Una Cortina Di
Minaccioso silenzio
sta calando sulle segrete cose del Vaticano. Con il processo incentrato ai due
giornalisti “colpevoli” di aver scritto libri di successo – “Avarizia” il
nostro Emiliano Fittipaldi e “Via Crucis” Gianluigi Nuzzi di Mediaset – si
intende lanciare un avvertimento intimidatorio urbi et orbi, valido per l’oggi
e per il futuro: è vietato raccontare quel che accade nei palazzi protetti
d’Oltretevere. Sia che si tratti di contrasti tra cardinali e monsignori, sia
che si tratti di sperperi e cattivo uso dell’ingente patrimonio vaticano, nulla
deve trapelare all’esterno. Pena il carcere. L’unica verità ammessa è quella di
Stato, distillata giorno dopo giorno dalle fonti ufficiali. Il Processo Inquisitorio avviato dalla Città del Vaticano, Stato sovrano con norme e
principi in materia di libertà di stampa in contrasto con la Costituzione
italiana, non è dunque solo un atto illiberale e anacronistico, come
l’”imputato” Fittipaldi testimonia (..). Quel processo è un bavaglio preventivo
imposto a giornalisti e scrittori che, con altrettanto coraggio, possano avere
la tentazione di esercitare il diritto-dovere di fare una buona e corretta
informazione sugli affari della curia romana e di chi li amministra. (..). Questa Vicenda
appare ancor fuori tempo, alla luce del pontificato di Francesco. E’ la
contraddizione che non ti aspetti. Un comportamento da papa-re assolutista in
stridente contrasto con la figura del pastore carismatico intenzionato a
ribaltare gli equilibri infidi di una nomenclatura ecclesiastica impicciata in
troppo affari terreni. Dove il controllo della roba è più importante
dell’esercizio della fede. Nel Caso Di Fittipaldi, va detto con chiarezza, non c’è colpa
da espiare né perdono da invocare. E’ colpevole solo di aver fatto bene il suo
lavoro. Lo stesso si può dire di Nuzzi. E’ un mondo all’incontrario: chi svela le malefatte altrui, finisce sotto
accusa dei fedeli, resta impunito. Un grave errore per chi propugna i valori
della giustizia sociale e la sobrietà nei comportamenti del clero.
Evidentemente l’ermeneutica del complotto ha prevalso sulla ragione e sul buon
senso. Quel processo va annullato. E’ una tragica farsa.
Editoriale www.lespresso.it-
@vicinanzal- L'Espresso- 3 dicembre 2015 -
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