È la voce della violinista
Ines Donarelli che annuncia l’inizio delle trasmissioni radio dalla
stazione San Filippo di Roma (nell'attuale quartiere Parioli). Comincia da qui
la storia della radio in Italia, che all'inizio è riservata a pochi abbonati e
solo la diffusione di apparecchi più maneggevoli ne farà un fenomeno di massa.
Fondamentale sarà l’ingresso della pubblicità nel
1926 che darà maggiori risorse e consentirà di ampliare i contenuti.
Oltre al radiogiornale, condizionato
dalla propaganda di regime, i più seguiti saranno i concerti di musica leggera
(con motivi storici come Tulipan del Trio Lescano e Mille
lire al mese di Gilberto Mazzi), le romanze, gli sketch degli attori
più amati dal pubblico (come Vittorio De Sica e Alberto Sordi)
e le radiocronache sportive.
Voci storiche di questi primi anni sono
l'annunciatrice Maria Luisa Boncompagni, il presentatore Nunzio Filogamo e i radiocronisti
sportivi Nicolò Carosio (per le partite di calcio) e Mario
Ferretti (per le gare di ciclismo). Nel frattempo crescerà il numero degli
abbonati URI (che nel 1928 si trasformerà in EIAR), arrivando a
500mila nel 1935.
Con lo scoppio della guerra il controllo del
regime fascista si farà più pressante, facendone uno strumento di manipolazione
dell'opinione pubblica. Ciononostante la radio aumenterà la platea di
ascoltatori, arrivando nel 1940 al milione e mezzo di abbonati.
Con la nascita della RAI, nel 1944,
l'offerta si amplierà notevolmente con la comparsa dei quiz e dei programmi
divulgativi e, nel 1951, con l'istituzione del Festival di Sanremo.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/9080
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