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domenica 1 gennaio 2023

Capodanno: Primo giorno dell'anno nuovo! Infatti, secondo il calendario gregoriano, l'inizio dell'anno cade il primo gennaio. Fu papa Innocenzo XII, nel 1691, a stabilirlo.


L'importante non è vincere ma partecipare.” Pierre de Coubertin

 

Menù di Capodanno 2023

 

Cestini di Pasta Fillo con Brie Miele e Timo

iNGREDIENTI

120              di pasta fillo in fogli, 250 g di brie, Olio EVO q.b., Sale q.b.,

Miele q.b., Qualche rametto di timo, 8-12 castagne bollite e sgusciate (o castagne secche fatte rinvenire in acqua)

PROCEDIMENTO

Taglia il brie in piccoli pezzi.

Sbriciola grossolanamente le castagne e condiscile con poco olio EVO, un pizzico di sale e un po’ di timo.

Apri un foglio di pasta fillo e spennellalo di olio EVO per metà. Ripiegalo su se stesso e adagialo in uno stampo da soufflè o da muffin già oliato.

Riempi lo stampo alternando il formaggio e le castagne e finisci con poco olio e un filo di miele.

Inforna a 200°C in forno statico preriscaldato e cuoci per 8-10 minuti, fino a ottenere una leggera doratura.

Sforna e servi aggiungendo ancora un filo di miele e un rametto di timo per decorare.

 

Supplì di Zucca Filanti

Per circa 12 piccoli supplì

INGREDIENTI

200              di zucca (pesata già sbucciata),100 g di riso tipo “Carnaroli”,2 noci di burro,1/2 cipolla,1/2 bicchiere di vino bianco,500 ml di brodo vegetale,30 g di parmigiano grattugiato, 100 g di formaggio a cubetti (provolone, scamorza, emmental, montasio, etc…). Pan grattato q.b., Olio extravergine di oliva,Sale.

PROCEDIMENTO

Taglia la zucca a pezzettini (più piccoli sono meno tempo impiegheranno a cuocere) e trita la cipolla finemente.

In un tegame fai appassire la cipolla con una noce di burro a fuoco dolce. Unisci la zucca e falla insaporire poi bagna con il brodo caldo e portala a cottura rigirando spesso, deve ammorbidirsi fino a diventare tenerissima. Togli dal tegame e tieni da parte.

Nello stesso tegame aggiungi un’altra noce di burro e, quando sarà sciolta, unisci il riso. Fallo tostare per qualche minuto poi sfumalo con il vino bianco.

Quando il vino sarà evaporato aggiungi la zucca al riso e bagna con il brodo poco per volta fino a portarlo a cottura. Fai sempre in modo che il composto resti poco umido e, a fine cottura, lascia restringere, continuando a girare, in modo che il riso si “incolli”. Spostalo in una ciotola, unisci il parmigiano grattugiato, mescola, regola di sale e fai raffreddare.

Una volta che il composto sarà freddo prendine una manciata grande come il palmo di una mano e forma una pallina. Schiacciala leggermente tra le mani e, al centro, metti un cubetto di formaggio. Se ti piace puoi aggiungere, come da ricetta più tradizionare, anche un cucchiaino di ragù di carne o vegetariano.

Richiudi la pallina su sé stessa e passala nel pan grattato che avrai disposto in un piatto o in un vassoio.

Friggi i supplì in olio bollente oppure disponili uno accanto all’altro su una teglia rivestita di carta forno, aggiungi un filo d’olio e cuoci in forno statico già caldo a 180°C per 25-30 minuti, il tempo di doratura può dipendere dalla grandezza, quindi verifica a metà cottura.

 

Primi PIATTI

TORTELLONI dI RICOTTA ED ERBE DI CAMPO

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A Torino il “mio” mercato, quello da cui mi servo abitualmente è chiuso, da settimane, e quando sei abituato, come lo sono io, a fare grandi scorte di verdure e a vedere le stagioni cambiare sui banchi e sui visi di chi conosci da tanto, è strano e un po’ spaventoso doverne fare a meno. Sono state settimane a caccia di nuove abitudini e di fatica per il fatto di non riuscire proprio a stare dentro comoda in scelte di ripiego e spesso di bassa qualità.

Nelle ultime due settimane, infine, ho trovato la mia tattica e sono riuscita ad ordinare una cassetta (una “cavagna”) dagli amici di Azienda Agricola Ortobio e finalmente dentro casa è arrivato il profumo della primavera. Le aziende che si occupano di consegna a domicilio di ortofrutta sono oberate, quelle grandi hanno rifiutato nuovi clienti eppure Francesca e Beppe e tutta la loro squadra, per piccoli che fossero, hanno saputo sopportare un carico di lavoro enorme rispetto alla loro routine. Si sono organizzati, allargati, stiracchiati per coprire tutto il possibile e, sì, hanno dovuto necessariamente mettere dei paletti, ma sono riusciti a non scontentare nessuno e a fare il loro lavoro con la stessa (e anzi, anche molta di più) umanità di sempre.

Oggi, nell’attesa della nuova cassetta, con il resto di quel che avevo in frigo, con le loro erbette di campo, con le uova e la passata di pomodorini gialli ho messo su una pasta ripiena degna d’una mangiata al ristorante, per bellezza e sapore, mi sono divertita, mi sono goduta tutto questo profumo e mi sono sentita piena (anche) di gratitudine.

Ecco. Con la pancia satolla e il cuore gonfio, qui voglio lasciare un promemoria per me e anche uno spunto per te che mi leggi: ricordiamocene. Teniamo a mente, appuntiamocelo, il nome di quei grandi che, in virtù del loro nome e posizionamento, hanno rifiutato i nostri acquisti e ci hanno lasciati senza neanche una speranza e il frigo vuoto, segniamocelo sull’agenda il nome di quelli che ci hanno rifilato il peggio, perché tanto in emergenza vale tutto, ma a peso d’oro. Ricordiamoci soprattutto di chi invece, in un momento di difficoltà enorme, ha trovato il modo di alleggerire il carico, ha trovato nuove forme e ha saputo fare uno sforzo di etica e di energia. Ricordiamoci di chi ha messo la primavera in scatoline (riciclabili, of course) e ce l’ha consegnata nonostante la fatica, la pioggia, lo sbattimento e pure i rompicoglioni (diciamocelo!).

Perché sono bravi tutti a fare storytelling, a cantarsela e a suonarsela, questa natura ma quando c’è da farla, la storia, non ci sono stati tutti e quelli che c’erano, meriteranno per sempre di essere riconosciuti come protagonisti. Ricordiamoci dei piccoli, anche dopo, decidiamo di mettere i soldi dove questi diventano valore vero e continuiamo ad alimentare questo circolo di umanità, di bellezza e di salute per una terra che – evidentemente – ci sta chiedendo di fare di più e meglio.

Ai piccoli, quindi, a quelli che il più delle volte credono di non poter competere e invece ce l’hanno già fatta, va tutta la mia riconoscenza e questa pasta grande, enorme, monumento a quel che stanno facendo per noi. Grazie.

TORTELLONI DI RICOTTA ED ERBE DI CAMPO

Per 4 porzioni

INGREDIENTI

Per la pasta: 3 uova, 300 g di farina (io “00”), Un pizzico di sale

Per il ripieno

100 g di erbette di campo (ortica, tarassaco, cerfoglio, luppolo, achillea, menta, santoreggia, erba cipollina, etc), 250 g di ricotta, 30 g di pecorino grattugiato, 1 uovo, Un pizzico di salOlio extravergine di oliva

Per il condimento

200 ml di passata di datterini gialli (o rossi, a scelta), Un pizzico di sale, Olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO

Prepara la pasta. In una ciotola metti la farina e il sale, aggiungi le uova e impasta a mano o con il gancio a foglia della planetaria, a velocità minima, fino a ottenere una pasta liscia e compatta. Lasciala riposare al coperto, a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.

Mentre la pasta riposa dedicati al ripieno. Lava le erbette e falle andare in padella con un filo di olio extravergine. Se ti piace puoi aggiungere uno spicchio di aglio ed eliminarlo prima di preparare il ripieno.

Trita le erbette al coltello o con una mandolina e uniscile alla ricotta ben sgocciolata, al formaggio grattugiato e all’uovo. Aggiusta di sale e mescola fino a ottenere una crema non troppo umida, ma morbida.

Stendi la pasta con il matterello o con una macchina per la pasta, in modo da ottenere una sfoglia sottilissima, quasi un velo. Ricavane dei quadrati da circa 4 cm di lato e al centro di ciascuno metti un bel cucchiaino colmo di ripieno, questo li renderà belli cicciotti e golosi.

Piega ogni quadrato lungo una delle diagonali e pizzica la pasta ai bordi per sigillarla. Otterrai un triangolo di pasta con la “pancia” di ripieno.

Piega ogni triangolo intorno alla punta dell’indice e congiungi le due punte alla base del triangolo ed ecco apparire i tortelloni.

Prepara il sugo. Io ho utilizzato una passata bio di ciliegini e datterini gialli che è buonissima e non ha bisogno di altri aggiustamenti. L’ho solo leggermente salata e cotta per 5 minuti. Diversamente puoi preparare il sugo di pomodoro come fai abitualmente.

Cuoci i tortelloni in acqua bollente salata per circa 10 minuti. Scolali e aggiungi un velo di olio extravergine di oliva e servili sul sugo ben caldo.

SECONDI PIATTISECON

GAMBERONI AL FORNO

 

I gamberoni al forno sono un secondo piatto di pesce leggero e sfizioso ma anche perfetto per le grandi occasioni. I crostacei sono sempre adatti ai giorni di festa e per una cena della vigilia di Natale questa sarà una proposta azzeccatissima.

Sarà che anche a Torino mi porto dietro le mie radici napoletane, ma per me Natale è soprattutto “il cenone” e ancora di più è pesce e per fortuna anche qui riesco a procurarmi una buona materia prima che, per piatti così semplici, è ancor più fondamentale per un ottimo risultato.

Al posto del classico limone consiglio di utilizzare il lime, che dà un tocco esotico e che, soprattutto è un po’ più dolce e aromatico e lo trovo più indicato a un sapore e un profumo come quello dei crostacei.

Per aggiungere un tocco extra si potrebbero servire questi gamberoni con una maionese allo zenzero, perfetta anche per riprendere i classici profumi di questa festa.

GAMBERONI AL FORNO

 

INGREDIENTI

500di gamberoni, Il succo di un lime, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva,  pizzico di sale

PROCEDIMENTO

Pulisci i gamberoni. Incidi il carapace lungo il dorso con le forbici e con delicatezza estrai con la punta di un coltello la vena intestinale che rischia di far diventare amara la carne.

Disponi i gamberoni in una pirofila.

Prepara un’emulsione con olio, lime e sale e spennellala sui gamberoni in modo da insaporirli.

Infornali a 200°C in forno statico già caldo per 10-15 minuti, senza asciugarli eccessivamente.

Servili con un’insalata fresca di accompagnamento aggiungendo, se lo desideri, altro lime fresco al momento.

DOLCE PER FINE ANNO

ZUPPA INGLESE

Nei ricordi di noi bambini cresciuti negli anni 80 e 90 c’è il profumo dell’alchermes ed è una cosa trasversale perché è così per me, che sono cresciuta al sud e per Alessia, che è piemontese doc. Insomma questo è un sapore che ci riporta a casa, un colore che noi tutti riconosciamo al primo sguardo e che è in grado di rievocare tutto il bello degli anni andati.

Con questo dolce così emozionante e allo stesso tempo semplice e goloso, io e Alessia, che mi ha aiutata per la preparazione e negli scatti, vogliamo augurarti un anno intenso come il rosso dell’alchermes, morbido come i savoiardi inzuppati, vellutato come la crema pasticciera, goloso come il cacao e soprattutto un po’ kitsch, ché prendersi un po’ meno sul serio e a godersi l’allegria aiuta ad affrontare anche le occasioni meno belle e a farcele dimenticare in fretta. Buona fine e buon inizio, con un morso al passato e il cucchiaio – pieno di cose buone – già nell’anno nuovo

ZUPPA INGLESE

INGREDIENTI

6     tuorli d’uovo, 100 g di zucchero, 50 g di farina, 600 ml di latte,

I semi di una bacca di vaniglia, 2-3 cucchiai di cacao amaro (più un po’ per la decorazione),100 ml di acqua,60 g di zucchero di canna, 1 bicchiere di alchermes, 250 g di savoiardi

PROCEDIMENTO

In una pentola metti i tuorli d’uovo, lo zucchero e la farina e monta con una frusta fino a ottenere un composto chiaro e spumoso che avrà triplicato il suo volume.

Aggiungi i semi della bacca di vaniglia e mescola.

Unisci il latte a filo, e mescola delicatamente fino a ottenere un composto liscio e senza grumi. Cuoci il composto a fuoco dolcissimo, continuando a mescolare con una frusta fino a ottenere una crema liscia e densa.

Raffredda subito la crema mettendo la pentola a bagno in un acqua e ghiaccio e continua a mescolare fino a che la crema non raggiungerà la temperatura ambiente.

Dividi la crema a metà e ad una delle due aggiungi il cacao amaro setacciato, mescolando per evitare grumi.

Prepara la bagna mettendo in una pentola l’acqua e lo zucchero di canna e fai sciogliere lo zucchero senza mescolare. Una volta pronto fai intiepidire (puoi velocizzare con un bagno in ghiaccio, come per la crema) e versa all’interno dello sciroppo l’alchermes.

Fai uno strato di crema chiara sul fondo della pirofila o delle coppette aggiungi i savoiardi bagnati nello sciroppo all’alchermes, diponendoli uno accanto all’altro. Aggiungi uno strato di crema al cacao.

Procedi con un secondo strato di biscotti inzuppati nello sciroppo e quindi con uno strato di crema alla vaniglia. Spolvera con il cacao amaro e riponi in frigorifero, al coperto, per 4-6 ore. Servi la zuppa inglese fresca.


BUON CAPODANNO A TUTTI!

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