La General Motors venne
fondata nel 1908 come holding della Buick, allora
controllata da William C. Durant, e acquisì la Oldsmobile più avanti nello stesso anno. L'anno
seguente, Durant portò in GM la Cadillac, la Elmore e
la Oakland.
Durante gli anni venti e trenta, la General Motors
acquistò la compagnia di autobus Yellow Coach, contribuì a creare
la Greyhound Lines, rimpiazzò il
trasporto su treni intercity con i bus, e stabilì delle compagnie sussidiarie
per comprare società tranviarie e sostituire i servizi basati su rotaie con
quelli su ruote. La GM fondò la United Cities Motor
Transit nel 1932.
La General Motors acquistò il
costruttore di carrozze a motore Electro-Motive
Corporation e il suo fornitore di motori, la Winton
Engine, nel 1930, rinominandole
General Motors Electro-Motive Division. Nei vent'anni successivi locomotive
e treni diesel, in
maggioranza costruiti da GM, sostituirono altre forme di trazione sulle ferrovie americane.
Negli anni quaranta la General
Motors venne convertita in fabbrica d'armi. Durante quel periodo produsse la
famosa Pistola mitragliatrice M3 Grease Gun.
Il 31 dicembre 1955, la General Motors
divenne la prima azienda statunitense a superare il miliardo di dollari di
fatturato in un anno.
Dopo che massicce dismissioni della GM
ebbero colpito la città di Flint nella contea di Genesee negli anni ottanta, il regista (e nativo
di Flint) Michael Moore concentrò la sua
attenzione sulla società e sull'AD dell'epoca, Roger B. Smith, nel suo primo
film-documentario di successo, Roger e io.
Uno sciopero iniziato alla fabbrica General Motors di Flint, il 5 giugno 1998, si diffuse
rapidamente ad altri cinque impianti di assemblaggio e venne portato avanti per
sette settimane.
Ad un certo punto della sua storia la GM
era la più grande azienda degli Stati Uniti, sia in termini di entrate, che
come percentuale sul PIL. Nel 1953 Charles Erwin Wilson, l'allora presidente
di GM, venne nominato da Eisenhower come Segretario alla Difesa. Quando gli venne
chiesto, durante le audizioni al Comitato del Senato per le Forze Armate, se come Segretario
della Difesa poteva prendere decisioni avverse agli interessi della General
Motors, Wilson rispose affermativamente ma aggiunse che non poteva concepire
una tale situazione "perché per anni ho pensato che ciò che era buono
per la nazione fosse buono per la General Motors e viceversa". In
seguito questa dichiarazione venne citata in modo stravolto, lasciando
intendere che Wilson avesse detto, "Ciò che è buono per la General
Motors è buono per la nazione." A quell'epoca la GM era uno dei più
grandi datori di lavoro del mondo, solo le industrie di stato sovietiche davano
lavoro a più persone.
Nel maggio 2005, Standard & Poor's abbassò il rating di GM al livello
di titolo spazzatura.
Il 4 aprile 2005 la General
Motors Corporation cedette la divisione Electro-Motive Division alla Greenbriar
Equity Group LLC and Berkshire Partners.
Dopo il principale fornitore, la Delphi Corporation, anche GM rischia il
fallimento. L'amministratore delegato di Delphi presentò istanza di fallimento,
delocalizzando la produzione in Cina (sotto una nuova azienda), quando i sindacati rifiutarono un
dimezzamento del salario contrattuale dei metalmeccanici. La Delphi produce
componenti per la sicurezza per le case d'auto di tutto il
mondo; in particolare ha il brevetto di airbag e ABS.
Nel 2006, in seguito alla crisi, vengono cedute le partecipazioni in Subaru, Suzuki e Isuzu, quasi sempre
rimpiazzate dal maggior concorrente oggi esistente (Toyota). Già due anni prima,
nel 2004, aveva chiuso lo storico e prestigioso marchio Oldsmobile.
Il 27 aprile 2009 GM ha ufficialmente
comunicato che chiuderà entro il 2010 un altro pilastro dell'automobilismo
statunitense, la Pontiac. Questa mossa fa
parte di uno schema di ristrutturazione dell'azienda per cercare di evitare la
bancarotta, concentrando i capitali e le risorse sui 4 marchi principali Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC.
La GM dichiara la bancarotta il 1º
giugno 2009, passando così sotto l'amministrazione controllata del Governo
degli Stati Uniti, chiudendo, oltre alla Pontiac, anche i marchi Saturn e
Hummer e vendendo Saab Automobile alla casa automobilistica olandese Spyker. Il
Ministero del Tesoro statunitense nel 2009 ha investito 49,5 miliardi di
dollari nella General Motors ed ha recuperato 39 miliardi quando ha venduto le
azioni in suo possesso il 9 dicembre 2013, con una perdita di 10,3 miliardi. Il
Tesoro ha investito ulteriori 17,2 miliardi di dollari nella GMAC (ora Ally).
Le azioni Ally, vendute il 18 dicembre 2014 hanno fruttato 19,6 miliardi, con
un guadagno di 2,4 miliardi.[6] Uno studio del
Centro per la ricerca dell'Automotive ha sostenuto che il salvataggio ha
salvaguardato 1 200 000 posti di lavoro e fatto risparmiare quasi 35
miliardi di entrate fiscali.[7]
Nel marzo del 2017 Opel in Europa viene
ceduta a Psa e si ha l'uscita dal mercato europeo auto di GM.
Nel novembre 2018 GM annuncia la
chiusura di 5 stabilimenti nel Nord America e il taglio di oltre 14 000
posti di lavoro. Il presidente Trump minaccia di "sopprimere ogni
sovvenzione a GM, comprese quelle per l'auto elettrica". Il titolo crolla
in Borsa del 3,5%.[8]
Nel febbraio 2020 viene annunciata
l'uscita quasi totale dai mercati australiano e neozelandese, con la chiusura
del marchio Holden entro il 2021. In Oceania GM rimarrà presente solamente
sotto il marchio "GMSV", ovvero General Motors Special Vehicles. Questa
sussidiaria distribuirà solamente veicoli di importazione, quali Chevrolet
Silverado, Colorado, Camaro e Corvette.
Molti dei concessionari GM presenti sul
territorio australiano, come annunciato, passeranno alla rete vendita di Ford
Australia.
General Motors in Europa
A seguito della crisi dell'auto del 2009
che coinvolse in maniera particolare la General Motors a livello globale, la
divisione Europea General Motors Europe (GME), con sede
a Zurigo venne sciolta. I
due maggiori marchi controllati da GME erano all'epoca:
· Opel con sede a Rüsselsheim,
in Germania
· Saab con sede a Trollhättan in Svezia
· GME
controllava anche il quartier generale Europeo per la gestione di Motori e
Trasmissioni (la GM Powertrain Europe - GMPT-E di Torino in Italia), nonché
la gestione delle importazioni del marchio Chevrolet dalle divisioni Americane e
Coreane e del marchio Cadillac dagli Stati
Uniti.
· Lo
scioglimento della GME era atto alla liquidazione dei marchi Opel e Saab e
quindi di fatto, alla scomparsa della presenza di General Motors in Europa con
impianti produttivi.
· La
cessione di Saab fu
finalizzata al gruppo olandese Spyker Cars. Per la Opel, dopo
circa un anno di trattative prima con il gruppo italiano FIAT, ed in
un secondo momento con gli austriaci di Magna Steyr, General Motors fece un passo
indietro e decise di non procedere più alla vendita della società.
· Nello
stesso tempo, anche la GMPT-E venne sciolta (parallelamente allo scioglimento
delle altre divisioni powertrain nelle altre regioni mondiali di GM - a Torino è
tuttavia rimasta la società con la stessa denominazione GMPT-E; esaurite le funzioni di
quartier generale, rimane il centro di sviluppo unificato della gamma motori
diesel GM nel mondo). La GM pagò, a causa dell'opzione di put, 1,55 Miliardi di
euro a FIAT.[9]
· Fino al
marzo 2017, quindi, Opel rimane
la divisione ufficiale Europea di GM. Le importazioni di Cadillac in Europa sono
state sospese, mentre le importazioni di Chevrolet in Europa sono gestite da
una nuova società chiamata Chevrolet Europe con
sede a Zurigo che
sono terminate nel 2015 (tranne in Russia) per dare più spazio a Opel.
· Il 6
marzo 2017 il gruppo automobilistico francese PSA
Peugeot Citroën ha annunciato ufficialmente l'acquisto
del marchio Opel per 1,3 miliardi di euro e di quello Vauxhall, con
un'operazione totale dal costo da 2,2 miliardi. A causa di questa operazione,
la GM non è più presente ufficialmente in Europa occidentale
https://it.wikipedia.org/wiki/General_Motors
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