“La mafia è
una merda.” Luigi Ciotti
Con gli ultimi, contro ogni male
Don Ciotti (Luigi Ciotti)
nasce il 10 settembre del 1945 a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno.
Trasferitosi con la famiglia a Torino cinque anni più tardi, nel 1965 dà vita a
quello che diventerà il Gruppo Abele, un gruppo di impegno
giovanile creato con alcuni amici, che prevede - tra l'altro - la nascita di
comunità per adolescenti alternative alla prigione e un progetto educativo
nelle carceri minorili.
Nel frattempo studia nel seminario di Rivoli, in
provincia di Torino, per poi essere ordinato sacerdote nel novembre del 1972
dal cardinale Michele Pellegrino. Nel 1973 Don Luigi Ciotti con
il Gruppo Abele inaugura un luogo di accoglienza per i ragazzi
tossicodipendenti, il Centro Droga: si tratta della prima
esperienza di questo tipo in Italia.
Mentre si dedica all'accoglienza di persone in
difficoltà, si impegna anche a livello culturale contribuendo alla
realizzazione dell'Università della Strada; sul fronte politico, invece,
fornisce un contributo per la nascita della Legge 685, la prima
legge italiana riguardante l'utilizzo delle droghe non di carattere repressivo.
Sempre con il Gruppo Abele don Ciotti allarga
il proprio raggio di azione: oltre ad accogliere i ragazzi con problemi di
droga, affronta il disagio sociale in termini più ampi, creando spazi di ascolto
e focalizzando l'attenzione anche su altre forme di dipendenza. Dalla fine
degli anni Settanta, inoltre, il gruppo si impegna in un progetto in Vietnam,
aprendosi alla cooperazione internazionale.
Don Luigi Ciotti negli anni
'80
Nel 1982 don Luigi Ciotti contribuisce
alla realizzazione del CNCA, il Coordinamento Nazionale delle Comunità
di Accoglienza, di cui diventa presidente, mentre quattro anni più tardi è
uno dei fondatori della LILA, la Lega Italiana per la Lotta contro
l'Aids, un'associazione che vuole difendere i diritti delle persone
sieropositive.
Diventato nel frattempo docente presso la Scuola
superiore di polizia del ministero dell'Interno, a partire dal 1988 è
ufficialmente giornalista pubblicista.
Gli anni '90
Nel 1991 viene nominato Garante alla Conferenza
mondiale sull'Aids di Firenze; sempre nei primi anni Novanta, si impegna anche
per contrastare la mafia e le altre forme di criminalità organizzata: fonda,
dopo le stragi dell'estate del 1992 di Capaci e
di via d'Amelio, "Narcomafie", un mensile di cui è anche direttore.
Nello stesso anno pubblica "Chi ha paura delle
mele marce? Giovani, droghe, emarginazione...", che precede di un paio
di anni "Persone, non problemi. L'utopia concreta della strada"
e "Disagio sociale e nuove povertà".
Nel 1995 Don Ciotti presiede la IV
Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droga
e assume, inoltre, il coordinamento di Libera - Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie, che a partire dall'anno successivo promuove una
raccolta di firme a favore dell'approvazione della legge sull'uso sociale dei
beni confiscati, raccogliendo più di un milione di sottoscrizioni.
Con Libera, don Ciotti intende promuovere
un cambiamento di carattere culturale, sociale ed etico finalizzato alla
scomparsa di ogni genere di malaffare, di illegalità e di ingiustizia. Per
questo l'associazione avvia percorsi di collaborazione con università e scuole.
Nel 1996 il sacerdote viene nominato Cavaliere di gran
croce dell'Ordine al merito della Repubblica
Italiana, e un paio di anni più tardi a Bologna
riceve, su proposta del consiglio della facoltà di Scienze della Formazione,
una laurea honoris causa dall'ateneo locale in Scienza dell'Educazione.
Sempre nel 1998 pubblica con Mondadori "Terra e
cielo. Le strade del Vangelo", prima di dare alle stampe con Edizioni
Gruppo Abele, la casa editrice della sua associazione, "Una chiesa dei
poveri o una chiesa povera?".
Don Ciotti negli anni 2000 e
2010
Nella primavera del 2006 si vede assegnata un'altra
laurea honoris causa, questa volta in Giurisprudenza, dall'Università degli
Studi di Foggia; un paio di anni più tardi, a dicembre, a Gubbio accende il più
grande albero di Natale del mondo.
Nel 2010 scrive per il libro di Lauro Venturi
"Romanzo reale. Storia di crisi finanziarie e di lavoro, di amore e di
dolore, di onesti e di disonesti", la prefazione "Un'Italia non
romanzata", mentre l'anno successivo pubblica con Giunti "La speranza
non è in vendita", prima di completare "Il 'Noi' che desidera e realizza
il cambiamento", introduzione al volume "Dal bene confiscato al bene
comune".
Nel gennaio del 2012, attraverso Gruppo Abele e Libera
dà il la a "Riparte il futuro", una campagna web che porta
alla modifica, il 16 aprile dell'anno successivo, dell'articolo 416 ter del
Codice Penale relativo al voto di scambio politico-mafioso. Sempre nel 2012 don
Ciotti riceve dall'Associazione Cultura della Pace il Premio Nazionale
Nonviolenza, che gli viene assegnato per la sua opera nei confronti degli
esclusi, degli ultimi e degli emarginati,
ma anche per le sue azioni finalizzate al raggiungimento dell'emancipazione
economica, culturale e politica e al riscatto sociale.
Il 4 dicembre del 2014 Don Ciotti riceve la sua terza
laurea honoris causa, questa volta in Scienze delle Comunicazioni: ad
assegnargliela è l'Università degli Studi di Milano.
https://biografieonline.it/biografia-luigi-ciotti
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