È considerato un "padre
nobile" dai conservatori francesi, in quanto fondatore dei due
principali partiti di centrodestra, Raggruppamento per la Repubblica e Unione
per un Movimento Popolare (UMP). Dopo due esperienze come primo
ministro, la sua ascesa ha toccato il vertice con l'elezione a Presidente
della Repubblica francese nel 1995.
Tra i principali atti assunti in quegli anni,
l'ammissione delle responsabilità dello Stato francese nell'aver favorito la
politica antisemita dell'occupante nazista e l'abolizione del servizio militare
obbligatorio. Rieletto nel 2002 alla massima carica istituzionale, il secondo
mandato lo ha visto protagonista in negativo di scelte discutibili e insuccessi
elettorali del centrodestra, fino alle inchieste giudiziarie che,
nel 2011, hanno portato alla sua condanna a due anni di reclusione per diversi
reati, tra cui "sviamento di fondi pubblici" e "abuso di
potere".
È stato membro del Consiglio costituzionale,
incarico assegnato di diritto a tutti gli ex presidenti della Repubblica.
Colpito da un ictus, dopo diversi ricoveri in ospedale, è scomparso il 26
settembre 2019.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/17020
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