La Notizia Bomba, con automatica smentita, della
“macchia” nel cervello del papa ha fatto esplodere i media. Ma nemmeno col
sinodo si scherza. Non era mai accaduto che un consesso tra vescovi
conquistasse le prime pagine dei giornali. E invece con Francesco accade. E’ un
altro dei capolavori di questo papa così fuori dal comune. Sono bastate poche
sue decisioni e poche sue battute accortamente dosate, a cominciare da quel
memorabile “Chi sono io per giudicare?”, per scatenare nella Chiesa un
conflitto senza precedenti e accendere quella pubblica opinione mondiale
mondiale l’aspettativa inaudita di un ribaltamento dei paradigmi cattolici su
questioni chiave come il divorzio e l’omosessualità. Il Segreto di
questo successo comunicativo è l’abilità sopraffina di Jorge Mario Bergoglio di
giocare su due registri. Ta il sinodo del 214 e questo del 2015 Francesco ha
inanellato più di cinquanta interventi pubblici perfettamente in linea con la
dottrina tradizionale della Chiesa: contro l’ideologia del “gender”, contro i
divorziati rispostati che “pretendono” la comunione e perfino a favore di una
virtù antica del matrimonio. Ma tutto questo non sfonda minimamente sui media e
nemmeno nel corpo della Chiesa, dove invece trionfano i continui rimbrotti del
papa contro i “doganieri” privi di cuore e i suoi incessanti appelli a
spalancare le porte della misericordia a divorziati e omosessuali. Questo
doppio effetto mediatico, di silenzio e di rumore, Bergoglio lo sa e lo vuole. Una Rivoluzione
che Francesco ha già messo in opera da solo, mettendo il sinodo davanti al
fatto compiuto, sono le nuove procedure per le dichiarazioni di nullità dei
matrimoni, facili, gratuite e superveloci. (..). E se il sinodo arrivasse ad
approvare la comunione ai divorziati risposati, per il dogma
dell’indissolubilità sarebbe a giudizio di molti la fine. (..) non stupisce che
tredici cardinali di primissima grandezza abbiano espresso per lettera a
Francesco la loro “preoccupazione”. Quando La Lettera era ancora segreta, già da Casa
Santa Marta era partita la controffensiva mediatica contro i tredici cardinali,
con papa Francesco in persona che interveniva in sinodo a bollare
“l’ermeneutica cospirativa” e con il vaticanista a lui più vicino ed amico,
Andrea Tornielli di “Vatican Insider”, che additiva proprio nei tredici
cospiratori.(..) L’attacco più velenoso
contro i tredici suoi confratelli è venuto da un altro cardinale prediletto da
Bergoglio, l’Arcivescovo di Washington Donald Wuerl, in un’intervista ad “America”,
la rivista dei gesuiti “liberal” di New York. Padre Thomas Rosica , il comunicatore ufficiale, ha
subito fatto circolare l’intervista di Werl accompagnata da una sua
entusiastica raccomandazione. Mentre si deve a padre Manuel Dorantes, il
comunicatore di lingua spagnola, il formidabile colpo ad effetto del bambino
che alla sua prima comunione dà un pezzetto dell’ostia al papà divorziato e
risposato. “Il racconto ha commosso i padri sinodali”, ha garantito. E ha
puntualmente conquistato le prime pagine. Il sinodo mediatico ha già vinto su
quello reale.
Sandro Magister – Settimo cielo www.lespresso.it – L’Espresso – 29 ottobre
2015 -
Nessun commento:
Posta un commento