“La costruzione dell'Europa è un'arte. È l'arte del
possibile.” Jacques Chirac
Sostegni europei
Jacques Chirac nasce il 29 novembre 1932 a Parigi.
Figlio di un dirigente, studia alla prestigiosa Scuola Nazionale di
Amministrazione di Strasburgo e intraprende la carriera politica negli anni
'60, ispirato dalla figura carismatica di De Gaulle.
In breve tempo diventa assistente del presidente
Georges Pompidou (successore di De Gaulle),
e nel 1974 è nominato primo ministro del governo Giscard.
Nel 1956 Chirac sposa Bernadette Chodron de Courcel, conosciuta all'Istituto di
Studi Politici di Parigi, dalla quale ha due figlie, Laurence e Claude,
quest'ultima responsabile per anni delle Pubbliche Relazioni del padre.
Nel 1976 fonda il Raggruppamento per la Repubblica
(Rassemblement pour la République, RPR), raggruppamento di destra nato dalle ceneri
del partito gollista, l'Unione dei Democratici per la Repubblica (UDR). Dal
1977 al 1995 Chirac è sindaco di Parigi, eccetto per un'interruzione di due
anni, dal 1986 al 1988, in cui viene nominato primo ministro da Mitterrand,
dopo la vittoria del suo partito al rinnovo dell'Assemblea Nazione. Dopo
l'uscita di scena di Mitterrand,
alle elezioni presidenziali del 1995, Jacques Chirac è eletto alla guida della
Francia.
Il primi anni di Chirac sono segnati da una serie di
importanti riforme, sia in ambito economico che sociale. Uno dei primi
provvedimenti presi infatti è la limitazione del mandato presidenziale, che
passa da sette a cinque anni. Intanto, sotto la pressione del primo ministro,
il socialista Lionel Jospin,
Chirac riduce l'orario lavorativo settimanale degli operai, da 38 a 37 ore. Nel
1999 inoltre la Francia è tra le prime nazioni in Europa a introdurre una forma
contrattuale che regola le unioni di fatto, anche quando si tratta di persone
dello stesso sesso, i cosiddetti P.A.C.S. (Patti Civili di Solidarietà).
Alle presidenziali del 2002 si ripresenta con un nuovo
partito: l'Unione per un Movimento Popolare (Union pour un Mouvement Populaire
UMP), in cui confluiscono le diverse anime del centro destra, unite dalla
tradizione gollista. Ma un inaspettato sconvolgimento politico travolge il
paese: al primo turno il candidato Jean-Marie Le Pen,
esponente del partito di estrema destra, Fronte Nazionale, ottiene una valanga
di voti, mentre l'ex primo ministro, Jospin,
viene eliminato, racimolando un misero 15%. La sfida al secondo turno è tra il
presidente uscente e il candidato ultranazionalista. Per impedire la possibile
vittoria di Le Pen, la sinistra francese lancia una massiccia campagna in
favore di Chirac, che ottiene il secondo incarico con l'82% dei voti.
Una volta salito all'Eliseo per la seconda volta, la popolarità
del presidente è messa in crisi da una serie di passi falsi e di incidenti di
percorso a cominciare dalla rivolta delle Banlieue, sul finire del 2005, quando
le tensioni sociali ed etniche delle periferie degradate di Parigi sfociano in una
vera e propria guerriglia urbana tra gli immigrati e le forze dell'ordine. Il 2
settembre 2005, inoltre, Chirac è colpito da un leggero ictus che lo costringe
a una settimana di degenza in ospedale.
Nel corso dei primi mesi del 2006 la sua popolarità crolla
ancora, quando il governo del fedelissimo Dominique de Villepin propone una
nuova formula contrattuale, il CPE (Contrat première embauche, Contratto di
primo impiego), introducendo in Francia una forma di precarietà per i giovani
che entrano nel mercato del lavoro. Si scatena un'autentica rivolta di piazza,
con più di tre milioni di manifestanti, e il 10 aprile dello stesso anno Chirac
è costretto a ritirare il CPE.
Sul fronte internazionale critica duramente l'intervento
militare in Iraq voluto dall'amministrazione Bush. Una posizione sottolineata da una famosa
frase pronunciata nel 2005 quando parlando dei britannici dice: "Non ci
si può fidare di persone i cui cugini sono così cattivi", ovviamente
il riferimento indiretto è agli americani. L'11 marzo 2007 Chirac annuncia, in
un messaggio alla nazione trasmesso in diretta televisiva, la sua intenzione di
non candidarsi per la terza volta alle elezioni del 2007, e pochi giorni dopo,
dichiara di sostenere la candidatura di Nicolas Sarkozy.
A partire dalla fine degli anni '90 sulla testa del presidente
gravano diverse accuse di corruzione, riferite agli anni in cui Chirac era
sindaco di Parigi: secondo gli inquirenti avrebbe utilizzato infatti soldi
pubblici per finanziare il suo partito, l'RDP, nonché per mantenere l'alto
tenore di vita suo e della sua famiglia. Nel 2003, sulla spinta del neosindaco
di Parigi, il Socialista Bertrand Delanoë, il giudice Philippe Courroye apre un
processo civile contro la moglie Bernadette, accusata di aver speso assieme al
marito 14 milioni di franchi (circa 700 euro) al giorno per servizi extra
durante il suo soggiorno al Municipio della capitale. Chirac invece, grazie ad
un Consiglio Costituzionale straordinario, riesce a beneficiare di un'immunità,
decaduta nel 2007, quando rinuncia alla ricandidatura.
Muore a Parigi all'età di 86 anni il 26 settembre 2019. Negli
ultimi anni di vita era stato ricoverato più volte in conseguenza di un ictus.
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