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martedì 6 ottobre 2015

Lo Sapevate Che: Aiutare Mamma e Papà? "meglio di tanti sport"...



Roma. Avete già iscritto i vostri figli a nuoto, basket, scacchi, arti marziali, teatro, equitazione e pattinaggio artistico? E pensare che avreste potuto, semplicemente, fargli fare le pulizie di casa. Secondo alcuni studi, aiutare nelle faccende domestiche è l’attività extrascolastica più educativa e responsabilizzante da proporre a un bambino. Così – mentre lo psicologo comportamentale americano Richard Rende mette in vendita su Amazon Raising can-do-Kids, che proprio di questo parla accuratamente – il sociologo Lorenzo Todesco, ricercatore dell’Università di Torino e autore del volume, edito da Carocci, Quello che gli uomini non fanno. Il lavoro familiare nelle società contemporanee, analizza la modalità di coinvolgimento dei bambini nelle faccende domestiche: viene fuori che in Italia sono ben pochi i genitori che si fanno aiutare e, comunque, alle femmine si chiede molta più collaborazione che ai maschi. “Tra i tre e i dieci anni, i bambini, e le bambini e le bambine si impegnano in casa quasi allo stesso tempo” dice Todesco. “Parliamo di una media di 14 minuti al giorno per i primi, 17 per le bambine. Oltre questa fascia d’età, le strade divergono. Tra gli 11 e i diciassette anni, le ragazze si impegnano $8 minuti al giorno, i maschi 22. Fra 1 18 e i 24 anni un’ora e 30 per le femmine contro i 27 minuti dei maschi. Dopo i 24 le ragazze dedicano un’ora e 55 minuti, gli uomini 35 minuti”. Eppure, sembra proprio che darsi da fare in casa sia formativo. Non parliamo di rifarsi il letto (attività troppo autoreferenziale): quel che è utile davvero è aiutare a tenere in ordine gli spazi comuni della casa. Sparecchiare la tavola, quindi, riordinare il salotto, spolverare la credenza. E farlo, soprattutto, senza ricevere alcuna paghetta in cambio, gesto che inficerebbe il valore educativo della cosa  trasformando i nostri bambini in furbissimi mini imprenditori. Lorena Pentecoste, psicoterapeuta dell’età infantile, spiega:  “Coinvolgere i piccoli favorisce tre aspetti fondamentali: il senso di auto-efficacia, e dunque di autostima (un bimbo che riesce a portare a termine un compito importante per mamma e papà si sentirà capace); il senso ai autonomia, perché solo se un bambino è sicuro prova a fare da solo; il senso di responsabilità, che è fondamentale venga instillato nei bambini poiché conduce alla capacità di collegare le proprie azioni alle loro conseguenze”. Ma se pensate di chiedere a vostro figlio di rimettere i biscotti al loro posto urlandoglielo da una stanza all’altra, siete fuori strada. “E’ un percorso che procede per tutta la crescita e si basa sulla relazione. Non funzione se lo facciamo andando di fretta, senza un contatto visivo e di vicinanza, o se ci lamentiamo prima ancora di incoraggiare. Un bambino collabora in casa se prima c’è stato un adulto che, con pazienza, glielo ha insegnato”
Valentina Farinaccio – Italia – Il Venerdì di Repubblica – 2 ottobre 2015 -

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