Tratto, come indica lo stesso autore, dal manoscritto arabo di uno sconosciuto scrittore, tale Cide Hamete Benengeli (assai probabile che si tratti di un escamotage narrativo, utilizzato in altre opere celebri come I promessi sposi di Manzoni e il più recente Il nome della rosa di Eco), il volume ruota attorno al personaggio di Alonso Quijano, 50enne nobiluomo di campagna, che, preso dal suo amore sviscerato per la letteratura cavalleresca, si lancia in folli avventure smarrendo completamente il senso della realtà.
Dotatosi dell'armatura dei suoi avi, assume il nome di battaglia di Don
Chisciotte. In questa messinscena coinvolge persone e cose che fanno parte
della sua vita: per cui il suo magrissimo cavallo diventa il destriero Ronzinante,
mentre due contadini del luogo sono promossi, l'una a sua nobile dama (con il
nome di Dulcinea del Toboso), l'altro, Sancho Panza, a
suo fido scudiero. Con quest'ultimo fa coppia fissa nei suoi tragicomici
viaggi, nell'est della Spagna.
Ultimato il romanzo nel 1604, Cervantes ne cedette i diritti
all'editore-libraio Francisco de Robles di Madrid, che ne
terminò la stampa a dicembre e lo pubblicò il 16 gennaio dell'anno successivo.
I lettori ne furono entusiasti e le prime copie andarono esaurite in breve
tempo, spingendo l'editore a ripresentarlo in nuove edizioni, anche al di fuori
della Spagna. In Italia fu tradotto da un libraio di Milano nel 1610 e a questa
seguirono decine di altre traduzioni, che lo resero popolare in tutto il mondo.
Il boom di vendite da un lato e il pullulare di tentativi di plagio dall'altro,
spinsero Cervantes a lavorare a una seconda parte della storia, che vide la
luce nel 1615. Distintosi per la modernità dello stile (in cui convivono più
esperienze letterarie, dal romanzo cortese a quello picaresco, passando per la
letteratura pastorale) e della struttura narrativa, in netto anticipo sui
tempi, Don Chisciotte influenzò gran parte della letteratura successiva conservando
il suo fascino in ogni epoca.
Insieme con Sancho Panza, il nobiluomo della Mancha forma una delle più
riuscite coppie della letteratura di sempre, inesauribile fonte d'ispirazione
per scrittori di ieri e di oggi. Allo stesso modo resta intramontabile l'episodio
della battaglia contro i mulini a vento (scambiati per dei
giganti), metafora universale di una lotta impari contro nemici che ignorano di
esserlo o che esistono soltanto nell'immaginario di chi li combatte.
Apprezzato dalla critica contemporanea come il primo romanzo moderno della
letteratura occidentale, Don Chisciotte fu riconosciuto come "la più
grande opera letteraria mai stata scritta" dalla World Library 2002, una
lista dei 100 libri migliori stilata sui giudizi di 100 scrittori di 54 paesi
diversi.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/101001
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