di balli a tu per tu e c'è da scommettere che migliaia di
coppiette si siano formate sull'onda delle sue note suadenti. Ammesso che
queste affermazioni siano il frutto della pura fantasia o del tentativo
romantico di attribuire alla musica poteri che forse le sono estranei, una cosa
è certa: quando uno dei suoi pezzi cominciava a diffondersi nell'aria, erano
sufficienti pochi secondi per capire subito di chi era quella voce vellutata e
un po' inquietante che usciva in modo insinuante dagli altoparlanti: Barry
White.
Barrence Eugene Carter, il gigante buono, il ciclope
cantore dell'amore nei suoi aspetti più esaltanti ed intriganti (con una buona
spruzzatina di eros), nasce il 12 settembre 1944 a Galveston, nel Texas e
ispirato dall'Elvis Presley di
"It's now or never" appena maggiorenne si convince ad unirsi come
basso ad un gruppo soul chiamato "The Upfronts", registrando in breve
tempo sei singoli.
Successivamente Barry White scoprì un trio femminile,
le "Love Unlimited", nel quale militava quella che sarebbe diventata
la seconda moglie, Glodean James (dalla prima, sua fidanzata fin dai tempi
della scuola, ebbe quattro figli prima di separarsi nel 1969), e produsse il
loro hit del 1972 "Walkin' in the rain with the one I love", che
vendette un milione di copie.
In effetti, pochi sanno che l'artista nero ha sempre
svolto una ricca attività di produzione, un lavoro dietro le quinte che
condivideva con la sua passione per il canto e per l'esibizione solistica.
Dopo il successo del trio da lui prodotto l'anno dopo si lancia
in un'avventura solistica, sfornando lo strumentale "Love's theme",
al quale spetta il merito, secondo i critici più accreditati, di aver inaugurato
l'era della disco music. Nel 1974 porta in cima alle classifiche l'album
"Can't get enough". Fra una una tourné e l'altra con Glodean non solo
realizza nel 1981 un disco ma mette al mondo altri quattro figli (e sono otto),
divorziando successivamente nel 1988.
Gli anni Ottanta furono un periodo di relativa oscurità; solo
nel 1994 la "Practise what you preach" di Barry White lo rivede in testa
alle classifiche dopo quasi diciassette anni di assenza. Un episodio è
significativo a questo proposito: nonostante la sua popolarità sia stata
massima nel corso degli anni 70, il cantante ha ricevuto il primo dei suoi due
"grammy" nel 2000, per la miglior performance maschile assoluta e di
R&B tradizionale grazie al recente "Staying power".
Il 4 luglio del 2003 all'età di 58 anni, il cantante, che
soffriva di problemi renali causati dalla pressione alta, si è spento lasciando
attoniti i fan che ritenevano la sua particolarissima voce come qualcosa di
connaturato alla musica stessa e dunque incorruttibile.
Ci rimangono comunque i molti
"hit" che Barry White ha prodotto nell'arco di trent'anni di
carriera, fra i quali è impossibile non ricordare "Can't get enough of
your love, baby", "You're the first, the last, my everything", "Practise
what you preach" e "It's ecstasy when you lay down next to me". Tutti ottimi viatici
che il cantante, "ottimo per finire in camera da letto" (come è stato
etichettato da qualche perfido critico), ha lasciato come lascito per futuri
amori o prossime roventi storie di passione.
https://biografieonline.it/biografia-barry-white
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