Con questa
"mission" nacque a Londra l'UNESCO (acronimo di United
Nations Educational Scientific and Cultural Organisation), come risultato
di una conferenza organizzata dall'Istituto internazionale per la cooperazione
intellettuale della Società delle Nazioni.
I 44 paesi che vi presero parte si trovarono concordi sull'esigenza di dar vita
a un organismo, che esprimesse una vera cultura di pace e
incarnasse un nuovo spirito di solidarietà intellettuale e morale tra gli
uomini, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione. Principi
inseriti nella Costituzione firmata da 37 nazioni (che ne
segnò l'atto di nascita formale), il 16 novembre del 1945, ed entrata in vigore
l'anno seguente, dopo la ratifica di 20 paesi.
Come sede ufficiale fu scelta Parigi dove, dal 19 novembre dello stesso anno,
si aprì la prima Conferenza Generale dell'UNESCO, alla quale
presero parte rappresentanti di 30 governi con diritto di voto. In quella sede
fu designato come primo direttore generale lo scrittore e biologo
britannico Julian Huxley, che rimarcò l'indipendenza del nuovo
soggetto dagli Stati membri, verso i quali si propone di esercitare, attraverso
i suoi delegati, un'opera di sensibilizzazione sulle iniziative da
intraprendere.
Nella seconda Conferenza di Città del Messico (1947) fu votata all'unanimità l'ammissione
dell'Italia, arrivando a contare, alla fine del 1948, 44 membri. Oggi ne
conta 195 (l'ultima è stata la Palestina, ammessa nel 2011 nonostante le
proteste di Stati Uniti e Israele), di cui sono espressione le duemila unità
che compongono lo staff diplomatico.
Verso la fine degli anni Cinquanta l'UNESCO sposò un'altra fondamentale
missione: preservare siti storici e naturalistici preziosi per l'umanità.
L'episodio chiave fu il progetto di una diga ad Assuan, in Egitto, che esponeva
ai disastrosi effetti di un'inondazione gli splendidi templi di Abu
Simbel. La campagna lanciata dall'UNESCO portò alla decisione di mettere al
sicuro le antiche strutture, smontandole e rimontandole in un altro luogo.
A questa seguirono iniziative simili fino alla definitiva adozione nel 1972
della Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità, che istituiva un
elenco speciale di siti storici e naturalistici, segnalati per valori di
"universalità", "unicità" e "insostituibilità",
indicati nella Convenzione.
Dei 1.092 (dati luglio 2018) beni da tutelare, attualmente inclusi nell'elenco,
l'Italia ne vanta il maggior numero con ben 54 siti (tra cui l'Insediamento
Industriale di Crespi d'Adda, visibile nella foto).
Gli Stati Uniti d'America, il 12 ottobre 2017, annunciano l'uscita
dall'organizzazione con decorrenza dal 2019 per continui pregiudizi
anti-Israele nelle attività dell'UNESCO.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/6061
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