Il romanzo della vita
Roberto Saviano nasce il 22 settembre del 1979 a
Napoli, figlio di Luigi, medico campano, e di Miriam, ebrea ligure. Dopo
essersi diplomato al Liceo Scientifico "Armando Diaz"
di Caserta, si laurea in Filosofia all'Università Federico II di Napoli. A 23
anni intraprende la carriera di giornalista, per "Diario", "Il
Manifesto", "Pulp", il "Corriere del Mezzogiorno" e
"Nazione Indiana". Nel marzo del 2006 pubblica "Gomorra -
Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra",
romanzo non-fiction pubblicato per la collana "Strade Blu" di
Mondadori.
Il libro si presenta come un viaggio nell'universo
criminale dei luoghi della camorra, da Casal di Principe all'agro aversano. Tra
boss malavitosi, rifiuti tossici
smaltiti nelle campagne, ville sfarzose e popolazioni conniventi, l'autore
parla di un Sistema che arruola come reclute ragazzi non ancora adolescenti,
creando boss-bambini che ritengono che la sola maniera di morire con onore sia
essere uccisi. Il libro vende quasi tre milioni di copie solo in Italia, e
viene tradotto in più di cinquanta Paesi, comparendo nelle graduatorie di Best
Seller, tra l'altro, in Svezia, Olanda, Austria, Libano, Lituania, Israele,
Belgio e Germania.
Dal romanzo viene tratto uno spettacolo teatrale, che
regala all'autore gli Olimpici del Teatro 2008 in qualità di migliore autore di
novità; il regista cinematografico Matteo Garrone, invece, ne trae l'omonimo
film, vincitore del Grand Prix Speciale
della Giuria al Festival di Cannes.
Il successo, tuttavia, presenta anche una faccia della
medaglia particolarmente nera: dal 13 ottobre del 2006, infatti, Roberto
Saviano vive sotto scorta, assegnatagli da Giuliano Amato,
allora ministro dell'Interno, in conseguenza delle intimidazioni e delle
minacce subite (soprattutto dopo la manifestazione per la legalità tenutasi
poche settimane prima a Casal di Principe, in cui lo scrittore aveva
pubblicamente denunciato gli affari di Francesco Schiavone, capo del clan dei Casalesi).
Il 14 ottobre del 2008 si diffonde la notizia di un
possibile attentato verso Saviano: la direzione distrettuale antimafia,
infatti, viene a sapere da un ispettore di Milano che è in programma un piano
per uccidere il giornalista prima di Natale sull'autostrada Roma-Napoli. Le
indiscrezioni, tuttavia, vengono smentite dal presunto pentito che avrebbe
fornito la soffiata, Carmine Schiavone, cugino di Francesco.
Il 20 ottobre di quell'anno, i premi Nobel Gunter Grass, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Desmond Tutu,
Orhan Pamuk e Michail Gorbaciov si
mobilitano chiedendo allo Stato italiano qualunque sforzo per garantire
l'incolumità di Roberto Saviano, evidenziando al tempo stesso che
la camorra e la criminalità organizzata
rappresentano un problema che riguarda qualunque cittadino. L'appello, firmato
anche da scrittori come Claudio Magris,
Jonathan Franzen, Peter Schneider, Josè Saramago,
Javier Marias, Martin Amis, Lech Walesa, Chuck Palahniuk e
Betty Williams, sottolinea come non sia possibile che la denuncia di un sistema
criminale causi, come prezzo da pagare, la rinuncia alla propria libertà.
L'iniziativa viene presto rilanciata da media
stranieri come CNN,
Al Arabiya, "Le nouvel observateur" e "El Pais", mentre su
Radio 3 la trasmissione "Fahrenheit" organizza una maratona
caratterizzata da letture di "Gomorra". Inoltre, grazie al quotidiano
"La Repubblica"
più di 250mila cittadini comuni sottoscrivono l'appello in favore dello
scrittore.
Dopo aver vinto, per il film "Gomorra", il
Premio Tonino
Guerra del Bif&st di Bari per il
miglior soggetto, Roberto Saviano nel mese di novembre del
2010 conduce in prima serata su Raitre la trasmissione "Vieni via con
me", insieme con Fabio
Fazio. Il programma fa segnare il record di
ascolti per la rete, con il 31.60 % di share e più di nove milioni e 600 mila
spettatori di media ottenuti nella terza puntata. Sempre con Fabio
Fazio, a maggio del 2012 presenta su La7
"Quello che (non) ho": anche in questo caso, il programma fa segnare
il record di share per la rete, grazie al 13.06 % ottenuto nella terza e ultima
puntata.
Nel 2012, inoltre, viene accusato dalla nipote
di Benedetto
Croce Marta Herling di aver scritto un
articolo non veritiero a proposito del filosofo abruzzese. Saviano, infatti,
sostiene che in occasione del sisma di Casamicciola del 1883 Croce avrebbe
offerto 100mila lire a chiunque l'avesse aiutato a uscire dalle macerie: la
Herling smentisce, con una lettera pubblicata sul "Corriere del
Mezzogiorno", la tesi dello scrittore (tesi per altro già proposta in tv
durante "Vieni via con me") e ne critica l'attendibilità. Egli, per
tutta risposta, querela il "Corriere del Mezzogiorno" e chiede quattro
milioni e 700mila euro di risarcimento per danni patrimoniali: l'iniziativa
suscita molte polemiche, in quanto Saviano, emblema della mutilata libertà di
stampa, pretenderebbe, con la sua querela, di mettere a tacere una voce che lo
critica.
Non è questa, per altro, l'unica polemica relativa
allo scrittore, già accusato in passato di aver copiato, per
"Gomorra", interi brani da articoli giornalistici di quotidiani
locali della Campania, e in generale in più occasioni di non aver citato le sue
fonti (come accaduto, per esempio, durante "Quello che (non) ho",
quando, parlando di eternit, non ha citato Giampiero Rossi, scopritore di molte
delle storie da lui raccontate). Saviano, inoltre, è finito nell'occhio del
ciclone a causa delle dichiarazioni rilasciate il 7 ottobre del 2010 a Roma a
favore di Israele,
uno Stato elogiato dallo scrittore come luogo di civiltà e libertà: tali frasi
hanno provocato indignazione da più parti, e Saviano è stato accusato (tra gli
altri, dall'attivista Vittorio Arrigoni) di aver dimenticato le ingiustizie che
la popolazione palestinese è costretta a subire.
Titolare di una laurea honoris causa in Giurisprudenza
assegnatagli nel gennaio del 2011 dall'Università di Genova, Roberto Saviano,
che dal 2012 è cittadino onorario di Milano, ha ispirato diversi artisti in
ambito musicale: il gruppo piemontese dei Subsonica nell'album
"L'eclissi" gli ha dedicato il brano "Piombo", mentre il
rapper Lucariello ha composto la canzone "Cappotto di legno" (dopo
aver ottenuto il permesso dello stesso Saviano), che racconta la vicenda di un
sicario che si accinge a uccidere lo scrittore. Saviano appare anche al termine
del videoclip della canzone di Fabri
Fibra "In Italia" e nel brano
"TammorrAntiCamorra" del gruppo rap 'A67, in cui legge un brano del
suo libro.
La fama del giornalista campano, tuttavia, è arrivata
anche all'estero, come dimostrano i Massive Attack (il gruppo britannico che ha
scritto "Herculaneum", canzone ispirata a "Gomorra" e
Saviano che è diventata colonna sonora del film di Garrone) e gli U2,
che in occasione del concerto che hanno tenuto a Roma nell'ottobre del 2010 gli
hanno dedicato il brano "Sunday bloody Sunday".
Nella primavera del 2013 a sette anni di distanza da
Gomorra esce il suo secondo e attesissimo libro "ZeroZeroZero".
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