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lunedì 5 ottobre 2015

Lo Sapevate Che: La notizia? Un massaggio è solo un massaggio...



Mai dire o pensare:vado a farmi fare un massaggio. Niente di più impreciso, incerto, approssimativo e generico. Che tipo di massaggio, come si chiama, ache serve? Una vera giungla orientarsi fra il Kobdo, originariamente riservato ai samurai prima che andassero in guerra, e il Manhattan, che non è un drink, bensì un massaggio muscolare profondo a ritmo veloce. Arduo districarsi fra un evanescente Kylikituly, basato sulla tecnica dello sfioramento con messa al bando di oli e creme, e un solenne Shirodhara, che prevede tu stia immobile per oltre trenta minuti mentre un sottilissimo filo d’olio aromatico tiepido ti viene fatto colare dall’alto sul centro della fronte, nell’area cioè del terzo occhio secondo la dottrina ayurvedica. Olo ami o lo odi, o lo trovi una delizia paradisiaca o, soprattutto se soffri il solletico, l’untuoso stillicidio somiglierà a una delizia paradisiaca o, soprattutto se soffri il solletico, l’untuoso stillicidio somiglierà a una capricciosa tortura. E ancora: come raccapezzarsi fra un Kayasekam, frizioni energizzanti e robusti impastamenti anti-ipertensione, e un massaggio Vodder, che favorisce la riattivazione del sistema linfatico e sgonfia le gambe? Nomi esotici, tradizioni millenarie, leggende metropolitane e impressioni personali circondano pratiche di massaggio che a ben vedere sono sempre le stesse. Che sia made in Hawaii o in Tailandia, cinese o svizzero, che venga dall’India o sia retaggio degli aborigeni australiani, che l’estetista ti metta una fila di pietre roventi lungo la colonna vertebrale o che ti calpesti soavemente la schiena con i suoi piedini scalzi o la faccia percorrere da un serpente ex velenoso, il massaggio non sempre mantiene quel che promette. Anche perché spesso le promesse sono un po’ troppo impegnative: un buon massaggio si pretende rassodi e allo stesso tempo rilassi, e naturalmente anche tonifichi e riequilibri. Che sia antiage e antistress, possibilmente combatta la cellulite, agisca sulla ritenzione idrica e abbia un effetto decontratturante, tanto per cominciare. E che l’estetista non sia del tipo logorroico. Aspettative un po’ troppo ambiziose.
Laura Laurenzi – Che bellezza – Il Venerdì di Repubblica – 25 settembre 2015

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