Biografia
Studi,
formazione e primi impieghi
Pier
Ferdinando Casini Presidente della Camera
Pier Ferdinando Casini è
un politico italiano. Nasce a Bologna il 3
dicembre 1955.
Studi, formazione e primi
impieghi
Dopo aver ottenuto la laurea in Giurisprudenza,
inizia la sua carriera nel mondo del lavoro. Già giovanissimo comincia la sua
attività politica nella Democrazia Cristiana. Durante gli Anni '80
diventa il braccio destro di Arnaldo Forlani.
Diviene Presidente dei giovani Democratici Cristiani e membro
della Direzione Nazionale della DC dal 1987, dirigente del
dipartimento studi, propaganda e stampa dello scudo-crociato.
Gli anni '90
Nell'ottobre del 1992, nel tentativo di salvare la Dc,
travolta nell'inchiesta di Tangentopoli,
Forlani cede la segreteria del partito a Mino Martinazzoli. Nel
gennaio 1994 il partito scompare definitivamente: dalle sue ceneri nascono due
nuove formazioni:
- il Ppi guidato sempre da
Martinazzoli;
- il Ccd (Centro Cristiano
Democratico) fondato da Clemente Mastella e
da Pier Ferdinando Casini.
Casini è prima Segretario, poi Presidente del Ccd.
Viene eletto per la prima volta nel 1994 al Parlamento
Europeo. Poi viene riconfermato nel 1999, iscrivendosi al gruppo del Partito
Popolare Europeo.
Nelle elezioni politiche del 1994 il Ccd entra
nella coalizione di centro destra, guidata da Forza
Italia e dal suo leader Silvio Berlusconi.
Già deputato dalla nona legislatura, alle elezioni del
1996 Pier Ferdinando Casini si presenta alleato con il Cdu di Rocco
Buttiglione. Dal mese di febbraio dell'anno seguente fa parte della Commissione
parlamentare per le riforme costituzionali; dal luglio 1998, della III
Commissione permanente Esteri.
Nel corso della legislatura si consuma la rottura con
Mastella, che abbandona il Polo delle libertà per il
centrosinistra.
Sempre nel 1998 si separa dalla moglie Roberta
Lubich, dalla quale ha avuto due figlie, Benedetta Casini e Maria Carolina
Casini.
Pier Ferdinando Casini
Presidente della Camera
Nell'ottobre del 2000 è eletto Vice Presidente
della Internazionale Democratici Cristiani (IDC). Alle elezioni
politiche del 2001 Casini è uno dei leader della Casa
delle libertà. Con la vittoria dello schieramento di centro-destra, viene
eletto presidente della Camera dei deputati il giorno 31
maggio: è il più giovane presidente nella storia della Repubblica Italiana dopo Irene Pivetti,
eletta nel 1994.
Dal punto di vista politico, anche a detta di alcuni
colleghi di opposto schieramento, Casini sembra interpretare il ruolo
istituzionale in modo impeccabile.
Gli anni 2000
A gennaio 2002 visita diversi Paesi
dell'America Latina, accreditandosi come politico autorevole ed equilibrato.
Nelle cronache politiche viene talvolta definito "ciampista", per la
sintonia con gli appelli al dialogo tra le parti politiche,
lanciati dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Casini fa parlare di sé anche nella cronache
rosa.
Separato, con due figlie, si lega sentimentalmente
ad Azzurra Caltagirone, figlia dell'imprenditore ed editore romano Franco
Caltagirone. La compagna lo segue nelle cerimonie ufficiali in Quirinale ed
è ad applaudirlo alla Camera dopo il suo discorso d'insediamento. La cosa
suscita chiacchiericci soprattutto perché tra i due ci sono vent'anni
di differenza.
Dall'unione nascono la figlia Caterina Casini (luglio
2004), ed il figlio Francesco Casini (aprile 2008).
Si arriva alle elezioni politiche del 2006: queste
vedono l'Italia spaccata in due, e il centro-sinistra va al governo per pochi
voti.
Gli alti e bassi all'interno della coalizione di
centro-destra portano Pier Ferdinando Casini all'inizio di dicembre del 2006, a
pensare di lasciare - assieme all'Udc - la Casa delle Libertà.
Casini rompe definitivamente con la CdL in occasione
delle elezioni parlamentari del 2008. Nasce così una nuova alleanza: la
cosiddetta "Rosa Bianca" e i Circoli Liberal, che
confluiscono infine nella Unione di Centro (UdC).
Pier Ferdinando Casini è candidato alla Presidenza del
Consiglio, ma ottiene solo il 5,6%. Viene comunque eletto capogruppo dell'UdC
alla Camera: manterrà tale carica fino al 2012.
La storia e il consenso dell'UdC crescono un poco alla
volta. Sul finire del 2010 il premier in carica Silvio Berlusconi cerca di
convincere Casini a rientrare nella maggioranza di centrodestra; l'UdC rimane
tuttavia all'opposizione.
La prima metà degli anni 2010
Nel novembre del 2011 Casini e l'UdC appoggiano il
governo tecnico affidato alla guida di Mario Monti;
il governo Monti realizza una politica di rigore (sia in campo fiscale che
nella spesa pubblica) per evitare la fuoriuscita dall'euro. L'UdC entra così a
far parte della "strana maggioranza" - così definita dallo
stesso Monti - composta da PdL, PD, UdC e FLI.
Casini in questo periodo scrive una lettera al
Presidente della Camera Gianfranco Fini,
rinunciando ai privilegi che avrebbe avuto in qualità di ex Presidente della
stessa Camera dei Deputati.
Alle elezioni politiche del 2013 l'UdC confluisce
nella coalizione denominata Con Monti per l'Italia: Casini si
candida al Senato della Repubblica e viene eletto come capolista nella Regione
Basilicata e Campania. In generale, però, queste elezioni vedono l'UdC in netto
calo.
Da qui in avanti Pier Ferdinando Casini decide di non ricoprire
più alcuna carica, né istituzionale, né di partito. Continua il suo lavoro di senatore
appoggiando la formazione del Governo di Enrico Letta, nell aprile 2013.
Il 7 maggio successive Casini è eletto Presidente della Commissione Esteri del Senato.
Qualche mese dopo, a ottobre, l'UdC rompe l'alleanza con Scelta Civica di Monti. I parlamentari
eletti dell'UdC confluiscono nel nuovo soggetto politico Per l'Italia.
L'obiettivo politico di Pier Ferdinando Casini è sempre
stato quello di dar vita a un polo
autonomo di centro: con l'ingresso sulla scena politica
del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, questo sogno tramonta. Così nel
febbraio del 2014 Casini annuncia l'intenzione di riallacciare l'alleanza
politica con il centrodestra - allora costituito da due componenti: la
rinata Forza Italia,
guidata da Berlusconi, il Nuovo
Centrodestra di Angelino Alfano.
Nel frattempo il governo cambia leadership: da Letta si passa al
nuovo premier Matteo Renzi (Partito democratico) che
conserva la stessa maggioranza, con l'appoggio dell'UdC. Di fatto Casini
guarda, collabora e dialoga sia con il centrosinistra che con il centrodestra.
La seconda metà degli anni
2010
Nel 2016 l'UdC non aderisce ai comitati per il sì per
il referendum costituzionale del dicembre dello stesso anno. Casini non è
d'accordo con questa scelta del suo partito: 1º luglio annuncia di non aver
rinnovato la sua tessera dell'UdC, cessando pertanto la sua militanza.
Poco dopo viene annunciato il divorzio tra
Pier Ferdinando Casini ed Azzurra Caltagirone.
Alla fine dell'anno fonda un nuovo soggetto: Centristi
per l'Italia, assieme a Gianpiero D'Alia. A differenza dell'UdC, suo ex
partito, rimane a sostegno del nuovo governo, guidato da Paolo Gentiloni.
Pochi giorni dopo, all'inizio del 2017, Centristi
per l'Italia cambia nome in Centristi per l'Europa.
Alla fine del mese di settembre 2017, Casini è eletto
Presidente della Commissione d'inchiesta sulle banche.
L'anno seguente, il 2 agosto 2018, è eletto
all'unanimità Presidente dell'Interparlamentare italiana, organismo
bicamerale che aderisce all'Organizzazione mondiale dei Parlamenti (IPU-UIP).
Si arriva alle elezioni europee del
2019: Casini sostiene il Pd, auspicando però la formazione di un nuovo
grande partito di centro, aperto anche a Forza Italia.
Gli anni 2020
All'inizio del 2021, in pieno periodo di pandemia,
Casini vota la fiducia al secondo governo presieduto da Giuseppe Conte.
Un anno dopo si arriva alle elezioni del nuovo
Presidente della Repubblica, che sostituirà Sergio Mattarella.
Il nome di Pier Ferdinando Casini non solo è nella rosa dei papabili, ma è
anche considerato come ipotesi di nuovo Presidente del Consiglio, nel
caso Mario Draghi passi
dalla carica di premier a quella di Presidente della Repubblica.
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