Generalità
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è un tipo
particolare di zanzara, che deve il proprio nome alle eleganti striature
bianche presenti sul suo corpo nero.
Originario
dell'Asia Tropicale e Subtropicale, questo fastidioso insetto è giunto in
Italia, probabilmente attraverso l'importazione di copertoni usati dagli Stati
Uniti attorno ai primi anni '90 del XX secolo. Da allora e nel giro di pochi
anni, la zanzara tigre si è diffusa largamente nel nostro Paese, anche nelle
isole Sardegna e Sicilia, arrivando a costituire, in alcuni frangenti, un serio
motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale.
Rapida nell'agire e responsabile di punture pruriginose e spesso dolorose, la zanzara tigre
ha una preferenza per gli ambienti freschi e ombreggiati, depone le uova
laddove c'è acqua stagnante (es: sottovasi, grondaie ecc.) ed esce allo
scoperto durante le ore diurne più fresche.
Nella lotta alla zanzara tigre, sono determinanti l'operato svolto dalle
istituzioni sanitarie e dai comuni, e il contributo dei singoli cittadini, i
quali, con semplici misure preventive, possono rendere estremamente difficile
la proliferazione dell'insetto in questione.
Come si può notare, quindi, affinché risulti efficace, l'intervento contro la
zanzara tigre dev'essere collettivo, ossia riguardare più componenti.
La zanzara
tigre, o Aedes
albopictus, è un tipo
di zanzara originario dell'area Tropicale e Subtropicale del Sud-Est Asiatico,
che presenta delle peculiari striature bianche sul corpo e sulle zampe nere.
Sicuramente, a molti lettori sarà capitato di notare questo insetto molto
particolare, specie nei mesi estivi o su qualche giornale in cui se ne
descriveva la spiccata aggressività.
La zanzara tigre si contraddistingue per infliggere morsi (o punture, se si
preferisce) davvero fastidiosi, più acuti delle tradizionali zanzare che
popolano da più tempo l'Italia.
Classificazione scientifica della zanzara tigre |
Regno: Animale |
Quando e come è giunta in Europa e nel
cosiddetto Mondo Occidentale?
In base alle
fonti più accreditate, la zanzara tigre è giunta in Europa alla fine degli anni
'70 del XX secolo. Il primo ritrovamento ebbe luogo in Albania, nel 1979, dopo l'importazione di alcune
merci dalla Cina; dopodiché, i ritrovamenti successivi interessarono
nell'ordine:
- L'Italia (biennio 1990-1991, dopo
l'importazione di gomme usate dalla Georgia Statunitense, Stato in cui la
zanzara tigre era già diffusa da qualche tempo);
- La Francia (1999, in particolare la Francia meridionale);
- Il Belgio (2000);
- Il Montenegro (2001);
- Il Canton Ticino della Svizzera e la Grecia (2003);
- La Spagna e la Croazia (2004);
- L'Olanda e la Slovenia (2005);
- La Bosnia-Erzegovina (2006).
Spostandoci
al di fuori dell'Europa, negli Stati Uniti la diffusione della zanzara
tigre sarebbe databile, secondo gli esperti, attorno al 1983-1984; il luogo del
ritrovamento fu Memphis, nello Stato del Tennessee. Da qui, in poco tempo,
l'insetto in questione si sparse in molte altre regioni della nazione
Statunitense, specie nel Nord-Est. Secondo le cronache di quegli anni, un
evento determinante, nella diffusione della zanzara tigre negli Stati Uniti, fu
un'importazione di copertoni usati dalla Cina, che approdò a Houston
nel 1985.
In Sud America, i primi ritrovamenti della zanzara tigre ebbero
luogo in Brasile (1986) e Argentina (1988); in Centro
America, avvennero
in Messico (1988); in Africa, si ebbero in Sud-Africa (1990) e a seguire in
Camerun e Nigeria (tra il 1990 e il 1991); in Medio
Oriente, infine,
ebbero sede in Libia e Israele (2003).
Dotata di 6
zampe e un solo paio di ali, la zanzara tigre adulta può misurare, in termini
di lunghezza, dai 2 ai 10 millimetri; le dimensioni del suo corpo dipendono da
due fattori: la densità della popolazione larvale e l'alimentazione all'interno della cosiddetta acqua di
riproduzione. Poiché raramente questi due fattori sono ottimali, è altrettanto
infrequente incappare in zanzare tigre grandi 10 millimetri.
Secondo quanto riportano gli esperti, le misure medie della zanzara tigre sono:
- Lunghezza media dell'addome: 2,63 millimetri;
- Lunghezza media delle ali: 2,7 millimetri;
- Lunghezza media della proboscide: 1,88 millimetri.
I maschi
della zanzara tigre sono più piccoli delle femmine di circa un 20%; tuttavia,
morfologicamente, i due generi si assomigliano molto.
Come in tutte le specie di zanzare, le antenne dei maschi sono piumate e
contengono una sorta di recettori uditivi, che servono a rilevare la presenza
delle femmine.
La zanzara tigre è un vettore di
malattie
La zanzara
tigre è un potenziale vettore (cioè portatore) di diversi agenti patogeni virali;
tra quest'ultimi, rientrano: il virus della dengue, il virus della Chikungunya, il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di La Crosse, il cosiddetto virus Zika e il parassita della filaria, una malattia che colpisce alcuni animali (es: cani).
Occorre precisare che tutti questi agenti patogeni virali sono praticamente
assenti nel nostro Paese e in generale nel Mondo sviluppato, pertanto il
rischio di contrarre le suddette malattie, attraverso la zanzara tigre, è
soltanto teorico (N.B: viceversa, il pericolo sussiste laddove i suddetti virus
sono endemici, ossia radicati).
- Dengue e Chikungunya. I sintomi di queste due malattie virali rispecchiano i sintomi di una
severa influenza, ossia: febbre, dolori
muscolari, artralgia, cefalea, nausea, vomito, eruzioni cutanee e dolore attorno agli occhi.
- Febbre
gialla. In una prima fase, è causa di: febbre con brividi, mal di testa, bradicardia, mal di schiena, nausea e iperemia congiuntivale; successivamente, produce febbre accompagnata
da ittero, acidosi, oliguria, emorragie e proteinuria.
- Encefalite
di La Crosse. Nei casi meno gravi, provoca nausea, mal di
testa e vomito; nei casi più gravi, invece, oltre ai precedenti sintomi, è
responsabile anche di: attacchi di epilessia, coma, paralisi e danni a livello cerebrale.
- Malattia
da virus Zika. Come Dengue e Chikungunya, causa: febbre, eruzioni cutanee, cefalea, nausea, vomito, artralgia, dolori muscolari e dolore attorno agli
occhi. In più, è responsabile di: prurito diffuso (su tutto il corpo), congiuntivite e mal di schiena.
Cos'è un vettore?
I vettori sono organismi in grado di trasmettere agenti
patogeni da un animale infetto all'uomo o a un altro animale.
Per agente patogeno, s'intende un microrganismo (es: virus, batterio, fungo o parassita) capace
di scatenare una patologia.
Quindi, dire che la zanzara tigre è, nei confronti dell'essere umano, un
potenziale vettore di agenti patogeni virali significa affermare che, dove
questo insetto ha la possibilità di coniugarsi ai suddetti virus, può
trasmetterli all'essere uomano, dopo una sua puntura.
La zanzara
tigre è molto aggressiva. Diversamente dagli altri tipi di zanzara, svolge la
propria fastidiosa attività durante le ore diurne, soprattutto in quelle più fresche
(quindi al mattino presto e al tramonto); nel corso della notte, è a riposo.
La zanzara tigre ha la tendenza ad annidarsi in ambienti
freschi e ombreggiati. I suoi
luoghi preferiti sono l'erba alta, le siepi, i fiori e gli arbusti; tuttavia
apprezza anche gli interni delle abitazioni, per la precisione le stanze più
fresche.
Di norma, la zanzara tigre vola a quote basse ed è per questo motivo che, in
genere, "attacca" l'essere umano alle gambe e alle caviglie.
In grado di pungere anche attraverso la stoffa degli abiti leggeri, ha una
buona capacità di adattamento ai vari ambienti, il che la rende difficile da
sopprimere o mantenere sotto controllo.
Ciclo vitale e riproduzione
Tutti i tipi
di zanzara, compresa la zanzara tigre,
presentano un ciclo vitale a fasi, che include:
- La
deposizione delle uova da parte della femmina adulta. Le uova hanno bisogno di acqua per accrescersi e passare alla fase
successiva, pertanto la deposizione ha luogo in contenitori di acqua
stagnante, come per esempio, i sottovasi dei fiori, le ciotole in cui si
abbeverano gli animali, i tombini, gli innaffiatoi da giardino e i secchi;
- La
schiusa delle uova e il passaggio alla vita larvale. Le larve vivono appena sotto la superficie dell'acqua stagnante, in
cui risiedevano le uova, e si nutrono di organismi microscopici (es: batteri) e materiale organico (es: foglie).
In gergo specialistico, le larve sono anche dette wigglers; - Il
passaggio da larva a pupa. È una
fase che, in genere, richiede una settimana di tempo. Le pupe hanno la
forma di una virgola e, di norma, non si nutrono.
In gergo specialistico, le pupe sono anche dette tumblers; - La
trasformazione della pupa a insetto adulto. Di solito, questa trasformazione avviene nel giro di 3 giorni.
Diversamente
dagli altri tipi di zanzara – che depongono le uova direttamente nell'acqua
stagnante – la zanzara tigre preferisce deporre le uova nelle parti asciutte
dei contenitori di acqua stagnante, che sceglie come "casa" per la
sua futura progenie.
A permetterle ciò è il fatto che alle sue uova e alle sue larve è sufficiente
poca acqua, per passare alla fase successiva del ciclo vitale (tanto per avere
un'idea della quantità di acqua necessaria, basta la semplice condensa che si
forma in risposta agli sbalzi termici quotidiani).
Quando le condizioni di temperatura sono ottimali (in genere, nei mesi più
caldi dell'anno), la zanzara tigre è in grado di completare il proprio ciclo
vitale nell'arco di 10 giorni.
È la femmina o il maschio che punge
l'essere umano?
Allo stesso
modo di tutti gli altri tipi di zanzara, anche nel caso della zanzara tigre è
la femmina a pungere l'essere umano; l'esemplare maschio,
infatti, si occupa soltanto di prelevare il nettare dai fiori, risultando
quindi inoffensivo.
Curiosità: perché la zanzara tigre
femmina punge l'essere umano?
La zanzara
tigre punge l'essere umano, allo scopo di sottrargli il sangue e utilizzare quest'ultimo per
nutrire le sue uova.
Secondo attendibili studi scientifici, la quantità di sangue sottratta è
davvero esigua: 2 microlitri.
Sintomi del morso della zanzara tigre ed
eventuali complicanze
Le punture
della zanzara tigre sono molto fastidiose. Infatti, sono responsabili di: gonfiore, irritazione, prurito intenso (che può portare al
sanguinamento), arrossamento e spesso anche dolore.
Nell'eseguire la puntura, la zanzara tigre è molto rapida, tanto che risulta
difficile acchiapparla o schiacciarla mentre sta compiendo la suddetta azione.
Se ne hanno la possibilità e la necessità, le zanzare tigre tendono a pungere
uno stesso soggetto umano più volte.
Negli individui particolarmente sensibili, un numero elevato di punture di zanzara tigre può scatenare una reazione allergica tale da richiedere l'intervento del
medico.
In quale stagione dell'anno è attiva?
Nel corso
dell'anno, la zanzara tigre può essere presente come insetto adulto a partire
da marzo inoltrato fino agli ultimi
giorni di novembre - inizio
dicembre. Sulla
durata della sua attività incidono, ovviamente, le condizioni ambientali e
climatiche: più sono favorevoli, più è rispettata la suddetta tempistica; in
caso contrario, la stagione di attività si riduce.
Nella finestra temporale in cui la zanzara tigre è attiva, la sua massima
densità si registra tra agosto e settembre.
Capacità di volo e spostamento
La zanzara
tigre può percorrere grandi distanze e ciò le permette di migrare, senza
particolari problemi, da una città a un'altra, purché sia confinante.
Secondo gli esperti, la capacità di migrazione delle zanzare tigre è
strettamente dipendente dai venti: più i venti sono intensi e maggiore è tale
capacità.
A ogni modo, la maggior parte delle zanzare tigre preferisce rimanere entro 1-2
chilometri dal luogo d'origine.
La lotta
alla zanzara tigre e alla sua diffusione spetta alle istituzioni
sanitarie, ai comuni e ai singoli
cittadini.
In questa lotta, il compito di istituzioni sanitarie e comuni è individuare e
distruggere i focolai larvali, e svolgere una campagna di informazione al
cittadino, al fine di prevenire la possibilità di deposizione delle uova; il
ruolo dei singoli cittadini, invece, è seguire con attenzione le indicazioni
che la suddetta campagna propone, in modo tale da semplificare la mole di
lavoro che grava su istituzioni sanitarie e comuni.
In sostanza, quindi, occorre sinergia tra le parti considerate:
l'operato di una parte dipende dall'operato dell'altra.
Ruolo di istituzioni sanitarie e comuni
Le
istituzioni sanitarie e i comuni devono provvedere a:
- Monitorare tutte le zone in cui c'è la possibilità di un ristagno
dell'acqua, in quanto sono le aree maggiormente ricercate dalle zanzare
tigre per la deposizione delle uova;
- Rimuovere i contenitori di acqua stagnante (es: contenitori di vasi inutilizzati, pneumatici vecchi, grondaie di edifici pubblici
non più funzionali ecc.) e, se ciò non è possibile, drenarli e ripulirli (è il
caso, per esempio, delle piscine pubbliche);
- Effettuare specifici trattamenti larvicidi, con cadenza almeno
quindicinale, di tombini e tutte le aree di scolo urbane, in cui c'è la
possibilità di un ristagno di acqua; prima dei trattamenti larvicidi sui
tombini è prevista una loro accurata pulizia;
- Effettuare trattamenti adulticidi (cioè contro le zanzare tigre
adulte), mediante insetticidi di sintesi, solo in caso di infestazioni particolarmente
intense. Tra gli insetticidi impiegati in tali circostanze, spiccano i
cosiddetti piretroidi. I piretroidi hanno
un'azione immediata, nel senso che uccidono le zanzare tigre all'istante.
Poiché i piretroidi sono potenzialmente nocivi sia per l'ambiente che per
la salute dell'essere umano, il loro impiego richiede estrema cautela e
prevede l'allerta della popolazione residente nell'area urbana d'utilizzo.
- Investire, per quanto possibile, sull'installazione di ovitrappole per
zanzara tigre. Le ovitrappole rappresentano una soluzione economica ed
ecologica;
- Svolgere campagne informative nella lotta alla zanzara tigre che
coinvolgano i cittadini di ogni fascia di età. Qualunque cittadino,
infatti, può fare la sua parte, anche gli anziani che si recano con frequenza ai cimiteri, luoghi tra i più
infestati dalle zanzare tigre (si pensi all'enorme numero di sottovasi
presenti).
Ruolo dei cittadini
Secondo le
campagne di informazione svolte da istituzioni sanitarie e comuni, è compito
dei cittadini:
- Evitare l'abbandono all'aperto di materiale in cui possa accumularsi l'acqua piovana (es:
copertoni vecchi, sottovasi, annaffiatoi per fiori, bidoni ecc.);
- Svuotare i tombini, i sottovasi e gli altri contenitori, presenti
nelle proprie abitazioni, dall'acqua piovana o stagnante;
- Svuotare le eventuali piscine gonfiabili e gli altri giochi da
giardino in cui può accumularsi acqua;
- Innaffiare orti e giardini con pompe, piuttosto che prelevare l'acqua
da riserve a cielo aperto. Se ciò non è possibile, provvedere alla
copertura di tali riserve con apposite zanzariere;
- Effettuare i trattamenti larvicidi nei tombini e nelle zone di scolo
delle proprie abitazioni ogni 7-10 giorni. I prodotti larvicidi sono
acquistabili in farmacia; tra questi, uno dei più comuni è il
cosiddetto Bacillus thuringiensis israelensis,
un batterio che produce una tossina specificatamente efficace contro le larve di zanzara tigre e
praticamente inoffensivo nei confronti di essere umano e ambiente.
- Introdurre pesci rossi, ottimi predatori delle larve di zanzara tigre, nelle
vasche e nelle fontane da giardino utilizzate a scopo ornamentale;
- Evitare il ristagno di acqua piovana su teli usati per la copertura di
materiale, quale per esempio la legna;
- Pulire periodicamente i vasi portafiori dei cimiteri, in occasione
delle visite ai defunti cari.
Istituzioni
sanitarie e comuni tengono a precisare che il contributo dei cittadini alla
lotta alla zanzara tigre è fondamentale.
Come proteggersi dalle punture di
zanzara tigre
Per proteggersi dalle punture di zanzara
tigre, esistono dei repellenti appositi. Tra questi repellenti, meritano una citazione particolare:
il DEET (acronimo che sta per dietiltoluamide), la picaridina/icaridina e il citrodiol
Il DEET è in assoluto
il repellente più impiegato, grazie alla sua notevole efficacia e ai suoi tempi
d'azione (i suoi effetti svaniscono dopo ben 5 ore); è controindicato nei
soggetti al di sotto dei 12 anni e può danneggiare l'abbigliamento in fibre
sintetiche. È disponibile in forma di crema o spray.
La picaridina/icaridina ha proprietà repellenti simili al DEET, ma dura meno (4
ore). Alcune sue varianti sono indicate anche per i bambini; non macchia i
tessuti.
Infine, il citrodiol è un blando repellente, con una durata d'azione che non
supera le 3 ore; è irritante per gli occhi. Il suo impiego nei bambini richiede
cautela.
Trattamenti in
ambienti domestici
In ambiente domestico, rappresentano
un'ottima risorsa nella lotta alla zanzara tigre le piastrine per fornelletti
elettrici e i vaporizzatori/emanatori elettrici per l'erogazione di
insetticidi.
https://www.my-personaltrainer.it/salute/zanzara-tigre.html
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