“Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori
finiscono.” José Saramago
A Lisbon story
José de Sousa Saramago nasce
ad Azinhaga, in Portogallo il 16 novembre 1922. Trasferitosi a Lisbona con la
famiglia in giovane età, abbandonò gli studi universitari per difficoltà
economiche, mantenendosi con i lavori più diversi. Ha infatti lavorato come
fabbro, disegnatore, correttore di bozze, traduttore, giornalista, fino a
impiegarsi stabilmente in campo editoriale, lavorando per dodici anni come
direttore letterario e di produzione.
Il suo primo romanzo, "Terra del peccato",
del 1947, non riceve un grande successo nel Portogallo oscurantista di Salazar,
il dittatore che Saramago non ha mai smesso di combattere, ricambiato con la
censura sistematica dei suoi scritti giornalistici. Nel 1959 si iscrive al
Partito Comunista Portoghese che opera nella clandestinità sfuggendo sempre
alle insidie ed alle trappole della famigerata Pide, la polizia politica del
regime. In effetti, bisogna sottolineare che per capire la vita e l'opera di
questo scrittore non si può prescindere dal costante impegno politico che ha
sempre profuso in ogni sua attività.
Negli anni sessanta, diventa uno dei critici più
seguiti del Paese nella nuova edizione della rivista "Seara Nova" e
nel '66 pubblica la sua prima raccolta di poesie "I poemi possibili".
Diventa quindi come detto direttore letterario e di produzione per dodici anni
di una casa editrice e, dal 1972 al 1973, è curatore del supplemento culturale
ed editoriale del quotidiano "Diario de Lisboa", sino allo scoppio
della cosiddetta Rivoluzione dei Garofani, nel 1974, José
Saramago vive un periodo di formazione e pubblica poesie
("Probabilmente allegria", 1970), cronache ("Di questo e d'altro
mondo", 1971; "Il bagaglio del viaggiatore", 1973; "Le
opinioni che DL ebbe", 1974) testi teatrali, novelle e romanzi. Il secondo
Saramago (vice direttore del quotidiano "Diario de Noticias" nel '75
e quindi scrittore a tempo pieno), libera la narrativa portoghese dai complessi
precedenti e dà l'avvio ad una generazione post-rivoluzionaria.
Nel 1977 lo scrittore José Saramago pubblica
il lungo e importante romanzo romanzo "Manuale di pittura e
calligrafia", seguito nell'ottanta da "Una terra chiamata
Alentejo", incentrato sulla rivolta della popolazione della regione più ad
Est del Portogallo. Ma è con "Memoriale del convento" (1982) che
ottiene finalmente il successo tanto atteso.
In sei anni pubblica tre opere di grande impatto
(oltre al Memoriale, "L'anno della morte di Riccardo Reis" e "La
zattera di pietra") ottenendo numerosi riconoscimenti.
Gli anni Novanta lo consacrano sulla scena internazionale
con "L'assedio di Lisbona" e "Il Vangelo secondo Gesù",
e quindi con "Cecità". Ma il Saramago autodidatta e comunista senza
voce nella terra del salazarismo non si è mai fatto avvincere dalle lusinghe
della notorietà conservando una schiettezza che spesso può tradursi in
distacco. Meno riuscito è il Saramago saggista, editorialista e viaggiatore,
probabilmente frutto di necessità contingenti, non ultima quella di tenere vivo
il suo nome sulla scena letteraria contemporanea. Nel 1998, sollevando un
vespaio di polemiche soprattutto da parte del Vaticano,
gli è stato conferito il Nobel per
la letteratura.
José Saramago muore il giorno 18 giugno 2010 nella sua
residenza a Lanzarote, nella località di Tías, sulle Isole Canarie.
Bibliografia essenziale di
José Saramago
- Saggio sulla lucidità
- Tutti i nomi
- Cecità
- Il Vangelo secondo Gesù,
- Storia dell'assedio di Lisbona
- La zattera di pietra
- L'anno della morte di Ricardo Reis
- Memoriale del convento
- Blimunda
- Manuale di pittura e calligrafia
- L'anno 1993
- La seconda vita di Francesco
d'Assisi (teatro)
- Le intermittenze della morte, 2005
- Le piccole memorie, 2006
- Il viaggio dell'elefante, 2008
- Caino, 2009
- Lucernario, 2011
- Alabarde alabarde, 2014
https://biografieonline.it/biografia-jose-saramago
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