Produttore. Nasce alle cinque di
mattina a Torre Annunziata da una famiglia di pastai, terzo di sette fratelli.
Il padre è Rosario Pasquale Aurelio De Laurentiis, guardia di finanza, poi
proprietario del Pastificio Moderno a Torre Annunziata. La mamma è Giuseppina
Salvatore, figlia di Raffaella Mondella, titolare a Torre Annunziata di un
negozio di farine acquistato dopo la morte prematura (a trentacinque anni) del
marito. Non è un caso quindi che il primo lavoro di Dino sia quello di
piazzista del Pastificio Moderno. Al termine degli studi di ragioneria si
trasferisce a Roma per frequentare il corso di recitazione al Centro
Sperimentale di Cinematografia. Inizia come comparsa e trovarobe poi, nel 1938,
riesce a interpretare un piccolo ruolo in "L'orologio a cucù" di
Camillo Mastrocinque, cui seguono nel 1939 "Piccolo Hotel",
"Batticuore", "Grandi Magazzini". Intanto nel 1940 in
"Troppo tardi t'ho conosciuta" già si occupa di produzione. Nel 1942,
convocato dal musicologo Guido Maggiorino Gatti, direttore della Lux Film di
Roma, viene assunto a stipendio mensile come produttore esecutivo della società
presieduta da Riccardo Gualino. Organizza le riprese di "Malombra" in
Valsolda e le riprese a Cinecittà di "Zazà", di Renato Castellani ma durante
la lavorazione a Cervinia e Cinecittà di "La donna della montagna",
viene richiamato alle armi con destinazione Croazia. Si ferma invece a Trieste
per organizzare spettacoli per le truppe e l'8 settembre del 1943, alla notizia
dell'armistizio, è coinvolto nella precipitosa ritirata da Trieste
dell'esercito italiano e dopo varie vicissitudini arriva a Roma da dove fugge
in compagnia di Mario Soldati, che racconterà l'avventura nel libro "Fuga
in Italia" del 1947. Riuscirà poi fortunosamente a raggiungere la famiglia
paterna sfollata a Torella dei Lombardi, il paese dell'Irpinia dal quale
provengono i De Laurentiis che viene liberato dagli americani. Mentre a Napoli
scoppia l'insurrezione contro i tedeschi poi chiamata "le Quattro
giornate" arrivano a Torella lo scrittore Leo Longanesi, il giornalista
Steno ovvero Stefano Vanzina e il regista Riccardo Freda. Viaggiando con un
salvacondotto americano Dino con Steno, Freda e Longanesi arriva a Capri, da
poco in mani alleate, divenuta un campo di riposo per gli aviatori americani
cui i quattro, per sopravvivere, riescono a vendere a un dollaro una le
bottigliette di ginger-ale riempite di acqua delle Grotta Azzurra. E così Dino
dà la prima prova del suo spirito imprenditoriale!Al rientro a Roma
nell'ottobre del 1944, davanti al cinema Quirinetta che proietta film in
versione originale, conosce Bianca Maria De Paolis, irrequieta figlia di un
direttore di banca, che il 16 dicembre del 1945 sposerà a Torino dove con il
nuovo socio Luigi Rovere, sta producendo "Il bandito". Regista è
Alberto Lattuada che gli farà anche da testimone di nozze, ma il matrimonio non
è destinato a durare e terminerà nel 1947 con un divorzio in Svizzera e,
infine, con l'annullamento dalla Sacra Rota nel 1966. Nel novembre del 1947
Dino si separa dal socio Rovere, fonda la Dino de Laurentiis e la Lux gli
affida "Riso amaro", il film che farà conoscere nel mondo il suo nome
e gli farà conoscere la sua futura moglie, Silvana Mangano che sposerà
civilmente a Roma il 17 luglio del 1949. Insieme avranno quattro figli,
Veronica (13 gennaio 1950), Raffaella (28 giugno 1952) l'unica a seguire le
orme del padre, Federico (29 gennaio 1955) che perirà in un incidente aereo in
Alaska il 15 luglio 1981 e Francesca (10 maggio 1961). Nonostante ciò il loro
matrimonio non è felice e terminerà con la richiesta di divorzio da parte di
Dino a settembre del 1987 e con la morte di Silvana a Madrid il 16 dicembre
1989. Intanto Dino ha già avuto dalla nuova compagna Martha Schumacher, nata a
Lancaster (Pennsylvania) il 10 luglio 1954, la figlia Carolyna (26 febbraio
1988). Nel 1990 i due si sposeranno il 7 aprile e il 21 settembre nascerà la
figlia Dina.Questo per quanto riguarda la
![]()
https://www.comingsoon.it/personaggi/dino-de-laurentiis/30004/biografia/
Nessun commento:
Posta un commento