La
manifestazione, che segnò una pagina fondamentale del pacifismo e della
mobilitazione giovanile in Italia, nacque per opera del filosofo e
politico Aldo Capitini, seguace delle teorie gandhiane sulla
resistenza nonviolenta, al punto da essere considerato il "Gandhi"
italiano. L'idea della marcia giunse a completamento di un percorso di vita,
votato alla promozione della partecipazione civica alla vita pubblica e al
totale rifiuto della guerra e di ogni forma di violenza.
Dopo essersi battuto per l'obiezione di coscienza e per la cultura del dialogo
interculturale e interreligioso, Capitini fondò il Movimento
Nonviolento e nell'ambito di quest'ultimo ideò la "marcia",
come segnale di un pacifismo non passivo che mirava a sensibilizzare gli strati
sociali più umili ed esclusi dall'informazione di massa.
I partecipanti al primo corteo erano in gran parte contadini ma accanto ad essi
figuravano intellettuali ed artisti del calibro di Italo Calvino e Renato
Guttuso. Tutti uniti da un ideale che, per volontà dello stesso Capitini, venne
rappresentato da una bandiera con i colori dell'arcobaleno (l'unica ammessa
mentre vennero bandite quelle di qualsiasi colore politico). Fu la prima
apparizione della celebre Bandiera della Pace, divenuta negli anni
un simbolo universale di lotta per la pace.
Il riarmo, gli esperimenti nucleari, la guerra in Kosovo e il conflitto in
Medio Oriente sono solo alcuni dei temi affrontati dalla
"Perugia-Assisi", che solitamente si tiene tra settembre e ottobre,
con cadenza biennale.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1505001
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