Abruzzese di nascita,
di Paganica (frazione de L’Aquila), Edoardo Scarfoglio visse
gran parte della sua vita a Napoli, dove si
spense nell’ottobre del 1917, coniugando le attività di giornalista e scrittore.
Della sua produzione
restano poesie, racconti e saggi critici ma l’eredità più preziosa che ha
lasciato è il quotidiano Il Mattino, da lui
fondato il 16 marzo del 1892 insieme alla celebre scrittrice Matilde Serao, sua consorte. Con esso è stato un
protagonista del dibattito politico nazionale, in cui ha sostenuto con
determinazione la questione meridionale, all’indomani
dell’Unità d’Italia.
Edoardo Scarfoglio, giornalista e scrittore italiano
Edoardo Scarfoglio nasce a Paganica (L’Aquila) il 26 settembre 1860. Il
padre Michele è un magistrato di origini calabresi e la madre è abruzzese; il
ragazzo trascorre la sua giovinezza fra Chieti e Guardiagrele. A causa del deludente profitto
scolastico, dovuto a un’indole ribelle, in seguito all’ennesima bocciatura
viene mandato a Roma. Qui risiede presso lo
zio Carlo e frequenta il Liceo Classico Ennio Quirino Visconti.
Gli inizi
A soli 18 anni, nel
1878, pubblica il suo primo articolo, intitolato Gli atomi sulla rivista sarda «Vita di pensiero». Nella Capitale porta a
compimento gli studi superiori, prosegue l’impegno giornalistico e letterario – è
di questo periodo la raccolta di poesie Papaveri – e si
iscrive all’Università. Entra a far parte della redazione di «Capitan Fracassa» dove scrive firmandosi “Papavero”. È proprio nei corridoi di questo
giornale che conosce Gabriele D’Annunzio.
Nel 1881 Scarfoglio fa il suo ingresso al circolo di Angelo Sommaruga e collabora alla rivista «Cronaca bizantina» che annovera tra le proprie penne Carducci, Matilde Serao e lo stesso D’Annunzio.
Due anni dopo dà alle
stampe un volume di racconti, Processo di Frine, e
nel biennio 1884-85 una raccolta di scritti di carattere
critico, Il libro di Don Chisciotte,
animato da un intento polemico contro lo stato attuale delle lettere. Nel 1884
rompe il rapporto con Sommaruga che
fallisce e si sposta all’estero.
Le testate giornalistiche
Versando in pessime
condizioni economiche, Scarfoglio ricerca
in tutta la Penisola finanziatori che gli permettano
di fondare un nuovo giornale. Grazie a una sottoscrizione di azionisti vede la
luce il «Corriere di Roma», il cui primo numero esce in
occasione del Natale del 1885. Vi figurano
firme autorevoli quali Fogazzaro e Verga mentre Scarfoglio scrive
con lo pseudonimo di Tartarin. Nonostante
l’impegno, aumenta il passivo del giornale che non riesce a reggere la
concorrenza di altre testate. Nel 1886 «La Tribuna» annuncia
che pubblicherà un nuovo romanzo di D’Annunzio, Isotta Guttadauro; Scarfoglio e
la Serao rispondono con
due parodie. La reazione piccata di D’Annunzio non
si fa attendere e Scarfoglio, offeso, sfida il Vate a duello. In seguito i due si riconciliano.
Trovandosi ancora in
precarie condizioni economiche, Scarfoglio e la
moglie accettano l’invito di Matteo Schilizzi,
uno dei maggiori finanziatori del giornale e si trasferiscono a Napoli, dove
fondano il «Corriere di Napoli». La nuova testata privilegia,
rispetto alla letteratura, notizie anche di carattere internazionale. Grazie a
questa esperienza, Scarfoglio scende
nell’agone politico presentandosi nel 1890 come candidato presso il collegio
di Caserta ma non viene eletto. Di ritorno da un
viaggio in Etiopia e in seguito a
dissapori con Schilizzi, Scarfoglio e la moglie lasciano il «Corriere di Napoli» e fondano «Il Mattino». Esso si avvale del contributo di
corrispondenti da Roma e dall’estero ma,
nonostante il successo di pubblico, non fornisce guadagni soddisfacenti.
Nel 1904 si
interrompono il matrimonio e la collaborazione con Matilde Serao. In seguito alla separazione dalla
moglie, Scarfoglio parte per una lunga crociera nel Pireo
e poi si reca in Medio Oriente. Nello stesso anno la famiglia siciliana
dei Florio gli affida la direzione de «L’Ora» di Palermo. Scarfoglio resta in Sicilia fino al 1907.
Gli ultimi anni e la guerra
Tornato al «Mattino», nel 1911 Scarfoglio caldeggia
la conquista della Libia ma, in
seguito a problemi legati all’intervento, prende le distanze dal giornale. Nel 1914 si schiera a favore della Triplice Alleanza, temendo il consolidamento
dell’egemonia anglo-francese nel Mediterraneo. Allo
scoppio del primo conflitto mondiale assume una posizione contraria all’interventismo
anche se, quando l’Italia entra in guerra, auspica la vittoria e la conservazione dell’unità.
Muore a Napoli il 6 ottobre 1917, pochi giorni prima della
disfatta di Caporetto, stroncato da un attacco
cardiaco.
Vita privata
Il 28 febbraio 1885
Scarfoglio sposa la collega Matilde Serao con la quale fonda e dirige
dapprima il «Corriere di Roma», quindi il «Corriere di Napoli» e poi «Il Mattino». Dalla
coppia nascono quattro figli, ma Scarfoglio si
lascia spesso andare a intemperanze extraconiugali. In particolare allaccia una relazione,
durata circa un anno, con la cantante francese Gabrielle Bessard. La donna, abbandonata dall’amante nel 1894, si
suicida davanti alla sua porta affidandogli Paolina, la bambina
nata dalla loro unione.
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