Benefattore dell'umanità
Louis Pasteur, chimico e biologo francese, è stato un
vero benefattore dell'umanità.
Non solo ha fondato la moderna microbiologia, ma è riuscito a debellare
praticamente da solo, numerose malattie.
L'excursus scientifico di Pasteur è fra i più originali
e "indipendenti" che vi siano, condotto in una condizione solitaria
oggi praticamente impensabile (infatti, oggi i risultati scientifici, causa la
complessità crescente delle materie e delle tecnologie, si possono conseguire
solo in gruppo, come dimostra anche l'assegnazione dei recenti Premi Nobel).
Nato a Dole il 27 dicembre 1822, Pasteur comincia gli
studi ad Arbois, per proseguirli al Collegio Reale di Besancon, dove si è
diplomato nel 1840 sia in lettere che in scienze. Già consapevole delle proprie
capacità, rifiuta la prima ammissione alla Scuola Normale Superiore di Parigi,
in quanto solo quindicesimo nella lista; al secondo tentativo guadagna il terzo
posto ed accetta l'ammissione.
Per il dottorato di ricerca, presenta due tesi, in
chimica e in fisica, entrambe sviluppate nel campo della cristallografia.
Pasteur diventa professore di chimica alla Facoltà di
Strasburgo, ma ottiene un permesso speciale da parte del Ministro
dell'Educazione, per allontanarsi temporaneamente dall'impiego e dedicarsi
esclusivamente ai suoi studi.
Presenta infatti all'Accademia delle Scienze di
Parigi, il suo elaborato sulla cristallografia; ha appena scoperto l'influenza
della struttura molecolare sulla deviazione della luce polarizzata, osservando
la forma dei cristalli di tartaro e paratartaro : Pasteur arriva alla
conclusione che l'acido paratartarico (insieme di acido tartarico destro e
acido tartarico sinistro), dopo fermentazione, diventa attivo sulla luce
polarizzata.
Durante quindici anni di ricerche, Pasteur scopre il
ruolo dei microorganismi nelle fermentazioni, arrivando a classificare gli
esseri viventi microscopici (da lui denominati "fermenti") in due
grandi categorie : aerobici (che non possono vivere senza ossigeno) ed
anaerobici (che possono vivere in assenza di ossigeno)
Nel 1854 Pasteur si occupò di fermentazione nelle
bevande alcoliche riuscendo a dimostrare il ruolo svolto dai microrganismi, e
in particolare del lievito, in questo processo; questo quando gli scienziati
dell'epoca ritenevano la fermentazione alcolica un fenomeno esclusivamente
chimico.
Scoprì inoltre che la riproduzione indesiderata di
sostanze quali l'acido lattico o l'acido acetico nelle bevande alcoliche è
dovuta alla persistenza di microganismi di varia natura, tra cui i batteri,
all'interno di questi prodotti. Grazie a queste scoperte fu possibile elaborare
sistemi efficaci di eliminazione dei microrganismi dannosi, che rappresentavano
un grave problema economico per l'industria vinicola e della birra.
L'estensione di queste ricerche ai problemi di
conservazione del latte lo portarono a ideare il processo, oggi conosciuto con
il nome di pastorizzazione, che consente di uccidere i microrganismi dannosi
eventualmente presenti nel latte, portando il liquido a 60-70° C per breve
tempo prima dell'imbottigliamento. Nel 1865, a Parigi , di fronte ad una
epidemia che aveva colpito i bachi da seta, riuscì a dimostrare la natura
contagiosa ed ereditaria della malattia e ne indicò i metodi di prevenzione.
Gli studi sulla fermentazione e sulla generazione
spontanea ebbero importanti ripercussioni in medicina.Negli anni '80 si dedicò
allo studio del carbonchio, una malattia del bestiame spesso fatale e ne isolò
il bacillo responsabile. Studiò i sistemi di prevenzione di numerose malattie:
setticemia, colera difterite, tubercolosi e vaiolo, rabbia. Per la prevenzione
della rabbia riuscì a sviluppare una forma attenuta del virus responsabile
utilizzabile come vaccino che ha salvato migliaia di persone.
Nel 1888 fu fondato a Parigi l'Istituto Pasteur, oggi
uno dei centri più importanti del mondo per la ricerca biologica e genetica
molecolare e per gli studi sulle malattie infettive.
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