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domenica 26 settembre 2021

Lo Sapevate Che: Edoardo Scarfoglio: Abruzzese di nascita, di Paganica (frazione dell'Aquila), visse gran parte della sua vita a Napoli, dove si spense nell'ottobre del 1917, coniugando le attività di giornalista e scrittore

  

Edoardo Scarfoglio, poeta e scrittore ma soprattutto giornalista-polemista e fondatore-direttore di grandi giornali, nacque a Paganica (L’Aquila) il 26 settembre del 1860. Figlio di Michele, un magistrato di origine calabrese, e di Marianna Volpe di origine abruzzese, visse la sua giovinezza fra Chieti e Guardiagrèle, mostrando ben presto un temperamento turbolento col rifiuto della scuola e ripetendo diverse classi di liceo (studiò presso il Seminario Diocesano e il liceo Giambattista Vico di Chieti, e in seguito presso il liceo Visconti di Roma). Precoce, però, fu il suo interesse per la letteratura e il giornalismo: nel 1878 pubblicò il suo primo articolo sulla rivista sarda "Vita di pensiero" e nel 1880 diede alle stampe la raccolta di poesie carducciane intitolata "Papaveri". Completati gli studi superiori, s'iscrisse all'Università di Roma seguendo i corsi di Filologia romanza ed entrò a far parte della redazione del "Capitan Fracassa" (usando lo pseudonimo di «Papavero»), il giornale satirico fondato nel 1880 da Gandolin (pseudonimo di Luigi Arnaldo Vassallo), che era allora una fucina della più moderna letteratura italiana: vi conobbe Gabriele D'Annunzio e Matilde Serao, la prima redattrice donna del quotidiano romano che divenne poi sua moglie. Dal 1881 sino al 1884 fece parte del "Circolo Sommaruga", collaborando - attraverso poesie e idilli, bozzetti storici e articoli di critica - con le riviste "Cronaca bizantina" e "Domenica letteraria", su cui scrivevano i letterati italiani più influenti del tempo. Nel 1883 pubblicò il libro di novelle "Processo di Frine"; la novella che dava il titolo al volume ispirò ad Alessandro Blasetti uno degli episodi del film "Altri tempi", interpretato da Gina Lollobrigida e Vittorio de Sica. Seguì "Il libro di Don Chisciotte" (1884-1885), un testo polemico che raccoglieva diverse recensioni di libri di narrativa. Il 28 febbraio del 1885 sposò Matilde Serao che aspettava già la loro prima bambina (che purtroppo perse prima del parto). Con la Serao fondò il "Corriere di Roma" - il primo numero uscì nel Natale del 1885 ma il giornale versò sempre in difficoltà economiche tanto da cessare la sua pubblicazione il 14 novembre del 1887 - e il "Corriere di Napoli", giornale rivoluzionario per veste tipografica, contenuti - meno letteratura e più notizie - posizioni politiche, pubblicità e distribuzione (i due coniugi andarono a Napoli per gestire il giornale, e il suo successo fece di Scarfoglio, che firmava i suoi articoli con lo pseudonimo di «Tartarin», uno dei giornalisti più popolari d'Italia). Dal 1892 fondò e diresse "Il Mattino" di Napoli (co-diretto dalla Serao), giornale nazional-colonialista che s'interessava della politica del Mezzogiorno (Scarfoglio sosteneva che ogni qualvolta il Meridione ha guardato al Mediterraneo non ha avuto problemi di sviluppo socio-economico), di eventi mondani ma anche di letteratura pubblicando romanzi a puntate alla maniera dei grandi giornali russi (dalla sintesi degli articoli della Serao pubblicati sul giornale ebbe origine "Il ventre di Napoli"). Scarfoglio e la Serao ebbero quattro figli (Antonio detto Toto, Carlo, Paolo e Michele) ma il loro matrimonio, che non fu felice a causa dei continui tradimenti di Edoardo, finì definitivamente (insieme alla collaborazione artistico-giornalistica) nel 1904. Dopo la separazione, Scarfoglio partì per una lunga crociera nel Pireo (e, dopo un breve rientro a Napoli, ripartì per il Medio Oriente); egli, infatti, amava il mare e i viaggi, ed ebbe almeno otto imbarcazioni sulle quali visse per lunghi periodi. Scrisse sui suoi viaggi i libri "Le nostre cose in Africa - Itinerario verso i paesi dell'Etiopia" (1895), "Il cristiano errante" (1897), e "Viaggio in Abissinia - Nascita del colonialismo italiano" (pubblicato postumo nel 1936 dal figlio Carlo, anch'egli giornalista come il padre insieme al fratello Antonio). Tra le altre sue opere ricordiamo: "Abissinia (1888-1896): studi di Tartarin durante la prima campagna d'Africa", "Compianto di terra perduta" e "Il popolo dai cinque pasti (Brindisi a Mr. Asquith)". Nel 1996 nella collana I Prismi (come supplemento a Il Mattino) è uscito il cofanetto "Ponte Galera", che contiene alcuni suoi notevoli scritti. Uomo dal carattere polemico e irascibile, nel 1886, per motivi letterari, Scarfoglio sfidò a duello D'Annunzio (che in una lettera pubblica lo aveva offeso) e lo ferì lievemente. Più tardi, però, Scarfoglio e D'Annunzio si riappacificarono. Scarfoglio, ancora giovane e in condizioni economiche precarie, morì a Napoli il 6 ottobre del 1917 per un attacco cardiaco.Di Silvia Iannello

http://www.zam.it/biografia_Edoardo_Scarfoglio

 

 

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