Delicate raffinatezze
Il 22 settembre 1934 era un sabato: il sole era sorto
alle 6.16. Qualche ora dopo a Milano nella famiglia Vanoni vide la luce (col
forcipe) una bimba. Tre chili, scura di capelli. Pianse e la grande boccuccia
le andò da un orecchio all'altro. Pare abbia pianto anche mamma Mariuccia, la
immaginava differente. Giusto. Ornella è sempre stata "differente",
fuori dal coro, curiosa (anche se timida), anticonformista (ma disciplinata)
nella vita come nelle professioni: teatro e musica leggera. Una lunga sfida, a
volte involontaria. Giovanissima, qualcuno le disse che con quella voce avrebbe
dovuto fare l'attrice: si iscrisse alla scuola del Piccolo Teatro di Milano,
allora diretta da Giorgio Strehler.
Il Maestro, che divenne presto suo compagno, decise di farla anche
cantare. Brecht,
certo, ma per lei "inventò" le canzoni della mala, in buona parte
scritte da lui per Ornella con Fiorenzo Carpi, Gino Negri e Dario Fo.
E con quelle Ornella Vanoni arriva al Festival dei Due Mondi,
a Spoleto nel 1959. In teatro, Ornella aveva già debuttato nel 1957 ne "I
Giacobini" di Federico Zardi.
La musica leggera viveva allora momenti di boom e di
fermenti creativi invitanti. Nasceva la canzone d'autore. L'incontro con Gino Paoli avvenne
nel 1960. Ne scaturì un amore importante e parecchie canzoni tra cui un
capolavoro: "Senza fine", primo posto in classifica e immediato
successo popolare.
Per qualche anno Ornella alterna teatro e musica. Nel
1961 vince il premio S. Genesio come miglior attrice per "L'idiota"
di Achard.
Sposa Lucio Ardenzi grande imprenditore teatrale. Nel 1962 nasce il figlio
Cristiano. Nel 1963 ancora un premio a S. Genesio per "La fidanzata del
bersagliere" di Anton. Nel 1964 "Rugantino" di Garinei,
Giovannini e Trovaioli prima al Sistina di Roma e poi a Broadway. Da qui in poi
ci sono solo musica, dischi, tv e festival. Vince il Festival di Napoli (1964
"Tu si na cosa grande" di Modugno).
È seconda a Sanremo (1968 "Casa Bianca" di Don Backy). Molti successi
discografici epocali ("La musica è finita", "Una ragione di
più", "Domani è un altro giorno", "Tristezza",
"Mi sono innamorata di te", "L'appuntamento",
"Dettagli", ...). Nel 1973 Ornella Vanoni fonda la
sua casa discografica, la Vanilla, e si trasferisce a Roma. È l'epoca dei concept-album,
gli L.P. a tema. Occorre la figura di un produttore. Inizia un lungo sodalizio
con Sergio Bardotti che darà vita a lavori importanti e di grandi successi che
dureranno nel tempo. Il primo, del 1976, è "La voglia, la pazzia,
l'incoscienza e l'allegria", il fantastico incontro con il Brasile di
Vinicius de Moraes e Toquinho. Un classico. Nel 1977 "Io dentro, io
fuori", disco doppio e tournée con i New Trolls, incontro con la musica di
tendenza dell'epoca. Dello stesso anno una hit parade altissima con
"Più" in coppia con Gepi.
Dal 1978 al 1983 torna a vivere nella sua Milano. È
sempre più la signora della canzone, raffinata, sofisticata, come il made in
Italy. Gianni Versace si
occupa del suo look. "Ricetta di donna", "Duemilatrecentouno
parole" e "Uomini" sono tre dischi della maturità, del passaggio
di Ornella da sex symbol intelligente a signora moderna con la penna in mano.
Bardotti la porta a scrivere i testi che interpreta. ("Musica,
musica" e "Vai Valentina" sono i due maggiori successi di questo
periodo). Continua in questi lavori la ricerca degli incontri musicali: Loredana Berté, Caterina Caselli,
Gerry Mulligan, Lucio Dalla.
C'è persino una fugace ricomparsa di Gino Paoli.
Nel 1984 eccoli di nuovo, Gino e Ornella. Una tournée
di tutti esauriti, un disco live, "Insieme", che brucia le
classifiche. Una nuova canzone simbolo: "Ti lascio una canzone". Anno
di ritorni, il 1985, anche in Teatro, con Albertazzi:
"Commedia d'amore" di Bernard Slade. Nel 1986 un progetto
discografico ambizioso: nel momento di massima crisi della canzone italiana, Ornella
e Bardotti issano il tricolore a Manhattan. Ornella interpreta grandi successi
italiani di tutti i tempi e di tutti gli stili, da C.A. Rossi a Cocciante,
insieme ai maggiori jazzisti del mondo. Nasce "Ornella e..."
con George Benson,
Herbie Hankock, Steve Gadd, Gil Evans, Michael Brecker, Ron Carter... Finisce
praticamente con questo lavoro la collaborazione con Bardotti, che si dedica a
tempo pieno alla tv.
Del 1987 sono un disco e una tournée di altissimo
stile e livello, il progetto "O" è firmato da Ivano Fossati e
Gregg Walsh. Il cerchio musica-teatro si salda, nella tournée con l'impianto
scenico innovativo e inimitabile dell'amico Arnaldo Pomodoro.
L'altro importante produttore artistico di Ornella è Mario Lavezzi,
che lungo gli anni '90 e all'inizio del nuovo millenio è riuscito a connotare
con successo un nuovo stile di Ornella. "Stella nascente" (1992),
disco d'oro, il bellissimo Sheerazade, le fantastiche cover di "Un panino,
una birra e poi" (2001, disco di platino) e di "La tua bocca da
baciare" (2001) sono i lavori principali.
Degli anni '90 è anche Argilla (1998), frutto della
collaborazione con artisti sperimentali, come il produttore-arrangiatore Beppe
Quirici (Ivano Fossati)
e il jazzista Paolo Fresu. Il 22 settembre 2004 è un giovedì di un compleanno
importante. Due giorni dopo esce il nuovo disco con l'amico Gino Paoli,
"Ti ricordi? No, non mi ricordo": tutti brani nuovi, che guardano
avanti. Partecipa al Festival di Sanremo 2009 come
madrina della giovane cantante Simona Molinari,
con cui duetta nel brano "Egocentrica". Durante la serata interpreta
anche "Vedrai vedrai" di Luigi Tenco,
e ricorda Mino Reitano cantando
"Una ragione di più".
Il 13 novembre 2009 esce il nuovo album "Più di
te" contenente cover di brani di cantautori tra cui Zucchero, Pino Daniele e Antonello Venditti.
L'album è anticipato dal singolo "Quanto tempo e ancora", cover
di Biagio
Antonacci. Nel settembre del 2013 pubblica un
disco dal titolo "Meticci": Ornella Vanoni dichiara
che sarà il suo ultimo album di inediti.
Torna sul palco dell'Ariston, al Festival di Sanremo
2018, cantando insieme a Bungaro e
Pacifico il brano "Imparare ad amarsi".
Nel 2021 pubblica un nuovo album di inediti dal titolo
"Unica".
https://biografieonline.it/biografia-ornella-vanoni
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