Il terzo
classico Disney (dopo Biancaneve e Bambi) prese forma alla fine degli anni
Trenta, con l'idea di rilanciare il personaggio di Topolino -
da sempre il prediletto di Walt - in crisi di popolarità per la forte ascesa
di Paperino, i cui cartoni assicuravano maggior audience e
profitti.
Il primo passo fu un'operazione di restyling del personaggio affidato
all'animatore Fred Moore, che ritoccando il viso (con l'aggiunta in particolare
delle pupille) lo rese maggiormente espressivo. Il secondo passo portò a
realizzare un cartone speciale, per salutarne il ritorno sulla scena. Nacque
così l'episodio de L’apprendista stregone che vedeva Topolino
prodursi, con risultati disastrosi, in incantesimi e stregonerie grazie al
cappello prodigioso sottratto di nascosto al mago Yen Sid (che
letto al contrario diventa Disney!).
Per la colonna sonora del cortometraggio, completamente muto, fu incaricato il
noto direttore d'orchestra Leopold Stokowski, che riunì attorno a
sé i cento migliori musicisti di Los Angeles. Il progetto, curato alla
perfezione in ogni dettaglio, si rivelò presto alquanto dispendioso per un
cartone animato e si decise per una versione ampliata in otto segmenti animati,
introdotti da una voce narrante e accompagnate da sinfonie immortali della
musica classica, firmate da Bach, Čajkovskij, Stravinskij e Beethoven.
Di qui la scelta di intitolarlo inizialmente The Concert Feature,
poi cambiato in Fantasia. Per consentire al pubblico di godersi
questi brani in tutta la loro bellezza, furono installate trenta casse
acustiche in ogni sala, in modo da ottenere l'effetto stereofonico che per la
prima volta debuttava al cinema.
Accolto con favore dalla stampa ufficiale, il film fece storcere il naso a
molti critici musicali che mal digerirono l'accostamento tra un cartone animato
e la grande musica classica. L'impossibilità, inoltre, di dotare tutte le
strutture con il nuovo impianto acustico limitò fortemente gli incassi e per la
Walt Disney Productions si profilò una grave crisi finanziaria, poi superata
grazie al successo di Dumbo, realizzato l'anno seguente con pochi
mezzi.
Divenuto negli anni un manifesto della filmografia Disney, Fantasia ebbe nel
1990 un seguito, che rispetto al film originale manteneva soltanto l'episodio
de L’apprendista stregone.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/6058
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