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domenica 2 ottobre 2022

Lo Sapevate Che: Esce in edicola il settimanale l’Espresso: L'Espresso è una rivista italiana fondata nel 1955. Il primo numero è andato in edicola il 2 ottobre 1955[2]. Si definisce nella testata «settimanale di politica, cultura ed economia». Dal 2022 è edito da BFC Media. Dal 7 agosto 2016 esce la domenica in abbinamento obbligatorio con il quotidiano la Repubblica, e resta in edicola dal lunedì al sabato, dopo essere uscito per sessant'anni il venerdì

 

Nel 1955 Arrigo Benedetti e Eugenio Scalfari decidono di fondare un giornale a Roma[3]. Scalfari presenta un piano industriale a due importanti imprenditori: Adriano Olivetti e Enrico Mattei. Viene concluso un accordo con il primo, per un settimanale[4]. Benedetti crea la redazione attingendo a quella di «Cronache», settimanale che ha chiuso proprio quell'anno. Antonio Gambino, redattore capo, è confermato nello stesso ruolo nel nuovo giornale, così come gran parte della redazione: Cesare BrandiGiancarlo FuscoFabrizio DenticeCarlo GregorettiCesare Zappulli e Bruno Zevi. Altri redattori provengono dall'«Europeo», il settimanale che Benedetti ha diretto fino al 1954: Manlio CancogniGiancarlo FuscoMario AgatoniCamilla Cederna e Livio Zanetti.

Viene costituita la società editrice «Nuove Edizioni Romane» (NER)[5]. Proprietario è Adriano Olivetti; socio di minoranza (col 20% delle quote) è lo stampatore Roberto Tumminelli, già editore di «Cronache»[6]; direttore amministrativo è Eugenio Scalfari. Con la direzione di Arrigo Benedetti, il primo numero de L'Espresso esce a Roma il 2 ottobre 1955 con una foliazione di 16 pagine in formato lenzuolo. Viene stampato nella tipografia di Tumminelli.

·       Nel 1957 Adriano Olivetti, a causa delle difficoltà che la linea politica aggressiva del settimanale crea al suo gruppo industriale, cede la proprietà; dona il grosso delle sue azioni a Carlo Caracciolo e, in misura minore, a Benedetti e Scalfari. Caracciolo diventa azionista di maggioranza.

·       Nel 1963 la direzione passa ad Eugenio Scalfari, già direttore amministrativo. L'anno successivo la tiratura supera le 100 000 copie a numero.

Nel 1965 le fotografie redazionali e le inserzioni pubblicitarie diventano a colori.

·       Nel 1967 il settimanale si arricchisce di un inserto a colori di 32 pagine, formato 26 x 34 cm: «L'Espresso colore». Dedicato a un tema monografico, comprende di solito un ampio reportage, riccamente corredato di foto, e varie rubriche di costume.

·       Nel 1968 Scalfari, eletto alla camera dei deputati, lascia la direzione a Gianni Corbi.

·       Nel 1970 subentra alla direzione Livio Zanetti. Nasce un nuovo inserto: «L'Espresso economia e finanza».

·       Nel giugno 1971 viene pubblicata una lettera aperta in cui si denunciano le responsabilità della questura (e di Luigi Calabresi) nella morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli. Il comunicato, che contiene gravi accuse ha grande risonanza grazie al lungo elenco dei firmatari.

·       Il 20 marzo 1974 la rivista abbandona il formato lenzuolo ed esce il primo numero in formato tabloid. Il titolo di copertina riguarda i fondi neri della Montedison.

·       Nel 1975 la società editrice cambia denominazione in «Editoriale L'Espresso».

·       Nell'autunno del 1986 la rubrica Affari & Finanza viene scorporata dalla rivista e distribuita insieme al quotidiano la Repubblica.

·       Nel 1989 l'Editoriale L'Espresso viene acquisita dalla Mondadori Editore.

·       Nel 1991, in seguito ad accordi tra la Mondadori e De Benedetti, nasce l'attuale Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., il cui azionista di maggioranza è il Gruppo CIR. La direzione del settimanale è affidata a Claudio Rinaldi.

·       Nel 1997 nasce il sito web della rivista.

·       Nel 2003 il nome della testata muta in «L'espresso».

·       Nel 2011 la testata del periodico diventa «l'Espresso».

·       Il 29 luglio 2016 Tommaso Cerno sostituisce Luigi Vicinanza come direttore.

·       Dal 7 agosto 2016 inizia a uscire la domenica in abbinamento obbligatorio con il quotidiano «la Repubblica» e il resto della settimana da solo;

·       Dal 26 febbraio 2017 torna a presentarsi con la testata storica «L'Espresso» (con la "L" maiuscola)[7].

·       Il 25 ottobre 2017 diviene direttore Marco Damilano.

·       Da gennaio 2019 il sito de L'Espresso inserisce su gran parte dei testi il paywall con il quale anticipa i servizi esclusivi del giornale.

·       Il 21 febbraio 2019 il settimanale rinnova la sua grafica e la suddivisione delle rubriche.[8]

·       Il 4 marzo 2022 Lirio Abbate viene nominato direttore.

https://it.wikipedia.org/wiki/L%27Espresso

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