Un segno profondo
nello zigomo sinistro del cinema
Imbriglia i tuoi cavalli se ci riesci, ma le parole di
un uomo libero nessuno può imbrigliarle.dal
film Arrivano i titani (1961)
Giuliano Gemma
Nasce a Roma
il 2 Settembre 1938 e muore a Roma il Primo Ottobre 2013.
Uno degli
attori più indelebili, popolari ed affascinanti del panorama cinematografico
italiano, ma soprattutto uno degli interpreti che, più e meglio di ogni altro,
ha saputo incarnare, nell'immaginario collettivo degli anni '60 e non solo, gli
eroi che animano da sempre la nostra fantasia. Un fisico che sembra essere
scolpito nel bronzo dorato, uno sguardo sempre vivo come il fuoco ed un sorriso
beffardo ma sicuro, lo hanno reso uno degli uomini più desiderati dal genere
femminile e più invidiati da quello maschile.
Nato e cresciuto a Roma (dopo una piccola parentesi infantile a Reggio Emilia),
ancora bambino, rimarrà coinvolto nell'esplosione di un ordigno militare
trovato mentre giocava in un prato. Lo scoppio accidentale gli provocherà una
ferita sullo zigomo sinistro (che è ancora ben visibile). Con l'adolescenza si
appassiona allo sport (ginnastica, attrezzistica e soprattutto il ring,
parteciperà infatti ad alcuni tornei di boxe, vincendone diversi). Ma ancor più
grande sarà la passione per il cinema. Fin da ragazzo, Gemma è rapito da ogni
tipo di pellicola e fa di Burt Lancaster il suo idolo. Così, a 18 anni decide
di indirizzare tutte le sue energie verso il grande schermo e comincia la sua
gavetta come stuntman e figurante.
Lo ritroviamo in Venezia, la luna e tu (1958)
di Dino Risi accanto ad Alberto Sordi e Marisa Allasio. A questo, seguiranno
piccole parti nelle commedie all'italiana e in capolavori del cinema come Ben-Hur (1959)
di William Wyler e Il gattopardo (1963) di Luchino Visconti.
Ed è proprio sul set di quest'ultimo film, dove interpreta un generale dei
garibaldini, che conosce il suo mito, Burt Lancaster.
Si deve a Duccio Tessari la fama di Giuliano Gemma. Durante le riprese del
film Messalina, Venere Imperatrice (1960),
viene notato dal regista (allora coautore della sceneggiatura) che lo imporrà,
anni più tardi, in Arrivano i Titani (1962), affidandogli il suo
primo ruolo da protagonista: sarà Crios, titano liberato da Zeus per punire il
re di Tebe, Cadmo. Da quel momento in poi, l'attore legherà il suo volto al
ruolo dell'eroe in moltissimi generi cinematografici: i peplum
storico-mitologici, la fantascienza, il comico-parodistico, la spy story, la
gangster-story, ma soprattutto lo spaghetti western dove lavorerà sotto lo
pseudonimo di Montgomery Wood, unito in maniera indimenticabile al personaggio
di Ringo.
Con gli anni Settanta e la liberazione sessuale, Gemma compiace il pubblico
femminile in Il maschio ruspante (1973) e Quando le donne avevano la coda (1974),
ma rimane ancora ancorato alla figura del prode coraggioso e combattente.
Al culmine della fama, ormai padre (sua figlia, Vera, seguirà le sue orme) i
registi italiani se lo contendono: Michele Lupo, Enzo Barboni e Luigi
Comencini. Ma finalmente all'orizzonte un degno riconoscimento: il David di
Donatello Speciale per il suo ruolo di Mathis in Il Deserto dei Tartari (1976)
di Valerio Zurlini. La carriera di Gemma subisce un'impennata con ruoli sempre
più intensi, principalmente quelli diretti da Pasquale Squittieri e con partner
Claudia Cardinale (Corleone, 1977 -
per il quale vincerà la Grolla d'Oro -; Il prefetto di ferro, 1977, e Claretta, 1984).
Altri premi anche per Un uomo in ginocchio (1978) di Damiano Damiani e
piccole incursioni nei thriller con la triade Argento-Fulci-Lenzi. La sua fama
è smisurata. In Giappone, è testimonial di una casa di moda e della Suzuki che
lancerà sul mercato nipponico due scooter con il nome Suzuki-Gemma.
Negli anni Ottanta è il cowboy dei fumetti della Bonelli Tex Willer in Tex Willer e il Signore degli
Abissi (1985) di Duccio Tessari e l'anno seguente fa parte del
sorprendente capolavoro in tinta rosa Speriamo che sia femmina (1986)
di Mario Monicelli. Giuliano Gemma arriva perfino a fare una squisita parodia
dei suoi ruoli western nel televisivo I
Promessi Sposi del trio Solenghi-Marchesini-Lopez. E, ancora
(e giustamente) incapace di arrestarsi, negli anni Novanta e Duemila lo si
ritrova in fiction come Il
Deserto di fuoco (1997), Bel Ami - L'uomo che piaceva alle donne (2001)
e Angelo il custode (2001).
Dopo innumerevoli film interpretati fra cinema e televisione, sempre accolto
con grande calore dal pubblico italiano e straniero (la notorietà è confermata
anche dalle produzioni spagnole, francesi, ma soprattutto giapponesi in cui ha
partecipato) Giuliano Gemma è stato un attore con una carriera difficile da
replicare, che ha lasciato un segno profondo (proprio come la sua cicatrice)
nello zigomo sinistro del cinema italiano.
Giuliano Gemma muore a 75 anni a Cerveteri, vicino Roma, in un gravissimo
incidente stradale.
https://www.mymovies.it/biografia/?a=1097
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