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mercoledì 7 ottobre 2015

Lo Sapevate Che: Il Pianeta Minacciato dal lato oscuro del chewing gum



Abbiamo un’abitudine antichissima e piacevole, che però oggi è diventata un fardello per il pianeta: masticare pezzi di gomma. “E’ da almeno cinquemila anni che lo facciamo. A Kierikki, in Finlandia, nel 2007 sono state trovate rudimentali “gomme masticate” risalenti al Neolitico: sono composte da una specie di catrame ottenuto dalla ninfa della betulla, che veniva ammorbidito masticandolo. Servivano a fissare le punte al corpo delle frecce, ma pare avessero anche un ruolo sociale: l’archeologa Leena Lehtinen, notando che molte di queste “gomme neolitiche” si trovavano nei luoghi usati per il fuoco, ipotizza che masticarle fosse anche uno svago mentre si raccontavano storie”. A parlare è Andrw Nisker, regista canadese autore del documentario The Dark Side of the Chew (Il lato oscuro del masticare), preciso atto d’accusa sull’impatto ambientale delle gomme (nel 2007 aveva diretto Garbage, sull’eccesso di produzione di immondizia domestica). Il documentario sarà proiettato giovedì 8 ottobre alle 18 al Cinema Massimo di Torino nel corso della diciottesima edizione del festival Cinemambiente (il programma su www.cinemambiente.it).  “Il fatto è che abbiamo iniziato a masticare nel Neolitico, e non abbiamo più smesso” dice Andrew Nisker. Oggi si producono 560 mila tonnellate di gomme l’anno, “ sono il secondo rifiuto più diffuso, dopo i mozziconi di sigaretta. Il costo per rimuoverle è circa 10volte il costo del prodotto. Una stima parla di un miliardo di dollari all’anno spesi globalmente per la ripulitura. Il problema è che una volta rimosse, finiscono nelle fogne e da lì nel mare. E, oltre alle gomme, anche le confezioni diventano spazzatura, in molti casi non riciclabile. E’ L’unico alimento che diventa al cento per cento rifiuto”. Per molti masticare è diventata un’abitudine automatica, grazie anche a campagne pubblicitarie formidabili: negli anni Trenta Beech Gun coinvolse un mito americano come l’aviatrice Amelia Earhart nelle sue pubblicità, e William Wrigley, il Ford delle gomme, fu il primo inserzionista pubblicitario a Times Square. La gomma da masticare è così onnipresente da essere, paradossalmente, invisibile. “Pochi sanno che le macchie scure che vediamo sui marciapiedi sono causate dalle gomme. E che quello che oggi mastichiamo non è un prodotto naturale, ma un polimero derivato dal petrolio, che non si biodegrada mai: è a tutti gli effetti una forma di inquinamento da plastica. A rendere le gomme elastiche è il poliisobutene, usato anche per lubrificare i motori delle navi, e dannoso quando viene rilasciato in mare”. Di certo quando compriamo gomme preferiamo tutti pensare ai tanto sbandierati benefici: “Che ci sono, in realtà, ma non sono esclusivi della gomma: gli psicologi hanno visto che l’atto del masticare può virare al positivo il nostro umore, però non siamo obbligati a masticare plastica. Inoltre le gomme possono migliorare l’igiene dei denti, ma solo quelle che contengono xilitolo (un dolcificante estratto da betulle, fragole, lampone, ndr) possono inibire la crescita di alcuni dei batteri che causano la carie, e lavarsi i denti comunque meglio”.
Giuliano Aluffi – Scienze – Il Venerdì di Repubblica 2 ottobre 2015

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