Parte un nuovo anno accademico e il
problema si ripropone: in Spagna, rettori e responsabili dei collegio mayores – i collegi e pensionati
universitari – non sanno più che pesci prendere di fronte al dilagare delle novatadas, gli episodi di nonnismo e
bullismo che trasformano in un incubo i primi mesi di corso delle matricole. Il
governo di fatto no fa niente, il Parlamento si è limitato, mesi fa, ad
adottare una mozione per chiedere all’esecutivo di introdurre misure per
proteggere adeguatamente le vittime, invito rimasto finora lettera morta. E
allora, in attesa di una legge severa (come quella approvata in Francia o delle
norme in vigore nella maggior parte degli Stati americani) ci prova la polizia
a mettere un argine agli abusi. Diffondendo tra gli studenti un decalogo in cui
indica quali tra i comportamenti considerati goliardici (e spesso tollerati
dalle stesse matricole) costituiscono in realtà reati gravi. Un vasto
campionario che comprende delitti contro integrità morale, libertà sessuale,
onore, intimità, patrimonio, infrazioni amministrative. Oltre alle vessazioni e
alle umiliazioni, in molti casi le pratiche basate sul sadismo imposte dagli
“anziani” hanno come conseguenza lesioni fisiche (e danni psicologici spesso
difficili da calcolare e riparare). Alcuni esempi? La polizia ricorda che
obbligare una persona a dormire per intere notti con capi d’abbigliamento
bagnati o a lavarsi i denti con la scopetta del water sono reati punibili con
condanne fino a tre anni di carcere. E che rinchiudere un nuovo compagno di
studi in un armadio non è un simpatico scherzo, ma una detenzione illegale,
punita con sei anni di reclusione. Bullo avvisato, mezzo salvato.
A.Oppes – News – Donna di Repubblica – 26 settembre 2015
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