“Un uomo di genio non commette errori: i suoi sbagli
sono l'anticamera della scoperta.” James Joyce
Un'Odissea contemporanea
James Augustine Aloysius Joyce, uno dei più grandi
autori di narrativa del XX secolo, nasce a Rathgar, una frazione di Dublino, il
2 febbraio 1882.
Appartiene ad una famiglia della buona
società di Dublino, le cui condizioni finanziarie vanno però via via declinando
fino al punto che l'indigenza lambisce la famiglia Joyce in modo preoccupante.
I suoi genitori lo iscrivono ad una scuola cattolica, precisamente presso un
istituto di gesuiti, il Clongowes Wood College (ma studierà anche al Belvedere
College, sempre di proprietà dei gesuiti).
Successivamente, iscrittosi
all'università di Dublino, si laurea in lingue moderne. In questi anni inizia a
manifestare un carattere anticonformista e ribelle. Difende con articoli e conferenze il teatro
di Ibsen, considerato ai tempi immorale e sovversivo e, trascinato
dalla sua foga idealista, pubblica "Il giorno del Volgo", un pamphlet
nel quale si scaglia contro il provincialismo della cultura irlandese.
Nel 1904 scrive il saggio
autobiografico "A portrait of the artist" che decide poi di
trasformare nel romanzo "Stephen Hero": questo "canovaccio"
costituirà il nucleo centrale del successivo "Ritratto
dell'artista da giovane". L'educazione
estetica del giovane Stephen Dedalus è il pretesto per proporre un romanzo
nuovo, nel quale l'interesse naturalistico del ritratto biografico del
personaggio è contemperato da un acceso lirismo visionario, che non disdegna
gli apporti delle filosofie, delle poetiche, e delle concezioni uniformate ad
un punto di vista franto e poliedrico.
È un romanzo di formazione e, nello stesso tempo, uno splendido
affresco estetico-metafisico, nel quale svolge un ruolo essenziale la ricerca
del bello, integrata dall'ansia conoscitiva verso il problema cruciale
dell'esistenza: la verità. Stephen Dedalus non è un semplice personaggio, ma è
grande metafora dell'artista moderno, anticonformista e ribelle al dogmatismo
sociale, espressa mediante una complessa analisi psicologica degli stati
d'animo del protagonista.
Nel frattempo, compone anche molte delle poesie, raccolte in
seguito raccolte nella silloge dal titolo "Musica da camera".
L'opera, però, è ancora attardata su modelli romantici e tardo-romantici. Sul
giornale "Irish Homestead" escono tre racconti poi compresi in un
altro fondamentale libro di Joyce, "Gente di Dublino".
Incontra Nora Barnacle, proveniente dall'Ovest dell'Irlanda e in
cerca di un lavoro come cameriera a Dublino poi sua compagna per tutta la vita.
Si trasferisce con l'amico scrittore Oliver St. John Gogarty
(colui che sarà poi rappresentato come Buck Mulligan nell'Ulisse) nella torre
martello di Sandycove ma vi resta solo una settimana. Nel 1902 è richiamato in
Irlanda dalla morte della madre e, costretto a guadagnarsi da vivere, insegna
per qualche tempo in una scuola di Dublino, per poi trasferirsi a Trieste dove,
fra l'altro, conosce anche Italo Svevo, all'epoca solo un oscuro impiegato
che si dedicava con assiduità alla scrittura, seppur in un sostanziale
anonimato.
A Trieste proseguono le esperienze di insegnamento ma,
irrequieto, presto sente che quella città gli sta stretta e preferisce
trasferirsi a Zurigo. Nel 1922, invece, si stabilisce ancora una volta a Parigi
e qui rimane fino al dicembre 1940, quando l'avanzata vittoriosa dei nazisti lo
costringe a rifugiarsi nuovamente a Zurigo.
In una lunga vacanza a Roma lavora come corrispondente estero di
una banca e progetta, senza iniziare a scriverlo, un racconto di vita
dublinese, primo germe dell'Ulisse.
Quest'ultima è la seconda grande opera joyciana. Il romanzo si
presenta come un'epica al contrario, in cui il protagonista si perde nel caos
della Dublino d'inizio secolo compiendo "gesta" banali ed
irrilevanti.
Scritto tra il 1914 e il 1921, il capolavoro rappresenta una
rivoluzione estetica, all'interno della quale matura una prospettiva
completamente diversa delle forme, delle strutture e dei contenuti del romanzo.
L'opera è fortemente autobiografica e nello stesso tempo obiettiva, nel momento
in cui pone un parallelismo tra le vicende del mito, nell'Odissea, e le vicende reali
della vita dublinese, filtrati attraverso un gusto personale per la filosofia, l'arte, la storia
del linguaggio e le sue variazioni.
Dal punto di vista tecnico, l'uso sistematico dello "stream
of consciousness" (ossia "flusso di coscienza" o monologo
interiore), perviene a livelli estremi ed insuperabili. Nell' "Ulisse" la ricerca
estetica e sperimentale scompone le "strutture profonde" della
parola, con un lavorio "ingegneristico" sulle modalità eclettiche
della comunicazione linguistica. dalla struttura dell'inglese e tocca le radici
arcaiche del linguaggio.
Bisogna tener presente, per inquadrare Joyce, che la prima parte
del Novecento rappresenta un'epoca di sperimentazione in tutti i campi della
cultura. Nella narrativa la ricerca di nuove forme espressive conduce i
romanzieri, appunto, ad un interesse nuovo nell'interiorità dei personaggi, nel
contenuto e negli aspetti formali del romanzo.
Sperimentando nuove forme i modernisti concentrano la loro attenzione
sui processi mentali che si sviluppano nella mente umana, cercando di
esplorarli.
Le tecniche usate per esprimere il flusso di coscienza includono
il " flash back ", la storia nella storia, l'uso di similitudini e
metafore e di una particolare punteggiatura. Il metodo utilizzato disdegna
spesso i passaggi logici, la sintassi formale e la punteggiatura convenzionale
proprio per riflettere la sequenza caotica dei pensieri.
Sul piano della vita privata, invece, una grave malattia agli occhi
che per alcuni periodi lo prova quasi completamente della vista, lo costringe a
numerosi interventi chirurgici. Viaggia frequentemente tra Inghilterra,
Svizzera e Germania. Frammenti di "Finnegans Wake", l'estremo
capolavoro, sono pubblicati dalle riviste letterarie d'avanguardia, suscitando
immancabilmente giudizi perplessi e polemici.
Iniziano a manifestarsi i primi disturbi
mentali della figlia, ma Joyce vorrà tenerla sempre con sè, lasciandola in
clinica solo nei momenti di crisi più violenta.
Nel 1939 viene finalmente pubblicato il
Finnegans, una evoluzione monumentale dei temi strutturali e sovrastrutturali
dell'Ulisse, ispirato alla filosofia della storia
di Giambattista Vico.
Dopo l'inizio della guerra Joyce si
trasferisce a Zurigo dove morirà in seguito ad una operazione chirurgica nel
1941.
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