Resosi conto della straordinarietà dell’evento,
cerca invano altre persone che possano testimoniare di averlo visto, ma il
fenomeno, purtroppo, dura appena cinque minuti. L’indomani fasci di aurore
boreali colorano di rosso e verde i cieli di diverse latitudini (Roma
compresa), finanche in zone tropicali come Cuba, Bahams, Hawaii.
Nel frattempo impazziscono i telegrafi di mezzo
mondo, interrompendo le comunicazioni per diverse ore. Nessuno scienziato sarà
in grado di spiegare quegli strani fenomeni verificatisi dal 28 agosto al 2
settembre, erroneamente attribuiti a meteoriti provenienti dallo spazio.
Gli studi di Carrington sulle macchie solari
apriranno la strada alla verità e sarà lui il primo a scoprire il nesso tra
l’attività solare e le turbolenze geomagnetiche sulla Terra. Da qui s’inizierà
a parlare di tempesta solare o "geomagnetica",
preceduta dalle cosiddette flare, ossia esplosioni magnetiche che
avvengono sulla superficie solare (i lampi di luce avvistati da Carrington).
http://www.mondi.it/almanacco/voce/8059
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