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mercoledì 2 dicembre 2015

Lo Sapevate Che: Non vivono tra noi, ma sanno tutto: i leader da talk show sembrano profeti...



In un passaggio difficile e pericoloso nella storia dell’Occidente il nostro Paese avrebbe il dovere di mettere a disposizione delle altre nazioni gli straordinari strumenti di problem solving, come dicono gli esperti, che abbiamo elaborato in questi anni. E’ già un atto di egoismo tenerci tutta per noi una classe dirigente al potere, che in pochi mesi ha avviato un programma di riforme invidiato dal mondo intero, risolto problemi secolari e trascinato l’Italia fuori dalla crisi economica, avviandola verso un nuovo boom, forse più clamoroso di quello degli anni Cinquanta. Questo almeno volendo credere alla versione ufficiale. Quello che però assolutamente non si può fare è costringere negli agusti confini nazionali l’eccezionale think tank che abbiamo creato davanti agli occhi di milioni di spettatori televisivi. Mi riferisco naturalmente agli ospiti dei talk show. E qui bisogna sfatare un luogo comune.Negli ultimi vent’anni l’Italia è il Paese europeo in cui la politica ha meno investito in cultura, formazione e ricerca, ma in compenso ha investito di più in talk show. Una scelta che potrebbe apparire idiota. E invece questo esperimento ha prodotto un risultato sbalorditivo. Oggi noi abbiamo selezionato un gruppo di quaranta, cinquanta persone al massimo, che sono in grado ogni giorno, davanti a milioni di spettatori, di trovare soluzioni rapide e semplici a problemi estremamente complessi. Si tratti di terrorismo o scontrini di note spese, riscaldamento globale o delitto di paese, ondate migratorie o minoranze interne di partito, questa coraggiosa “compagnia picciola”, per usare un appropriato riferimento dantesco, in poche ore viene a capo senza paura di questioni di fronte alle quali tremano premi Nobel e statisti. Com’è possibile un tale fenomeno? E’ probabile che la natura di questo gruppo – in prevalenza politici e giornalisti, che però non frequentano da anni la realtà esterna – aiuti a sviluppare facoltà profetiche. Si tratta insomma di un paradossale vantaggio derivato da uno stato di totale isolamento mentale e fisico. Un po’ come i Precog di Minority Report, magnifica invenzione del genio di Philip Dick tradotta in grande cinema da Spielberg, che prevedono gli avvenimenti futuri pur essendo allevati dalla nascita in una specie di acquario. Ora, possiamo noi negare ancora al mondo una tale risorsa? Io mi appello ai ministri Gentiloni e Franceschini perché organizzino a nome dell’Italia conferenze e incontri dei quaranta Precog nostrani nei luoghi dove si fa la storia, l’Onu e la Casa Bianca o il congresso cinese.
Curzio Maltese – Contromano –  Il Venerdì di Repubblica - 27 Novembre 2015 -

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