Battito di palpebre
Figlio di un tappezziere, il timido e
insicuro (almeno nelle gran parti dei ruoli che ha interpretato sullo schermo)
Hugh ha studiato nella prestigiosa università di Oxford per poi intraprendere
la carriera dell'attore con il parere contrario dei suoi genitori. Nato a
Londra il 9 settembre 1960, Hugh Grant ha sempre avuto come sogno nel cassetto
quello di recitare e così si è prima dedicato al teatro per poi passare al
grande schermo ottenendo peraltro un importante riconoscimento a Venezia con
"Maurice" di James Ivory.
Il suo punto di forza? Non c'è dubbio:
il fascino irresistibile e quell'aria un po' intellettualoide e così
"British" (leggi: raffinata ed elegante), che si porta attaccata
addosso come un marchio. Tutto bene, se non che il povero Hugh, giusto una
decina di anni fa, è stato protagonista di uno scivolone clamoroso che ha
rischiato di compromettergli la carriera. Ora è un episodio quasi dimenticato,
ma basta poco per scatenare alla memoria il turbinìo di notizie che in quel
periodo ingorgò i giornali di tutto il mondo ...per un motivo molto semplice
quanto molto poco British: Hugh Grant fu trovato dalla polizia in automobile
con una prostituta di colore intento in pratiche pruriginose. L'indifeso Hugh
finì dentro. L'accusa: atti osceni in luogo pubblico.
A poco gli valse in questo caso sbattere
le palbebre attonito come usa fare con i suoi personaggi.
Ecco che tutto il pianeta si mise a
spettegolare sui di lui e su come avesse fatto a finire con una donna di strada
quando al suo fianco disponeva di ben altro "materiale": all'epoca
era fidanzato con la splendida Elizabeth Hurley.
Una domanda che si deve essere posta
anche la bella Liz se è vero che, dopo alcuni alti e bassi, pensò infine di
lasciarlo. E dire che solo qualche mese prima i due discutevano di nozze.
Ma c'è una notizia consolante: la
coppietta non romperà mai del tutto, anzi, fonderanno insieme la "Simian
Films", società di produzione che ha sfornato pellicole come "Extreme
Measures" e il più recente "Mickey Occhi Blu" (che hanno lo
stesso Hugh Grant come protagonista).
Ad ogni modo, Hugh riesce a rimanere
nell'ambiente. Anzi, complice l'infausto episodio della prostituta, si scrolla
di dosso quella patina da bravo ragazzo e si dà una spolveratina da maledetto.
Il risultato è che Roman Polansky lo chiama per il morboso "Luna di
Fiele" mentre Hollywood lo
chiama per la brillante commedia "Quattro
matrimoni e un funerale",
un titolo che contribuisce non poco a farlo conoscere anche negli USA, dove il
film ottiene un successo davvero enorme.
Dopo un periodo di appannamento il suo
rilancio è arrivato grazie all'ennesima commedia "Notting Hill"
accanto a Julia Roberts, che ha ridato a Hugh quel fascino che aveva forse
perduto.
Dopo "Il diario di Bridget
Jones" (2001, con Renèe Zellweger) Hugh Grant è stato impegnato sui set di film come
"About a Boy" (2002), "Che pasticcio Bridget
Jones" (2004), "Scrivimi una canzone" (2007, con Drew Barrymore), "Che fine hanno fatto i Morgan?" (2009,
con Sarah Jessica Parker).
Hugh Grant negli anni 2010
Negli anni 2010 Hugh Grant appare in
diversi film di successo, tra cui ricordiamo i seguenti: "Cloud Atlas", per la regia di Andy e Lana Wachowski e Tom Tykwer (2012). "Professore per
amore" (The Rewrite), regia di Marc Lawrence (2014). "Operazione U.N.C.L.E." (The Man from U.N.C.L.E.), regia di Guy Ritchie
(2015). "Florence" (Florence Foster
Jenkins), regia di Stephen Frears (2016).
https://biografieonline.it/biografia-hugh-grant
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