Santa Rosalia nasce come Rosalia Sinibaldi (o di
Sinibaldo) intorno al 1128 a Palermo, figlia del duca Sinibaldo, signore della
Quisquina e del monte delle Rose, e di Maria Guiscardi (o Viscardi), donna di
origini nobili imparentata con la corte normanna (Ruggero d'Altavilla): il
nome Rosalia viene
scelto perché - secondo la tradizione - la figura che annuncia al conte Ruggero
(congiunto di Sinibaldo) la nascita della bambina per conto di Dio, parla di
una rosa senza spine.
Rosalia cresce alla corte di Ruggero tra fasti e ricchezze, ma
ricevendo anche una forte formazione cristiana e un'ottima educazione. La
regina Margherita, moglie di Guglielmo I detto il Malo e figlia del re di
Navarra, la sceglie come damigella d'onore per le sue eccezionali qualità di
regalità e gentilezza e per la sua delicata bellezza.
La ragazza, dunque, ha la possibilità di assistere a eventi
mondani e spettacoli eleganti a Palazzo dei Normanni. Un giorno suo padre
Ruggero viene salvato dal conte Baldovino, che uccide un leone che lo sta
aggredendo, e decide di ricompensare il suo salvatore. Baldovino, dunque,
chiede Rosalia in sposa, ma la ragazza - dopo essere stata protagonista di una
straordinaria visione - si presenta alla corte con le trecce tagliate: segno
che preferisce rifiutare l'offerta, rinunciare al matrimonio e dedicarsi alla
fede religiosa abbandonando il lusso della vita di corte.
Il giorno in cui Rosalia dovrebbe incontrare Baldovino, la
ragazza guardandosi allo specchio non vede la propria immagine, ma la figura
di Gesù in
croce con la corona di spine sulla testa e il volto sporco di sangue:
interpreta tale visione come la chiamata di Cristo, e decide definitivamente di
abbracciare la vita consacrata per andare in sposa solo a Dio. La giovane,
quindi, dopo essersi stabilita per qualche tempo presso la corte di Ruggero II,
trova rifugio nel monastero delle Basiliane a Palermo: qui, però, riceve
continuamente le visite dei genitori e di Baldovino, che vogliono persuaderla
ad accettare la proposta del conte.
Infastidita, Rosalia lascia
il monastero e si reca in una grotta appartenente al padre, nei pressi di
Bivona, sul monte Quisquina. Volendo coltivare la vita contemplativa e
dedicarsi completamente alla pietà, la ragazza intraprende quindi una vita
anacoretica, passando le giornate pregando nella più totale solitudine e
dormendo per terra: una scelta che le causa sofferenze fisiche e psicologiche,
ma che ella affronta con la certezza che solo la solitudine può garantirle la
conservazione della sua purezza e il contatto con gli angeli.
Con il passare del tempo, la grotta diviene meta di
pellegrinaggio: Rosalia abbandona quindi il suo nuovo rifugio e si trasferisce
a Palermo, dove cerca silenzio e tranquillità in una grotta sul Monte
Pellegrino, al riparo dai pellegrini. Secondo la tradizione, la ragazza si nasconde
nel tronco vuoto di una quercia, per poi scalare il monte e arrivare in cima,
in un luogo inospitale, colpito da venti freddi di tramontana: un posto
assolutamente impervio ritenuto ideale per un esilio duro.
Circondata da un paesaggio selvaggio, Rosalia trascorre
le giornate adorando Cristo e in continua penitenza: il suo corpo, però, è
sempre più sfinito. Ella resiste e sopporta ogni sofferenza consapevole che
solo quella può essere la via per ottenere la santità.
L'obiettivo di rimanere sola evitando il contatto con i pellegrini, però, non
viene raggiunto nemmeno questa volta: sarà proprio un gruppo di pellegrini a
trovare il corpo senza vita di Santa
Rosalia il 4 settembre del 1165.
Rendendosi conto di essere prossima alla morte, la donna aveva
assunto una posizione adeguata, appoggiandosi a terra, stringendo un piccolo
crocifisso al petto con
la mano sinistra e usando la mano destra come guanciale, pronta a passare a
miglior vita: la posizione di chi dorme, e non di chi vuole contrastare la
morte.
Santa Rosalia spira non per malattia, ma solo perché
terribilmente debole. Il suo culto nasce, però, solo alcuni secoli dopo, a
partire dal 1624, in occasione di un'epidemia di peste a Palermo: la leggenda
vuole che il propagarsi dell'epidemia sia stato impedito proprio dalle reliquie
di Santa
Rosalia, portate in solenne processione per le strade della
città.
https://biografieonline.it/biografia-santa-rosalia
Nessun commento:
Posta un commento