Precursore dei media, ben
sopra ogni media
Adriano Celentano nasce a Milano al numero 14 della
mitica "via Gluck" il 6 gennaio 1938, da genitori pugliesi
trasferitisi al nord per lavoro; a Milano Adriano trascorre l'infanzia e
l'adolescenza; lasciata la scuola svolge diversi lavori, l'ultimo e il più
amato è quello di orologiaio.
Fa il suo debutto al Teatro Smeraldo, dove insieme a
Elio Cesari/Tony Renis,
presenta, con il nome di battaglia "Gli allegri menestrelli del
ritmo", una divertente parodia musicale della coppia Jerry Lewis - Dean Martin,
fino alle serate al Santa
Tecla, dove incontra il campione di
rock-boogie Bruno Dossena che lo invita a partecipare al Festival del
Rock'n'roll.
Il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Milano si
svolge il primo Festival Italiano di Rock'n'Roll. Adriano Celentano vi
partecipa con l'accompagnamento del complesso musicale dei Rock boys, dei quali
fanno parte Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci,
mentre Luigi Tenco si
aggiungerà in Germania quale sassofonista. L'unico cantante rock è lui
"Adriano il Molleggiato", il primo e l'unico in tutta Europa. Con
"Ciao ti dirò" sbaraglia la concorrenza. Tre giorni dopo firma il suo
primo contratto con la casa discografica milanese Saar (etichetta Music) per la
quale debutta incidendo "Rip It Up", "Jaihouse Rock" e
"Tutti Frutti".
Nel 1958 partecipa al secondo Festival del
Rock'n'Roll, che dura una settimana. Compare per la prima volta in un film:
"I frenetici".
Il 13 luglio 1959 è il giorno del Festival di Ancona,
dove stravince con "Il tuo bacio è come un rock" e conquista anche il
secondo posto. La canzone di lì a poco scala il primo posto delle classifiche
di vendita e fa esplodere in tutta Italia la fama di Adriano Celentano. Da ora
in poi non ci sarà anno in cui Adriano non abbia uno o più 45 giri nei
primissimi posti delle classifiche di vendita. Dello stesso anno sono i film
"I ragazzi del juke-box"
e "Juke-box, urli d'amore".
Nel 1960 Celentano compare in un'importante sequenza
della "Dolce Vita" di Federico Fellini,
il quale lo vuole a tutti i costi dopo averlo visto esibirsi dal vivo mentre
cantava "Reddy Teddy". Nello stesso anno recita anche in "Urlatori alla sbarra",
"Dai, Johnny dai!" e "Sanremo la grande sfida".
L'anno seguente Adriano parte per il servizio
militare, ma riesce ugualmente a partecipare al suo primo Festival di Sanremo
con "Ventiquattromila baci", in coppia con Little Tony.
Non vince: si classifica al secondo posto, ma il suo sarà il disco più venduto,
superando il milione di copie e conquistando un nuovo primo posto nella
classifica. Desta scalpore il fatto che al Festival si sia presentato volgendo
le "spalle" al pubblico: la discussione viene addirittura spostata
dai salotti degli italiani alla Camera dei Deputati, cui viene dedicata
un'interrogazione parlamentare.
Nel 1961 lascia la Saar e fonda il "Clan
Celentano", il primo esperimento di un artista italiano che sceglie di
autoprodursi, oltre che produrre giovani cantanti e musicisti. Il Clan è un
caso raro di utopia realizzata: il fondatore immagina un luogo in cui un gruppo
di amici "lavora giocando e gioca lavorando". Il Clan diventa
subito una realtà discografica e di "costume" e sceglie di restare
indipendente tra gli indipendenti. È l'unica etichetta discografica con 36 anni
alle spalle ad essere rimasta totalmente italiana. È una scelta originalissima,
il cui modello va ricercato nel Clan Sinatra,
a cui nessun cantante italiano prima di Adriano aveva osato pensare e grazie al
quale spiana la strada ad altri (basti pensare alla "Numero Uno"
di Mogol-Battisti o
alla "PDU" di Mina).
Il Clan negli anni lancerà molti cantanti ed autori di successo.
"Stai lontana da me" (1962) è il primo disco
del Clan: vince il Cantagiro e arriva in vetta alle classifiche, superando la
cifra record di 1.300.000 copie vendute. Il 10 ottobre esce
"Pregherò", altro grande successo di Adriano Celentano, versione
italiana di "Stand by me" di Ben E. King. Poco dopo vengono
pubblicati "Grazie, prego, scusi" e "Il tangaccio". Il Clan
è conteso da ogni editore/distributore discografico, ma Celentano non ha mai
voluto cedere quote del Clan a nessun'altra azienda discografica o
multinazionale.
Nel 1963 Adriano è di nuovo in vetta alla classifica
dei 45 giri con "Sabato triste". Recita nel film "Il monaco di Monza"
insieme a Totò,
e in "Uno strano tipo", in cui conosce Claudia Mori,
che sposerà un anno più tardi.
Nel 1966 torna al festival di Sanremo, dove si compie
una svolta decisiva: Celentano per la prima volta propone (una novità assoluta
in l'Europa, che mai aveva sentito parlare di inquinamento)
un brano dai contenuti ecologisti. La canzone è la celeberrima "Il ragazzo
della via Gluck", che viene esclusa al primo ascolto. La canzone supererà
il milione e mezzo di copie vendute, entrerà nella coscienza collettiva del
paese e all'estero, come pochi altri brani di musica leggera. Verrà tradotto in
oltre 18 lingue e finirà nell'album dal titolo omonimo realizzato insieme al
famoso gruppo de "I Ribelli" con gli arrangiamenti e la direzione di
Detto Mariano.
In autunno lancia "Mondo in mi 7a", un altro
grande successo nel quale si parla per la prima volta di temi quali il
nucleare, la droga, la corruzione, la caccia, l'ecologia, anticipando, ancora
una volta ciò che oggi è più che mai di attualità.
In coppia con Claudia Mori incide
"La coppia più bella del mondo", scritta con un grande autore, Paolo Conte,
il quale in seguito dirà che ogni volta che compone pensa alla voce di Adriano,
"la più bella in Europa".
Il 15 luglio 1968 nasce la figlia Rosalinda;
Adriano torna al festival di Sanremo con "Canzone", in coppia
con Milva.
Arriva terzo ma la canzone è prima in hit-parade. Ma il 1968 è soprattutto
l'anno di "Azzurro", altra canzone storica del panorama della musica
italiana, scritta da Paolo Conte. Il 45 giri,
che come facciata B ha "una Carezza in un pugno", staziona a lungo al
primo posto della classifica dei dischi. Sull'onda del successo esce anche il
33 giri "Azzurro / Una carezza in un pugno". Chiamato da Pietro Germi debutta
nel cinema d'autore con "Serafino". Vince ai festival di Berlino e
Mosca. Tedeschi, sovietici, francesi ed europei in genere impazziscono per
Adriano Celentano.
Partecipa con Claudia Mori al
Festival di Sanremo del 1970: la coppia vince con "Chi non lavora non fa
l'amore", brano ironicamente ispirato all'autunno caldo. C'è chi
interpreta la canzone come un inno contro gli scioperi.
Nel 1972 esce "Prisencolinensinanciusol",
vero e proprio primo rap mondiale: gli americani scopriranno questo genere di
linguaggio musicale soltanto dieci anni dopo. Ancora una volta Adriano si
dimostra un precursore. Esce il film "Bianco, rosso e...", con Sophia Loren,
per la regia di Alberto Lattuada. La Rai gli dedica uno show di due puntate
intitolato "C'è Celentano", di Antonello Falqui.
Nel 1973 con Claudia Mori interpreta
"Rugantino",
diretto da Sergio Corbucci, ed è il protagonista ne "Le cinque
giornate" di Dario Argento.
Esce per il Clan il cd "Nostalrock" in cui Adriano interpreta vecchie
canzoni come "Be bop a lula", "Tutti frutti" e "Only
you".
Nel 1974 esce il film "Yuppi Du", da lui
scritto, diretto, prodotto e interpretato (al fianco di Claudia Mori e
Charlotte Rampling). Libero di esprimersi, crea un film che fa gridare al
miracolo. La critica concorda: è un capolavoro! "È nato un nuovo Charlie Chaplin",
scrive Gianluigi Rondi. Giovanni Grazzini lo esalta e così tutta la critica
europea. Di "Yuppi Du" Adriano realizza anche la colonna sonora, e
conquista il primo posto sia nella classifica dei 45 che in quella dei 33 giri.
Il periodo tra il 1975 (con un episodio di "Di che segno sei?")
fino al 1985 vede per Celentano un'intensa attività come attore, con circa una
ventina di film, molti dei quali stabiliscono primati di incassi (Mani
di velluto, Qua la mano, Il bisbetico domato, Innamorato
pazzo, Asso, Bingo Bongo, Segni particolari bellissimo).
"Innamorato
pazzo" e "Il Bisbetico domato"
sono i primi film della storia cinematografica italiana a toccare e superare i
venti miliardi di incasso.
Esce l'album "Svalutation", è un ironico
commento alla crisi economica che colpisce l'Italia e l'intero occidente.
Invade i mercati europei e raggiunge il primo posto in Francia e in Germania,
dove Adriano è un idolo amatissimo ancora oggi. L'ex Unione Sovietica lo considera
l'artista e l'uomo "straniero" più amato. Esce poi il film "Bluff"
di Sergio Corbucci, con Anthony
Quinn.
Durante gli anni '90 escono i dischi "Il re degli
ignoranti", "Arrivano gli uomini", "Alla corte del
re-mix".Un vero successo di pubblico e critica è il lavoro del 1998 "Mina &
Celentano" in cui due delle voci più apprezzate della musica italiana
duettano nello spazio di 10 canzoni. Le copie vendute superano il milione.
Solo un anno più tardi esce il disco "Io non so
parlar d'amore" che raggiunge la cifra record di oltre 2.000.000 di copie
vendute e la presenza tra i primi cinque posti della classifica italiana per
circa 40 settimane. Alla creazione dell'album partecipano Mogol e
Gianni Bella. Celenatno realizza per RaiUno un programma dal titolo
"Francamente me ne infischio", in cui accosta alla musica, che
scatena polemiche per la durezza di alcune immagini trasmesse (guerra, povertà,
morte sono i duri temi affrontati). Il programma, condotto insieme a Francesca
Neri, vince la prestigiosa Rosa d'oro al Festival
internazionale della tv di Montreaux.
Nel 2000 esce "Esco di rado e parlo ancora
meno". La coppia compositiva Mogol-Gianni
Bella, accompagnata dalle chitarre di
Michael Thompson e dagli arrangiamenti di Fio Zanotti, ha ancora una volta
indovinato la formula per una nuova pozione magica.
Nel 2002 esce il cd "Per sempre", il nuovo
disco del molleggiato scritto ancora con Mogol e
Gianni Bella, oltre a diversi illustri ospiti. Il disco, con una copertina
pittoricamente illustrata da Roger Selden sarà disponibile anche in una
versione arricchita da un dvd al quale ha collaborato anche Asia
Argento che ha affiancato Adriano
nell'ultimo show su Raiuno "125 milioni di caz..te". Il testo e la
musica di "Vite", uno dei pezzi più belli del cd, è del
veterano Francesco
Guccini, la collaborazione fra le due stelle
distanti anni luce nasce per un piccolo miracolo del destino: grazie alla tenacia
di Claudia
Mori i due si incontrano in un
ristorante di Bologna e lì Francesco dà il testo della canzone ad Adriano
prendendolo da uno dei suoi testi appena scritti che portava casualmente nella
tasca. Per "I passi che facciamo" invece Claudia
Mori contatta Pacifico alias
Gino De Crescenzo (un solo disco all'attivo ma una pioggia di premi e di
riconoscimenti da pubblico e critica), il brano ha un testo impegnato, dal
risvolto sociale che tratta il tema della guerra,
ispirato dalla musica etnica e arabeggiante.
Alla fine di ottobre 2003 esce "Tutte le volte
che Celentano è stato 1", un the best che raccoglie 17 tra le più belle
canzoni di Adriano Celentano, scelte tra le oltre 100 che hanno raggiunto il
primo posto in classifica.
Alla fine del 2004 esce "C'è sempre un
motivo"; il cd contiene "Lunfardia" un brano inedito del
grande Fabrizio
De Andrè.
Dopo l'album, Adriano Celentano mostra un rinnovato
interesse per la TV: un clamoroso ritorno in Rai è nell'aria ma un litigio con
i vertici dell'azienda sembrano far slittare il ritorno dell'artista sul
piccolo schermo.
Dopo "Rockpolitik" (ottobre 2005) torna in
tv alla fine del mese di novembre 2007 con "La situazione di mia sorella
non è buona", senza mancare di suscitare polemiche e dibattiti. Nello
stesso periodo esce il nuovo lavoro discografico "Dormi amore, la
situazione non è buona".
https://biografieonline.it/biografia-adriano-celentano
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